S. Marco di Santa Maria a Vico. Indimenticabile festa nella speciale ricorrenza del 61° anniversario di ordinazione sacerdotale di Mons. Francesco Maria Perrotta.
 Una serata indimenticabile trascorsa in una cornice naturale molto suggestiva – un panorama mozzafiato lungo la valle sottostante, una immagine strepitosa tradotta in cartolina e, lassù, milioni e milioni di stelle splendenti – tutt’uno con un pubblico esemplare e ben amalgamato che partecipava e coinvolgeva. Una di quelle serate che si vorrebbero interminabili e che, alla fine, lasciano quel gusto un po’ amaro per l’incredibile sensazione d’essere finite troppo presto. Una serata unica, una festa perfettamente riuscita, uno spettacolo senza eguali, dedicato ad una persona fuori del comune, don Ciccio Perrotta (Amministratore Parrocchiale della ‘Parrocchia S. Marco Evangelista’ in S. Marco di S. Maria a Vico su nomina di S. E. Mons. Antonio Di Donna, Vescovo della Diocesi di Acerra), in occasione di una specialissima ricorrenza: il 61° anniversario della sua ordinazione sacerdotale.
Mattatore dello spettacolo, un personaggio speciale, il maestro Pasquale De Marco, ottimamente collaborato da un eccellente gruppo di artisti, perfettamente coordinato dalla poliedrica prof.ssa Maria Perrotta che, ancora una volta, ha rivelato le notevoli qualità di autrice, presentatrice, attrice, regista. Uno spettacolo che don Ciccio, “un grande dono del Vescovo, un papà che ascolta, gioisce, soffre con i suoi parrocchianiâ€, ha inteso regalare a questa sua gente, in mezzo alla quale ha trascorso gli anni della gioventù e che “ha bisogno di questi momenti per stare insieme, per crescere insieme e andare avanti come comunità â€.
“Il Signore alla fine della mia vita mi ha chiamato a servirvi e mi sono preoccupato non di apparire ma di essere come un fratello in mezzo a voi, un punto di appoggio†ha esordito don Ciccio. Continuando, ha presentato “il carissimo amico, un fratello, Pasquale De Marco che è già venuto in occasione del mio 50° anniversario; gli voglio bene non per interesse perché quando uno fa una cosa per un tornaconto è brutto; Pasquale non è un suonatore di fisarmonica ma tiene una orchestra di fisarmoniche; dalla sua grandezza si è abbassato alla povertà della mia richiestaâ€.
Ben cadenzati e intervallati gli interventi di Pasquale De Marco, l’unico che, ‘suonando la fisarmonica con il cuore’, allieta e coinvolge ogni genere di spettatori. Seguita, apprezzata, applaudita a scena aperta e accompagnata anche con canti e balli dai presenti sulla terrazza, la straordinaria antologia di musiche d’autore, dalla religiosa alla popolare, dalla classica alla napoletana: l’Ave Maria di Schubert, dedicata a don Ciccio, e poi Cuore e fisarmonica, La cumparsita, La corrida, Danza ungherese, Czardas, Il Bacio, Tema di Nadia, Espana Cani, La vita è bella, Santa Lucia luntana, Maria Marì, Comme facette mammeta?, Torna a Surriento, ‘O paese do’ sole, ‘O surdato ‘nnammurato, Dduje paravise, Funiculì funiculà , Guaglione, ‘ O’ sole mio.
Quindi, un interessantissimo intrattenimento culturale con le rappresentazioni, sul palco – magistrale l’interpretazione offerta da Assunta Savinelli, Mario Vene, Lina De Matteis, Giò De Matteis e Antonio Morlando – di <‘u prevete’> e <‘u sciuglimento> (… fatti di vita realmente vissuti, tratti dal famoso testo “…statte zitto ca mò t’ ‘o ccontoâ€, sottotitolo “Il ciclo della vita – Tradizioni e cultura contadina nella Valle di Suessola†di Maria Perrotta) e ‘Il congresso delle statue’ di Giovanni Barletta (… un uomo onesto che ha dedicato la vita agli altri e viene ricordato con stima e gratitudine, ottimo padre, scrittore, politico e amministratore).
L’incantevole serata non finiva qui! Riservava ancora una emozionante sorpresa finale, tutta da gustare, protagonisti gli inossidabili don Ciccio e Pasquale De Marco, i quali deliziavano gli astanti recitando ed accompagnando con le note della fisarmonica il cantico “S. Alfonso Maria de’ Liguori†composto dal maestro De Marco e da Camilla Maria e Giovanni Simeone.
Applauditissima la chiusura di don Ciccio che, nell’asserire di “non vedere addosso a Pasquale gli anni (65) perché è grande dentro ed è anche geniale nell’inventare e nel portare avanti le altre coseâ€, assicurava che “il quadro che gli doniamo vuole essere soltanto un piccolo segno della nostra affettuosità â€.
… E domani, 3 agosto, alle ore 18:30, arrivederci a Villa, nella cattedrale S. Alfonso Maria de’ Liguori, per gustare il Concerto “C u o r e  e  F i s a r m o n i c aâ€.
Paolo Pozzuoli