RINVENUTO, A BORDO DI UNA NAVE INABBISSATAI NELLE ACQUE DEL GOLFO DI FINLANDIA SUL FINIRE DEL 1700, LO CHAMPAGNE POU’ ANTICO DEL MONDO. SI TRATTA DI TRENTA BOTTIGLIE DI “VEUVE CLICQUOT” DEL 1870 ANCORA “BEVIBILI”, DEL VALORE DI 500000/70.000 EURO CADAUA. POLVERIZZATO IL RECORD PRECEDENTE, APPARTENENTE AD UN PERRIER JOUET, DEL 1825
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di Daniele Palazzo
E’ destinata a diventare la partita di champagne più famosa e ricercata della storia, desiderata da buongustai ed appassionati della famosissima bevanda alcoolica francese, ambita da collezionisti ed espositori di vini pregiati di tutto il mondo. Le trenta bottiglie di champagne rinvenute da un gruppo di sommozzatori finlandesi nei fondali del Mar Baltico, a bordo di una nave colata a picco verso la fine del 1700 al largo delle isole Aland( infatti, hanno letteralmente polverizzato il record di vecchiezza in quanto al prezioso prodotto dell’enologia transalpina. Si tratta, niente di meno che di champagne che esperti e studiosi datano tra il 1772 e il 1788. La sensazionale scoperta grazie ad un’equipe di subcquei finnici, impegnati nel perseguimento di un progetto di esplorazione e nuova classificazione dei fondali di quella parte di Mar Baltico ricadente nel Golfo di Finlandia. A riportare la prima bottiglia in superfcie il capospedizione. Christian Ekstrom, che, intuendo che aveva nelle mani qualcosa eccezionale, ha chiesto la consulenza dell’esperta enologa Ella Grussner Cromwell-Morgan. “Con l’aiuto della Dottoressa Grussner Crowmell-Morgan, ha riferito alla stampa lo scopritore di questo piccolo tesoro vinicolo(quanti addentro alla cosa valutano in 50.000/70.000 Euro il valore di ongnuna delle bottiglie in parola), abbiamo aperto la bottiglia assaggiandone il contenuto, E’ stata un’esperieza davvero favolosa che nè io nè gli altri del mio team potremo mai dimenticare, ha rimarcato ancora Ekstrom. Aveva un sapore molto dolce e genuino, con aromi inebrianti e un odore forte di tabacco. Il tutto completato da bollicine molto piccole che, per la gioia di tutti i cultori del buon bere, conferiscono alla bevanda un gusto davvero suprerlativo. Insomma, una vera goduria per il palato.” Dicono gli intenditori e i cultori della materia che la circostanza che il prelibato liquido contenuto nelle trenta bottiglie riportate a galla da Ekstrom e dalla sua equipe siano ancora “bevibili” noostate la loro più che “ragguardevole” età pare essere dovuto alle bassissime e costanti temperature del fondale marino che, fino ad ora, le ha ospitate e, anche e soprattutto, alla quasi totale scarsezza di movimenti che le ha interessate. Ma, veniamo all’aspetto più interessante e curioso dell’evento. Partendo dal simbolo di un’ancora, impresso sul tappo della bottiglia appena aperta, la Grussner Cromwell-Morgan è riuscita non solo a datare lo champagne ritrovato, ma anche ad ipotizzare, con tanto di documenti alla mano, dove fosse diretta la nave inabissatasi nel Baltico. Quello che, almeno per adesso e, abbiamo motivo di pensare, per lunghissimo tempo ancora, costituisce lo chamagne più antico del mondo(finora il primato aparteneva ad un Perrier Juoet, del 1825) è un prodotto della Veuve Clicquot del 1780, quindi antecedente alla rivoluzione francese. “La Clicquot, poi divenuta Veuve Clicquot, è stato spiegato nel corso di una conferenza con gli organi mediatici, è nata nel 1772, rimanendo attiva fino allo scoccare della rivoluzione francese. del 1789, data a partire dalla quale è stata interessata ad uno stop produttivo di circa dieci anni. Il fatto, poi, che sono stati reperiti dei documenti d’achivio attestanti di un dono di Re Luigi XVI allo Zar di Russia, Pietro il Grande, spedito nel 1870, tramite una nave mai giunta a destinazione, lascia il campo alla quasi certa supposizione che siamo al cospetto di un prodotto a mnmetodo Champenoise del 1870,” Dunque, non solo i velieri di Manatthan. Un”altra importante lmbarcazione del Settecento sta per rinedere la luce. Per la gioia di tutti quanti si impegnano con amore e dedizione nel difficiile compiito di decifrare e, quindi, ricostruire in maniera sempre chiara e precisa i passi dell’Uomo sulla Terra.