RICONOSCERE L’INASPETTATO
23 dicembre 2018Â – IV Domenica di Avvento (C)
RICONOSCERE L’INASPETTATO
a cura del Gruppo biblico ebraico-cristiano
השורשי× הקדושי×
Consumisti e consumati
- Ogni anno, la vigilia di Natale, ci illudiamo che sarà un Natale più intimo e spirituale. Una delusione! Anche quest’anno la scena della baraonda consumistica si ripete, secondo un copione già noto; sembriamo tutti grotteschi e tarantolati burattini, manovrati da un Burattinaio invisibile ma onnipotente: il Re dei consumi! Viene un senso di scoramento, perché abbiamo la sensazione che le parole cadano nel vuoto, meglio, in un clamore assordante e annientante. E’ come gettare un sasso nel mare in tempesta: nessuno se ne accorge, meno ancora il mare. Viviamo infatti in un mare che, in superficie, sembra gioiosamente tempestoso, vitalisticamente burrascoso, romanticamente corroborante, pieno di luccichii multicolori; la gente si sposta da un punto all’altro come le moltitudini bibliche, solo che non è mossa dalla necessità né dalla sopravvivenza né dal desiderio di seguire la Voce divina o la Stella dell’Oriente. Viviamo in un mondo di plastica, di sceneggiature planetarie; storditi e catatonici, cerchiamo di sentirci felici solo se usciamo da un negozio (anzi, da più negozi!), sovraccarichi di pacchi e pacchettini. Quest’alienazione consumistica conduce all’alienazione religiosa. Sia chiaro: nulla contro i consumi, solo un richiamo ai veri valori del Natale e alle vere gioie della vita.
- Ci sono stati tempi in cui nelle case non si consumava nulla perché non c’era nulla da consumare. Eppure nelle famiglie c’era una gioia non fittizia; il Natale era un sentimento e non uno stordimento. Sono sparite le lucciole, ma – notava Pasolini – in compenso sono arrivati i video-games, la musica demenziale, l’esibizione della volgarità . Non c’è trasmissione in cui non si distribuiscano euro a piene mani; nessuno si vergogna dello spreco; scialacquare è diventato uno status symbol: “Dimmi quanto sprechi, e ti dirò chi seiâ€. A questo cosmico banchetto del consumismo naturalmente non partecipano i poveri! Sappiamo che “così non si può andare avantiâ€, e tuttavia i nostri singoli sforzi sono impotenti. Almeno così pare. Può darsi invece che il cambio di mentalità possa alla fine cambiare il sistema consumistico. Questo è un augurio, di Natale naturalmente!
Saper riconoscere l’Inaspettato
- Partiamo da questa esperienza: immaginiamo un giorno di attendere una visita importante, e, correndo alla porta al suono del campanello, ci troviamo di fronte uno straccione. Una delusione! I casi saranno due: o lo mandiamo via, in fretta e in malo modo, perché l’aspettato non è lui; o lo trattiamo con più gentilezza del solito, ma sempre in fretta, perché attendiamo un altro. Anche a noi potrebbe capitare di aprire la porta, e di trovarci di fronte a un inaspettato, a uno sconosciuto. A Natale, almeno due equivoci possono ingannarci:
> il primo è quello di puntare sulle gioie e non sulla Gioia. La parola “Natale†ha subito una profonda degradazione semantica; come la parola “anima†significa anche il dischetto del bottone avvolto dalla stoffa, e come la parola “spirito†significa la parte volatile del vino, sicché “salvare l’anima†o “vivere secondo lo spirito†possono diventare espressioni umoristiche, così la parola“natale†significa per molti cristiani clientela, regali, vacanze, tredicesima … che sono certo significati reali ma estranei al Natale cristiano. Attenzione allora: le piccole gioie, che si hanno o meno, sono appena un piccolo segno della grande Gioia che Dio vuole donarci a Natale;
> il secondo equivoco è quello di interpretare il Natale più come “commozione†che come “conversioneâ€; commuoversi significa cedere tutto finché il cuore è intenerito, e tornare poi come prima appena finita la fibrillazione; convertirsi invece significa cambiare testa, scegliere i valori del Vangelo, mettere Dio al primo posto. Provate a radunare un po’ di adulti intorno a bambini felici, all’albero carico di doni: non è commovente? Provate a costruire un presepio, con le belle statuine della nostra infanzia, i laghetti e il carillon: non è commovente? Non dico che la commozione non sia buona; dico solo che la commozione può essere come la classica marmellata spalmata sul pane, che i bambini mangiano tutta, buttando poi il pane, che veramente li avrebbe nutriti. Commuoversi per convertirsi, sì; solo commuoversi non basta! Insomma, può bussare alla porta Uno che non stiamo attendendo, e tuttavia potrebbe essere l’Ospite giusto! Natale è vicino. Interroghiamoci se aspettiamo le gioie o la Gioia, se siamo capaci di riconoscere l’Inaspettato! BUONA VITA!
וְ×Ö¶×¦Ö¼Ö°×¨Ö¶Ö¥× Ö¼Ö¸×” ×¢ÖµÖ½×§Ö¶×‘×ƒâ€ŽÂ ×”×•Ö¹×¨ÖµÖ£× Ö´×™ ×™Ö°Öהוָה דֶּ֥רֶךְ חֻקֶּ֗יךָ   (Ps.119:33)
Insegnami, Signore, la tua volontà , e io la eseguirò!
Celebrazione dell’Eucaristia
nella lingua e canti di Gesù di Nazaret
con la benedizione di ר×ש ×”×©× ×” 2019.
Una forte esperienza di preghiera. VIENI!!!
Giovedì 3 gennaio 2019 ore 17, presso Istituto Salesiano.
via A. Scarlatti 29 – 80129 Napoli Vomero
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