Regi Lagni, quelle strane anomalie termiche
scempio delle discariche abusive in uno dei posti più belli e fertili del nostro
territorio è un’ottima cosa. L’Arpac ha compiuto in tal senso uno studio
importante e dettagliato. Ora però occorre passare ai fatti e andare a verificare
sul posto le anomalie rilevate”. La richiesta è di Angelo Morlando, ingegnere
civile-idraulico specializzato in ingegneria ambientale e sanitaria nonché
responsabile del comitato scientifico dell’Associazione Officina Volturno, da
anni impegnata sul fronte della difesa della legalità e della tutela ambientale in una delle aree della nostra
regione più esposte ai veleni di un inquinamento apparentemente senza fine.
La risposta dell’Arpac, tuttavia, non si fa attendere. Nicola Adamo, direttore del Dipartimento Provinciale di
Napoli dell’Agenzia per la Protezione Ambientale della Campania (Arpac), assicura sul fatto che ai
telerilevamenti seguiranno puntuali azioni di verifica sul posto. “Avvieremo a breve – afferma Adamo – un
aggiornato censimento delle discariche presenti lungo il reticolo di canali dei Regi Lagni e provvederemo a
segnalare prontamente all’autorità giudiziaria le violazioni che dovessimo verificare”.
La richiesta di chiarimento rivolta all’Arpac dall’Associazione Officina Volturno nasce da uno studio che la
stessa Arpac ha pubblicato nel giugno di quest’anno e che, come tutti i documenti pubblicati dall’Agenzia, è
liberamente scaricabile dal sito dell’ente (www. arpacampania.it). Lo studio si intitola “Monitoraggio di anomalie
termiche attraverso l’analisi di immagini telerilevate dei Regi Lagni e dei comuni circostanti”, per l’esattezza
pubblicato il 23 giugno scorso. Come si apprende dal documento, si tratta di un lavoro in cui vengono indicate
e descritte “anomalie termiche attraverso dati iperspettrali, con particolare attenzione all’analisi multitemporale
dei siti individuati. Il caso studio presentato è rappresentato dal territorio dei Regi Lagni, interessati da anni da
forti trasformazioni ambientali”.
In pratica l’Arpac, grazie alle immagini raccolte da un satellite fornito di uno speciale sensore, ha potuto
individuare con esattezza delle strane variazioni di temperatura lungo il corso dei canali regi. Lo studio si
inserisce nell’ambito di una convenzione firmata nel giugno del 2007 con l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico
del Cnr (Iia-Cnr), con il quale si mira alla “creazione di una struttura finalizzata alla gestione ed elaborazione di
dati telerilevati per la tutela dell’ambiente”.
Il sensore iperspettrale adoperato per lo studio si chiama Mivis (Multispectral infrared and visible iImaging
spectrometer) ed è di proprietà del Cnr. Grazie a questo sensore è possibile fotografare un corso d’acqua e
individuare i punti in cui questo corso presenta delle forti differenze di temperature. “Ovviamente non è detto
che ad ogni anomalia termica corrisponda un’anomalia penale, una discarica abusiva – sottolinea Morlando –
ma certo sarebbe utile andare a verificare quanto prima sul posto cosa c’è in corrispondenza delle anomalie
segnalate dal satellite. Io, per esempio, l’ho fatto con Googlemaps e ho scoperto che quelle anomalie
corrispondono a luoghi notoriamente colpiti da abusi, come il deposito di ecoballe di Caivano, il deposito di
smaltimento rifiuti di Orta di Atella e così via”. “E inoltre – aggiunge – bisognerebbe chiedere all’Arpac se ha
intenzione di effettuare in modo periodico questo monitoraggio satellitare, senz’altro utilissimo. Come sarebbe
utilissimo predisporre un sistema di sorveglianza per mezzo di telecamere”.
L’Arpac, dice Adamo, accoglie prontamente le richieste dell’Associazione Officina Volturno. “Le anomalie
segnalate dal satellite andranno presto integrate con ispezioni capillari. Questo metodo di indagine è molto utile
e per questo pensiamo di renderlo periodico. Quanto alla possibilità di istituire un sistema di telecamere, l’idea
è certamente buona. Spetta però ai singoli comuni attraversati dai canali attivarsi in questo senso. Noi offriamo
la nostra disponibilità a fare da cabina di regia”.
scempio delle discariche abusive in uno dei posti più belli e fertili del nostro
territorio è un’ottima cosa. L’Arpac ha compiuto in tal senso uno studio
importante e dettagliato. Ora però occorre passare ai fatti e andare a verificare
sul posto le anomalie rilevate”. La richiesta è di Angelo Morlando, ingegnere
civile-idraulico specializzato in ingegneria ambientale e sanitaria nonché
responsabile del comitato scientifico dell’Associazione Officina Volturno, da
anni impegnata sul fronte della difesa della legalità e della tutela ambientale in una delle aree della nostra
regione più esposte ai veleni di un inquinamento apparentemente senza fine.
La risposta dell’Arpac, tuttavia, non si fa attendere. Nicola Adamo, direttore del Dipartimento Provinciale di
Napoli dell’Agenzia per la Protezione Ambientale della Campania (Arpac), assicura sul fatto che ai
telerilevamenti seguiranno puntuali azioni di verifica sul posto. “Avvieremo a breve – afferma Adamo – un
aggiornato censimento delle discariche presenti lungo il reticolo di canali dei Regi Lagni e provvederemo a
segnalare prontamente all’autorità giudiziaria le violazioni che dovessimo verificare”.
La richiesta di chiarimento rivolta all’Arpac dall’Associazione Officina Volturno nasce da uno studio che la
stessa Arpac ha pubblicato nel giugno di quest’anno e che, come tutti i documenti pubblicati dall’Agenzia, è
liberamente scaricabile dal sito dell’ente (www. arpacampania.it). Lo studio si intitola “Monitoraggio di anomalie
termiche attraverso l’analisi di immagini telerilevate dei Regi Lagni e dei comuni circostanti”, per l’esattezza
pubblicato il 23 giugno scorso. Come si apprende dal documento, si tratta di un lavoro in cui vengono indicate
e descritte “anomalie termiche attraverso dati iperspettrali, con particolare attenzione all’analisi multitemporale
dei siti individuati. Il caso studio presentato è rappresentato dal territorio dei Regi Lagni, interessati da anni da
forti trasformazioni ambientali”.
In pratica l’Arpac, grazie alle immagini raccolte da un satellite fornito di uno speciale sensore, ha potuto
individuare con esattezza delle strane variazioni di temperatura lungo il corso dei canali regi. Lo studio si
inserisce nell’ambito di una convenzione firmata nel giugno del 2007 con l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico
del Cnr (Iia-Cnr), con il quale si mira alla “creazione di una struttura finalizzata alla gestione ed elaborazione di
dati telerilevati per la tutela dell’ambiente”.
Il sensore iperspettrale adoperato per lo studio si chiama Mivis (Multispectral infrared and visible iImaging
spectrometer) ed è di proprietà del Cnr. Grazie a questo sensore è possibile fotografare un corso d’acqua e
individuare i punti in cui questo corso presenta delle forti differenze di temperature. “Ovviamente non è detto
che ad ogni anomalia termica corrisponda un’anomalia penale, una discarica abusiva – sottolinea Morlando –
ma certo sarebbe utile andare a verificare quanto prima sul posto cosa c’è in corrispondenza delle anomalie
segnalate dal satellite. Io, per esempio, l’ho fatto con Googlemaps e ho scoperto che quelle anomalie
corrispondono a luoghi notoriamente colpiti da abusi, come il deposito di ecoballe di Caivano, il deposito di
smaltimento rifiuti di Orta di Atella e così via”. “E inoltre – aggiunge – bisognerebbe chiedere all’Arpac se ha
intenzione di effettuare in modo periodico questo monitoraggio satellitare, senz’altro utilissimo. Come sarebbe
utilissimo predisporre un sistema di sorveglianza per mezzo di telecamere”.
L’Arpac, dice Adamo, accoglie prontamente le richieste dell’Associazione Officina Volturno. “Le anomalie
segnalate dal satellite andranno presto integrate con ispezioni capillari. Questo metodo di indagine è molto utile
e per questo pensiamo di renderlo periodico. Quanto alla possibilità di istituire un sistema di telecamere, l’idea
è certamente buona. Spetta però ai singoli comuni attraversati dai canali attivarsi in questo senso. Noi offriamo
la nostra disponibilità a fare da cabina di regia”.
scempio delle discariche abusive in uno dei posti più belli e fertili del nostro
territorio è un’ottima cosa. L’Arpac ha compiuto in tal senso uno studio
importante e dettagliato. Ora però occorre passare ai fatti e andare a verificare
sul posto le anomalie rilevate”. La richiesta è di Angelo Morlando, ingegnere
civile-idraulico specializzato in ingegneria ambientale e sanitaria nonché
responsabile del comitato scientifico dell’Associazione Officina Volturno, da
anni impegnata sul fronte della difesa della legalità e della tutela ambientale in una delle aree della nostra
regione più esposte ai veleni di un inquinamento apparentemente senza fine.
La risposta dell’Arpac, tuttavia, non si fa attendere. Nicola Adamo, direttore del Dipartimento Provinciale di
Napoli dell’Agenzia per la Protezione Ambientale della Campania (Arpac), assicura sul fatto che ai
telerilevamenti seguiranno puntuali azioni di verifica sul posto. “Avvieremo a breve – afferma Adamo – un
aggiornato censimento delle discariche presenti lungo il reticolo di canali dei Regi Lagni e provvederemo a
segnalare prontamente all’autorità giudiziaria le violazioni che dovessimo verificare”.
La richiesta di chiarimento rivolta all’Arpac dall’Associazione Officina Volturno nasce da uno studio che la
stessa Arpac ha pubblicato nel giugno di quest’anno e che, come tutti i documenti pubblicati dall’Agenzia, è
liberamente scaricabile dal sito dell’ente (www. arpacampania.it). Lo studio si intitola “Monitoraggio di anomalie
termiche attraverso l’analisi di immagini telerilevate dei Regi Lagni e dei comuni circostanti”, per l’esattezza
pubblicato il 23 giugno scorso. Come si apprende dal documento, si tratta di un lavoro in cui vengono indicate
e descritte “anomalie termiche attraverso dati iperspettrali, con particolare attenzione all’analisi multitemporale
dei siti individuati. Il caso studio presentato è rappresentato dal territorio dei Regi Lagni, interessati da anni da
forti trasformazioni ambientali”.
In pratica l’Arpac, grazie alle immagini raccolte da un satellite fornito di uno speciale sensore, ha potuto
individuare con esattezza delle strane variazioni di temperatura lungo il corso dei canali regi. Lo studio si
inserisce nell’ambito di una convenzione firmata nel giugno del 2007 con l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico
del Cnr (Iia-Cnr), con il quale si mira alla “creazione di una struttura finalizzata alla gestione ed elaborazione di
dati telerilevati per la tutela dell’ambiente”.
Il sensore iperspettrale adoperato per lo studio si chiama Mivis (Multispectral infrared and visible iImaging
spectrometer) ed è di proprietà del Cnr. Grazie a questo sensore è possibile fotografare un corso d’acqua e
individuare i punti in cui questo corso presenta delle forti differenze di temperature. “Ovviamente non è detto
che ad ogni anomalia termica corrisponda un’anomalia penale, una discarica abusiva – sottolinea Morlando –
ma certo sarebbe utile andare a verificare quanto prima sul posto cosa c’è in corrispondenza delle anomalie
segnalate dal satellite. Io, per esempio, l’ho fatto con Googlemaps e ho scoperto che quelle anomalie
corrispondono a luoghi notoriamente colpiti da abusi, come il deposito di ecoballe di Caivano, il deposito di
smaltimento rifiuti di Orta di Atella e così via”. “E inoltre – aggiunge – bisognerebbe chiedere all’Arpac se ha
intenzione di effettuare in modo periodico questo monitoraggio satellitare, senz’altro utilissimo. Come sarebbe
utilissimo predisporre un sistema di sorveglianza per mezzo di telecamere”.
L’Arpac, dice Adamo, accoglie prontamente le richieste dell’Associazione Officina Volturno. “Le anomalie
segnalate dal satellite andranno presto integrate con ispezioni capillari. Questo metodo di indagine è molto utile
e per questo pensiamo di renderlo periodico. Quanto alla possibilità di istituire un sistema di telecamere, l’idea
è certamente buona. Spetta però ai singoli comuni attraversati dai canali attivarsi in questo senso. Noi offriamo
la nostra disponibilità a fare da cabina di regia”.
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