REFERENDUM TRIVELLAZIONI DUBBIO AMLETICO

di Raffaele CARDILLO

Affollare di SI’ le urne per non svendere il e per conservare il reddito della bellezza: uno slogan affascinante che merita attenzione e, soprattutto, adesioni, che vada apprezzato e incentivato, per la nobiltà dei contenuti di cui è intriso.

Questo dovrà essere l’imperativo categorico, a cui ogni cittadino benpensante dovrà attenersi scrupolosamente: ne va del futuro del nostro Paese!

Non lasciamoci ammaliare dal canto delle sirene che invitano al , se ciò dovesse verificarsi sarebbe un’immane catastrofe per il nostro ecosistema marino causa il rischio insito nelle trivellazioni effettuate con il dannato metodo , un vero insulto alla fauna marina e poi c’è il pericolo di ossia l’abbassamento della superficie del suolo indotto dall’attività dell’uomo e, non ultimo, possibili incidenti, vedi golfo del Messico, con fuoriuscita di greggio in un mare chiuso come il Mediterraneo!

Riteniamo, a questo punto, insussistente e deleterio il persistere del ricorso alle fonti fossili, dirottare, invece, sulle rinnovabili rappresenta una scelta sicura e non inquinante, un vero presidio per il futuro del Pianeta.

E’ singolare la censura dell’informazione, ormai preda degli organi di regime che, tacciano sull’argomento, tenendo all’oscuro l’opinione pubblica, che al momento del voto si troverà sicuramente imbarazzata, solamente per decifrare il linguaggio criptico del contesto referendario, impregnato di politichese e quindi di difficile assimilazione ai meno dotati culturalmente.

L’establishment conta e gioca sulla non sufficiente o mancata conoscenza dell’evento soffiando sul fuoco della perdita dei posti di lavoro, se dovesse prevalere il <SI’>, e tante altre amenità che preferiamo omettere.

Troviamo, poi, abbastanza singolare l’invito all’astensionismo fatto dall’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in palese contrasto con quanto recita l’articolo 48 della Costituzione che definisce l’esercizio del voto un dovere civico.

Per non parlare del rifiuto del governo al non accorpamento del Referendum con le Amministrative, con un aggravio per le finanze dello Stato di 300mln di euro, uno spreco inaccettabile di risorse e, in via contestuale, una manovra artata per scoraggiare la partecipazione all’evento.

Che dire: data l’importanza della posta, l’obiettivo principale dovrà essere il raggiungimento del quorum, con un’affluenza massiccia alle urne, tanto da conseguire l’obiettivo della metà più uno degli aventi diritto , in tal modo il Referendum mostrerà tutta la sua validità, consacrando, e lo speriamo ardentemente, la vittoria del <SI’>.
Noi riteniamo che sarà una svolta senza precedenti, una sterzata salutare per ridimensionare strane idee circa l’esercizio del Potere e, di converso, della Democrazia.

E’ tremendamente necessario ed opportuno che certi equilibri vadano ribaltati, e si intraprendano nuovi percorsi con nuovi compagni di viaggio che, portino idee innovative al passo con i tempi, con freschezza di contenuti e che possano ridare finalmente slancio alla nostra economia, ormai ridotta a brandelli, da scelte dissennate di vecchie e irriducibili cariatidi che non si decidono a passare la mano.

Ribadiamo e invochiamo l’invito a recarsi alle urne, e apporre sulla scheda referendaria un convinto e vigoroso <SI’>, sarà certamente la scelta giusta!

Ah dimenticavamo, solo per notizia: i meteorologi per domenica 17 aprile annunciano tempesta ed è caldamente sconsigliato andare al mare!

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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