Recale, De Angelis (Pd): «Sulla Tari il silenzio dell’assessore Piscitelli è inaccettabile»
Ignorato, per ora, il documento di rivendicazioni elaborato dal comitato “Tari da rifare”
RECALE. «Il silenzio dell’assessore Piscitelli sulla Tari non ha nessuna giustificazione», asserisce Enzo De Angelis, segretario cittadino del PD, nel prendere atto che a quasi un mese dalla consegna del documento con le rivendicazioni del Comitato “Tari da rifare” non è arrivato nessun segno di risposta dalla Casa comunale. «Siamo consapevoli – prosegue De Angelis – che la questione è delicata e complessa, dal momento che le osservazioni del Comitato minano alla base l’impianto della delibera che ha determinato le tariffe TARI per il 2014. Proprio per questo, però, sarebbe vano il tentativo di ostentare indifferenza per far cadere nel dimenticatoio le richieste dei cittadini, formulate nel corso di un’affollata assemblea che risale allo scorso 13 febbraio. L’Amministrazione comunale ha il dovere di rispondere alle critiche di merito che sono state largamente documentate in quella sede, e che riguardano segnalazioni di errori fondamentali nella determinazione delle utenze, l’indicazione di cifre di fantasia per la componente fissa del costo dei servizi, l’omissione di voci importanti quali il tributo giornaliero che pagano gli esercenti del mercato settimanale, gli importi relativi ad uffici e servizi comunali, i corrispettivi Conai e tante altre sviste». Il documento con le richieste di modifiche alla delibera, che è stato consegnato il 23 febbraio 2015 all’ufficio protocollo del Comune, conteneva tra l’altro la richiesta di un incontro con gli amministratori ed i tecnici del settore, a tutt’oggi rimasta senza risposta. «Noi non intendiamo creare problemi o sollevare polemiche – sostiene Michele Lasco, del Comitato “Tari da rifare” -, ma è indispensabile e urgente correggere quella sventurata delibera. Se a una famiglia numerosa e non particolarmente agiata arriva una bolletta Tari di oltre 900 euro, non si può restare indifferenti. Ci siamo chiesti da cosa potesse nascere una distorsione così irragionevole, abbiamo analizzato i dati, individuato gli errori e soprattutto abbiamo formulato delle proposte di modifica per correggere gli aspetti più ingiusti senza pregiudicare la copertura dei costi del servizio. È sconcertante che noi, semplici cittadini, senza particolari strumenti e con un po’ di applicazione siamo riusciti in un compito che sembra mettere in difficoltà l’assessorato competente».
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Recale, 20 marzo 2015
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PD Recale