PROCEDIMENTO PENALE

N. 2508/2020 R.G. Moo. 16
N. 12688/2019 R.G. MOD. 21
N. 6022/2024 REG. SENT.
DEPOSITATA IL
7.2.2025
IRREVOCABILE IL
N. __ REG. ESEC.
N. _____ C.P.
REDATTA SCHEDA IL
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
TRIBUNALE DI NAPOLI NORD
SECONDA SEZIONE PENALE
In persona del Giudice Monocratico dott.ssa Alessandra Farina alla
pubblica udienza dell’l 1.11.2024 ha pronunciato, mediante lettura del
dispositivo la seguente
SENTENZA
Nei confronti di:
CICALA Francesco, nato a Villaricca, 1’1.1.1950, 1v1 residente e con
domicilio dichiarato alla via Capitano Pellegrino nr. 16,
libero, presente;
difeso di fiducia dall’avv. Antonio Dell’Aquila.

IMPUTATO
del delitto p. e p. dall’art. 589 bis comma 1 c.p., in relazione all’art.
14 C.d.S., perché, per colpa consistita in imprudenza, negligenza,
imperizia nonché per colpa specifica in violazione delle norme sulla
circolazione stradale e segnatamente in violazione dell’art 14 C.d.S,
cagionava la morte di SELVAGGIO Alessandro. In particolare, quale
Responsabile del Settore n. 4, Lavori Pubblici, Gestione del Territorio del
Comune dì Villaricca, nominato con Deliberazione dì Giunta Comunale
n. 49 del 4.9.2013 in carica fino al 14.6.2016, con negligenza, imperizia,
imprudenza nonché per colpa specifica consistita nella violazione dei
posizione di garanzia, derivante in virtù della qualifica rivestita dall’art
14 del C.d.S., a tutela degli utenti della strada per prevenire pericoli
connessi all’uso della stessa, ometteva di adottare misure adeguate perla
messa in sicurezza ed il ripristino dell’efficienza del tratto stradale teatro
del sinistro stradale in parola (via Corigliano) essendo stata accertata
l’assenza della segnaletica orizzontale e le pessime condizioni del manto
stradale riscontrando diversi rappezzi eseguiti ìn modo “approssimativo”
e buche aperte che sfaldandosi rilasciano pietrisco che rende difficoltosa
la viabilità soprattutto per motocicli di piccole dimensioni come quello
condotto dal SELVAGGIO, il quale, in data 18.10.2015, mentre
percorreva via Roma in Villaricca a bordo del veicolo Piaggio Vespa 50
cc privo di targa ed avente telaio n. 0058089, di proprietà di PISCIPO
Rosario, suo datore di lavoro ( nei cui confronti si è proceduto
separatamente nell’ambito del procedimento penale n. 11657/2016),
modificato con l’installazione sulla parte posteriore di un baule portapizze,
senza indossare il casco ed in condizioni disagevoli dovute fra
l’altro alla mancanza di mezzo sedile per fare posto al predetto baule ed
all’assenza del freno anteriore, perdeva il controllo del veicolo (in primis
a causa delle disagevoli condizioni del manto stradale – cfr. sul punto
consulenza a firma dell’Ing. Francesco BONAURIO) e impattava
violentemente al suolo: conseguentemente veniva trasportato dapprima
presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale “San Giuliano” di Giugliano in
Campania con diagnosi di “politrauma in seguito a sinistro stradale” e
prognosi riservata e, poi, a seguito di sopravvenute complicanze cliniche,
presso l’Ospedale Santa Maria delle Grazie in Pozzuoli dove decedeva in
data 23.10.2015 per “arresto cardiocircolatorio in soggetto con trauma
cranico commotivo con frattura della volta cranica ed emorragie
intracraniche sub ed extradurali che furono trattate mediante duplice
intervento chirurgico craniotomico di svuotamento”;
in Villaricca NA in data 18 ottobre 2015
PARTI CIVILI:
SELVAGGIO Massimo, rapp.to e difeso dall’avv. Alessandro Del Piano
SELVAGGIO Christian, rapp.to e difeso dall’avv. Walter Rapattoni
ELIA Carolina, rapp.ta e difesa dall’avv. Walter Rapattoni
Associazione “Mamme Coraggio”, nella persona del Presidente
RONZULLO Elena, rapp.ta e difesa dall’avv. Walter Rapattoni
Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada, nella persona
del Presidente Alberto Paliotti, rapp.ta e difesa dall’avv. Walter
Rapattoni
REPONSABILE CIVILE:
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Comune di Villaricca, rapp.to e difeso dall’avv. Enzo Napolano
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CONCLUSIONI
P.M.: chiede la condanna alla pena di anni due di reclusione ed euro 3.000,00 di multa.
PARTE CIVILE (Avv. Alessandro Del Piano per Selvaggio Massimo): deposita note spese e
conclusioni.
PARTE CIVILE (Avv. Walter Rapattoni per l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della
Strada, l’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada ODV, Selvaggio Cristian, Elia
Carolina): deposita nota spese e conclusioni.
RESPONSABILE CIVILE (Avv. Enzo Napolano per il Comune di Villaricca): chiede
l’assoluzione perché il fatto non sussiste.
DIFESA: chiede l’assoluzione perché il fatto non sussiste.
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
Con decreto che dispone il giudizio emesso dal G.U.P. del Tribunale di Napoli Nord in data
16.9.2020 l’imputato, libero, veniva rinviato a giudizio dinanzi all’intestato Tribunale in
composizione monocratica per rispondere del reato in epigrafe indicato.
Alla prima udienza del 21.1.2021 il processo veniva celebrato dinanzi ad altro Giudice, il
quale, preso atto che l’imputato risultava assente già all’udienza preliminare e che la notifica
alla persona offesa risultava irregolare, disponeva rinnovarsi la notifica per 1 ‘udienza del
10.6.2021, ove, stante il legittimo impedimento dell’imputato a comparire, si rinviava il
processo con sospensione dei termini di prescrizione di giorni 61.
Alla successiva udienza del 14.10.2021, visti i decreti nn. 142, 163 e 167 del 2021 del
Presidente del Tribunale di Napoli Nord, contenenti le disposizioni di variazione del progetto
tabellare sulla riorganizzazione del settore penale dibattimentale, il processo veniva assegnato
sul ruolo della scrivente e rinviato all’udienza dell’S.11.2021.
In tale sede, veniva avanzata istanza di costituzione di Parte Civile per Elia Carolina,
Selvaggio Cristian, Selvaggio Massimo, Associazione Mamme Coraggio Vittime della Strada
e Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada e, nulla opponendo le altre parti, il
Giudice le ammetteva. Il Giudice dava atto che, ai sensi dell’art. 85 c.p.p., veniva depositato
atto di intervento volontario del Comune di Villaricca in qualità di responsabile civile.
Il Giudice, in assenza di ulteriori questioni preliminari, dichiarava aperto il dibattimento,
ammettendo le prove cosi’ come richieste dalle Parti. Si procedeva, quindi, ali’ escussione della
Parte Civile Elia Carolina e, all’esito, si rinviava il processo all’udienza del 24.1.2022.
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A tale udienza, veniva sentito l’ing. Buonaurio quale consulente nominato dalla Procura della
Repubblica del Tribunale di Napoli Nord e, all’esito, si acquisiva, ai sensi dell’art. 234 c.p.p.,
la documentazione medica ed il diario clinico di Selvaggio Alessandro, verbali di
contestazione redatti dalla Stazione CC di Qualiano a carico di Piscopo Rosario (proprietario
della vespa in sequestro) ed il certificato del ciclomotore, nonché, in quanto atto irripetibile, il
rapporto di sinistro stradale redatto in data 18.10.2015 dalla Stazione CC di Qualiano. Ed
ancora, s1 acqms1va, m sensi dell’art. 234 c.p.p., la documentazione inerente
ali’ organigramma del Comune di Villaricca, le determine e le delibere relative ali’ esecuzione
dei lavori stradali in questione.
Si procedeva, altresì, ali’ escussione del dott. Capasso Emanuele, in relazione ali’ esame
autoptico effettuato sulla salma, e, all’esito, si acquisiva la relazione medico legale dallo
stesso redatta.
Dopo una mera udienza di rinvio, alla successiva udienza del 6.6.2022 il processo veniva
rinviato per assenza dei testi al 5.12.2022.
Le successive due udienze venivano rinviato per incompetenza funzionale del G.O.T. e
all’udienza del 9.10.2023, il Giudice disponeva citarsi a cura della cancelleria il teste
Maresciallo De Lise Antonio.
Alla successiva udienza del 18.12.2023, ove, stante la perdurante assenza del teste citato, si
rinviava il processo al 4.3.2024. In tale sede, le Parti concordemente rinunciavano
ali’ escussione del Maresciallo De Lise e il Giudice ne revocava la precedente ordinanza
ammissiva, rinviando all’udienza del 22.4.2024.
A tale udienza, stante l’assenza dei testi, il processo veniva rinviato al 3.6.2024, ove, dato atto
della presenza dell’imputato, il Giudice revocava la precedente ordinanza dichiarativa
dell’assenza. Su consenso delle Parti, veniva invertito l’ordine di ammissione delle prove e,
pertanto, veniva escusso il teste della difesa De Rosa Carlo, in quanto consulente nominato
dalla medesima.
Alla successiva udienza dell’l.7.2024, veniva sentito il teste della difesa Anastasio Mario
Nunzio, all’epoca dei fatti Segretario generale del Comune di Villaricca.
Veniva, altresì, acquisito il verbale di interrogatorio reso da Cicala Francesco in data
28.1.2020 dinanzi alla Procura della Repubblica del Tribunale di Napoli Nord e l’imputato si
sottoponeva ad esame. La Difesa della Parte Civile avanza istanza di acquisizione della
relazione redatta dall’architetto Di Gianpietro Giuseppe ai sensi dell’art. 507 c.p.p., il P.M.
non si opponeva, mentre la Difesa dell’imputato e il Responsabile Civile si opponevano. Il
Giudice, sentite le Parti, si riservava sull’acquisizione.
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Alla medesima udienza, il P.M. avanzava istanza di escussione della dott.ssa Punzo Maria
Rosaria, in quanto sindaco di Villaricca all’epoca dei fatti, ai sensi dell’art. 507 c.p.p., le Parti
Civili si associavano a tale richiesta e la Difesa nulla opponeva. Il Giudice, sentite le Parti,
accoglieva la richiesta, ritenendo tale escussione assolutamente indispensabile, e rinviava
all’udienza del 23.9.2024.
In tale sede, veniva sentito il teste ex art. 507 c.p.p. Punzo Maria Rosaria e, all’esito, il
Giudice, sciogliendo la riserva sull’acquisizione della relazione redatta dal consulente tecnico
della Parte Civile ai sensi dell’art. 507 c.p.p., la rigettava, disponendone l’acquisizione al
fascicolo del dibattimento soltanto quale memoria difensiva ed epurata da ogni valutazione
tecnica.
Il Giudice, sentite le parti, dichiarava chiusa l’istruttoria dibattimentale e utilizzabili tutti gli
atti acquisiti e rinviava per la sola discussione all’udienza dell’l l.11.2024, ove la scrivente
concedeva la parola alle Parti per le rispettive conclusioni in premessa riportate.
Ali’ esito della camera di consiglio, il Giudice pronunciava la presente sentenza, dando lettura
del dispositivo e riservando termine di giorni novanta per il deposito della motivazione.
MOTIVI DELLA DECISIONE
Le risultanze processuali, costituite dalla documentazione agli atti e dalle dichiarazioni dei
testi escussi consentono ad avviso del giudicante, al di là di ogni ragionevole dubbio,
l’affermazione della penale responsabilità dell’imputato Cicala Francesco in ordine al reato
ascritto gli.
Invero, l’istruttoria dibattimentale espletata ha provato con certezza che la morte di Selvaggio
Alessandro è conseguita all’incidente stradale del quale era stato vittima in data 18.10.2015,
verificatosi sulla via Corigliano, e, in particolare, del tratto di strada di competenza del
Comune di Villaricca, dal quale ne conseguiva la morte in data 23.10.2015.
Dalla relazione del consulente medico legale, dott. Capasso Emanuele, redatta in seguito ad
esame necroscopico esterno ed autoptico effettuato in data 26.10.2015 presso i locali
dell’Obitorio Comunale dell’ A.O.U. “Federico II” di Napoli, era emerso che l’ exitus di
Selvaggio Alessandro andava rincondotto ad “arresto cardiocircolatorio in soggetto con
trauma cranico commotivo con frattura della volta cranica ed emorragie intracraniche sub
ed extradurali che furono trattate mediante duplice intervento chirurgico craniotomico di
svuotamento” (cfr. pag. 12 della relazione in atti).
Dall’esame necroscopico, effettuato tre giorni dopo il decesso, e dall’analisi della
documentazione sanitaria il dott. Capasso concludeva che il grave traumatismo cranico, con
lesioni encefaliche ed emorragia intracranica, rinvenuto sulla salma della vittima era
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compatibile con un sinistro stradale. Tant’è vero che il politrauma aveva prettamente
interessato il distretto cranico encefalico del Selvaggio e, soltanto in maniera blanda, le altre
zone corporee (torace e arti). In particolare, venivano individuate soltanto alcune escoriazioni
sulle mani, sulle ginocchia e sul piede destro, a loro volta compatibili con il presumibile moto
di inerzia del corpo immediatamente dopo l’impatto principale.
Rispetto alle modalità in cui si era dipanato l’incidente, il dottore desumeva che l’impatto
maggiore aveva interessato quasi esclusivamente il capo (individuato come punto iniziale
d’impatto) e ciò risultava confermato dall’edema cerebrale sviluppatosi il giorno dopo
l’incidente. Invece, successivi accertamenti effettuati sull’incidentato avevano rilevato un
“focolaio contusivo polmonare” che, però, non aveva avuto alcuna incidenza nel determinare
la morte del Selvaggio.
Il consulente, sentito all’udienza del 24.1.2022, non ha potuto affermare, con assoluta
certezza, che al momento dei fatti la vittima fosse priva del casco di sicurezza, dal momento
che quest’ultima era stata sottoposta ad un intervento neurochirurgico salva-vita che aveva
lasciato una visibile ferita sul cranio. In ogni caso, costui non aveva riscontrato segni
escoriativi legati ad un impatto primitivo, motivo per il quale concludeva che la vittima
probabilmente indossava il casco protettivo ( cfr. pag. 24 del verbale del 24.1.2022).
Su sollecitazione della difesa, il dottore ha ribadito che le lesioni rinvenute sulla vittima erano
compatibili con l’uso del casco, tenuto conto che l’utilizzo del medesimo riduce ma non
annulla totalmente l’incidenza di determinate lesioni, soprattutto quelle intracraniche (cfr.
pag. 25 del verbale cit.).
Infine, a parere del consulente, la condotta dei sanitari del nosocomio “S. Maria delle Grazie”
di Pozzuoli, che ebbero in cura l’odierna vittima sino al decesso, poteva giudicarsi
“complessivamente adeguata in quanto risultano posti tempestivamente in atto provvedimenti
diagnostico-terapeutici idonei ad una corretta gestione clinica del caso” (cfr. pag. 13 della
relazione in atti). Come precisato in sede dibattimentale, l’ exitus non era da riferire ad un
trattamento intempestivo dei sanitari, quanto piuttosto all’insita gravità delle lesioni cagionate
dall’incidente (cfr. pag. 25 del verbale cit.).
Per quanto attiene alla ricostruzione del sinistro, è stato acquisito agli atti il rapporto del
sinistro stradale redatto dagli agenti della Stazione dei Carabinieri di Qualiano.
In particolare, i verbalizzanti precisavano che Selvaggio Alessandro era impiegato a nero da
circa due mesi presso la pizzeria “Italia” situata in Villaricca al Corso Italia nr. 731, il cui
proprietario veniva identificato in Piscopo Rosario (per il quale si è proceduto in separato
giudizio).
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Ebbene, la sera del 18.10.2015, il Selvaggio si recava, a bordo di un ciclomotore Piaggio
Vespa 50 cc, priva di targa e avente telaio nr. 0058089, in Villaricca alla via Roma per
effettuare delle consegne. Il veicolo su cui viaggiava, di proprietà del Piscopo, appariva
modificato in quanto nella parte posteriore era stato installato un baule adibito al trasporto
delle pizze.
Intorno alle ore 20:00 del 18.10.2015, il Selvaggio, percorrendo la via Corigliano di ritorno da
una consegna, perdeva il controllo del ciclomotore – “presumibilmente per una buca sul
manto stradale e ghiaia” e individuato nel punto F dello schizzo planimetrico – riversando a
terra e provocandosi, per la caduta, lesioni gravissime.
La centralina della Stazione dei CC di Qualiano veniva allertata dell’accaduto intorno alle
21 :20 circa e gli agenti, giunti sul posto soltanto intorno alle ore 23 :00 circa, non rinvenivano
né il veicolo né l’incidentato, in quanto già prelevato dagli operatori del Pronto Soccorso
dell’Ospedale di Giugliano in Campania. I verbalizzanti si portavano presso il suddetto
nosocomio, ove appuravano le generalità e le condizioni del ferito, che veniva identificato in
Selvaggio Alessandro.
Sul luogo dell’evento, veniva altresì identificato il datore di lavoro del Selvaggio, tale Piscopo
Rosario ed insieme a quest’ultimo gli operanti si recavano presso la Pizzeria “Italia” dove
rinvenivano il veicolo Piaggio Vespa 50 cc coinvolto nell’incidente, che appariva danneggiato
da strisciate e ammaccature sul lato destro, pur non presentando evidenti segni o ammaccature
riconducibili ad eventuali impatti, tamponamenti o speronamenti.
Alla luce di tali rilievi, i verbalizzanti concludevano che, presumibilmente, il Selvaggio era
caduto “da solo per cause non ben chiare” e ponevano sotto sequestro il citato ciclomotore
unitamente al casco ( cfr. rapporto sinistro stradale in atti).
Tuttavia, non veniva rinvenuto alcun sistema di videosorveglianza sul luogo interessato
dall’incidente. Pertanto, gli operanti procedevano ad effettuare una sommaria ricostruzione
della vicenda sulla base delle rare tracce rinvenute sul manto stradale della via Corigliano, ed
in particolare di una macchia causata dal versamento di carburante, nei pressi della quale
veniva rinvenuta una scarpa, e dei segni di sfregamento lasciati presumibilmente dal
ciclomotore, successivamente alla caduta.
Quanto agli elaborati tecnici acquisiti al fascicolo del dibattimento, l’ing. Buonaurio
Francesco, incaricato il 2.8.2016 (circa dieci mesi dopo l’evento) dalla Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, di ricostruire la dinamica dell’incidente
stradale, delle cause che lo determinarono e della condotta delle persone coinvolte nel
sinistro, ed escusso all’udienza del 24.1.2022, ha confermato quanto riportato nella
consulenza riversata in atti.
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Per quanto attiene allo stato dei luoghi, l’ingegnere confermava che il luogo del sinistro ( via
Corigliano all’altezza della Caffetteria “Royal”) si trovava in una zona di appartenenza del
Comune di Villaricca, costituito da una strada a doppio senso di circolazione con una
carreggiata larga circa 8 metri. Ebbene, al momento del sopralluogo, la citata via risultava
priva di segnaletica orizzontale ed il manto stradale si presentava in condizioni pessime “con
diversi rappezzi eseguiti in modo approssimativo e buche aperte”, che, sfaldandosi,
rilasciavano pietrisco che, a sua volta, rendeva ancor più difficoltosa la viabilità per gli utenti
della strada ( cfr. pag. 8 della consulenza in atti).
Nonostante ciò, atteso che il sinistro si era verificato intorno alle ore 20:00, il consulente non
escludeva che, al momento del passaggio del veicolo in uso alla vittima (un motociclo Piaggio
Vespa 50 cc) le condizioni di visibilità fossero buone, avendo questi riscontrato lungo la
strada una sufficiente illuminazione pubblica, come dimostrato anche dai rilievi fotografici
effettuati dalla p.g. ( cfr. rilievi in atti).
Dalla lettura della documentazione fornitagli, ed in particolare del rapporto del sinistro
stradale redatto dagli operanti della Stazione CC di Qualiano, il consulente aveva proceduto a
ricostruire “per esclusione” la dinamica dei fatti.
In particolare, dalle fotografie analizzate, il motociclo non appanva danneggiato da
“tamponamenti anteriori, posteriori o laterali ascrivibili al presente sinistro”, ma presentava
alcune abrasioni “lungo il lato destro presumibilmente per effetto dello scorrimento
sull’asfalto” (cfr. pag. 8 della consulenza in atti). Ed ancora, dall’ispezione effettuata sul
mezzo, il Buonaurio rilevava che lo stesso non si trovasse in buone condizioni, in quanto era
privo della leva del freno anteriore e la sella risultava tagliata per far posto al cassone portapizze.
Quest’ultimo, alla luce delle analisi effettuate dall’ingegnere, presentava una
componente metallica e pesava all’incirca 16,00 kg., e, pertanto, non aveva avuto alcuna
incidenza sulla dinamica del sinistro.
In base ai rilievi effettuati dalla p.g. ( cfr. allegato 5 della consulenza in atti) e quello metrico
effettuato, sul luogo del sinistro, dal Buonaurio durante il sopralluogo avvenuto in data
27.8.2016, era stato possibile ricavare la velocità del motociclo al momento del sinistro
tramite la formula della velocità di arresto (V = ).
Nel caso in esame, lo spazio percorso dal motociclo ( tra il punto denominato G (individuato
dalla p.g. come il punto in cui era presente il primo segno di raschiatura sull’asfalto) ed il
punto denominato E ( ove il motociclo era stato fotografato dal Piscopo nell’immediatezza dei
fatti) era pari a 19,00 me da ciò ne discendeva che il veicolo aveva impattato l’asfalto a circa
19,00 m dalla sosta finale (punto E).
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Tenuto conto di tali dati e di un coefficiente d’attrito pari a 0,3 (), il consulente concludeva
che il Selvaggio, al momento del sinistro, conduceva il motociclo ad una velocità pari a circa
38,01 km/h.
Ciò premesso, costui sosteneva che la dinamica del sinistro andava ricondotta “alle condizioni
disagevoli del manto stradale oltre all’imprudenza del conducente nella guida”, che, secondo
il Buonaurio, non indossava il casco di protezione, aggravata altresi’ “dalla disagevole
posizione di guida (mancanza di mezzo sedile per far posto al cassone porta-pizze e assenza
del freno anteriore)” ( cfr. pag. I O della consulenza in atti).
Escusso all’udienza del 24.1.2022, l’ing. Buonaurio ha confermato gli esiti dei propn
accertamenti tecnici e delle conclusioni raggiunte nella relazione riversata in atti, precisando
alcuni dettagli.
In primis, il consulente ha riferito che, al momento del sopralluogo da lui effettuato in via
Corigliano, il manto stradale si presentava sconnesso con visibili rattoppi di alcune buche,
che, nei rilievi fotografici effettuati dalla p.g. al momento dei fatti e dal medesimo visionati,
non erano presenti. Nonostante ciò, dall’esame della documentazione fornitagli, costui ha
confermato che non vi era alcun coinvolgimento di altri veicoli e che il sinistro era avvenuto
per una perdita di equilibrio del conducente del motociclo ( cfr. pag. 5 del verbale del
24.1.2022).
Su espressa domanda del P.M., il teste ha dichiarato che, nella ricostruzione della dinamica
dell’incidente, in corrispondenza del punto in cui era avvenuta siffatta perdita di equilibrio –
ricavato dai rilievi effettuati dalla p.g. – non c’era alcuna buca nel manto stradale, ma soltanto
una raschiatura sull’asfalto, per poi precisare di non aver evidenziato questo dato nella
consulenza.
Sollecitato ancora dal P.M., il teste non ha saputo riferire con certezza se i rattoppi rinvenuti
sul manto stradale, al momento del sopralluogo avvenuto circa dieci mesi dopo il sinistro,
coincidevano con delle buche presenti al momento dei fatti oppure queste ultime si erano
create in un periodo successivo.
Ed ancora, su domanda della Parte Civile, costui ha confermato che la perdita di equilibrio del
Selvaggio era imputabile, secondo la sua ricostruzione, a due concause: lo stato non ottimale
del motociclo e del manto stradale (cfr. pag. 13 del verbale cit.).
Interrogato nuovamente sulla ricostruzione della dinamica dei fatti e della competenza del
tratto di strada interessato dall’incidente, il Buonaurio ha dichiarato di non sapere se tale tratto
ricadesse nella competenza del Comune di Qualiano ovvero in quello di Villaricca e di non
ricordare se avesse individuato il punto iniziale dell’incidente dai rilievi effettuati dalla p.g. o
dalle fotografie scattate dal Piscopo, allegati ai citati rilievi (cfr. pag. 14 del verbale cit.).
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Dopodiché il teste ha confermato, come dichiarato in consulenza, di aver ricavato il punto
iniziale della caduta dal rilievo effettuato immediatamente dopo l’incidente dalla p.g.
intervenuta, quando ormai sia il mezzo che l’incidentato non erano più presenti sul luogo del
sinistro (cfr. pagg. 14 e 20 cit.).
Relativamente al coinvolgimento di altri veicoli o eventuali cause concorrenti, l’ingegnere ha
escluso nuovamente in sede dibattimentale il coinvolgimento di altri veicoli di passaggio al
momento dell’incidente, ma, contestualmente, non poteva escludere la presenza di altri veicoli
che non avevano impattato con il motociclo condotto dal Selvaggio, ipoteticamente
parcheggiati lungo la strada interessata (cfr. pag. 19 del verbale cit.).
Nel corso dell’istruttoria dibattimentale veniva sentito, all’udienza del 3.6.2024, il consulente
della difesa, l’ingegnere De Rosa Carlo che ha fornito la propria ricostruzione della
dinamica dei fatti, in gran parte coincidente con quella fornita dal consulente del P.M.
In primo luogo, costui ha precisato di aver ricevuto incarico soltanto nel 2020, molto tempo
dopo l’accaduto, motivo per il quale, nel ricostruire la dinamica dei fatti, si era dovuto
attenere alla documentazione già raccolta e resa a lui disponibile ( nello specifico, la relazione
tecnica redatta dall’ing. Buonaurio, le relazioni della p.g. redatte nell’immediatezza dei fatti,
le dichiarazioni raccolte ed i verbali di sommarie informazioni re