Piedimonte Matese, La riforma Gelmini, ombre
LE NOVITA’ DELLA RIFORMA GELMINI ANALIZZATE DAL PROF. MARCO FUSCO.
– Prof. Fusco si parla di riduzione dell’orario scolastico, ma oggi ci sono scuole dove si fanno ore di lezione da 50 minuti( ora saranno tutte di 60 minuti). Ridurre l’orario significa ridurre il tempo sui banchi?
– Per i più già oggi le ore sono da 55 o da 60 minuti. Con la riforma le ore da passare sui banchi caleranno sicuramente per i più bravi, i meno bravi invece dovranno passare più tempo a scuola poiché la riforma prevede ore di recupero. Recuperi per i quali già oggi non ci sono più fondi e il dubbio è che finiranno per pagarli i genitori.
– Si sottolinea che con la riforma per tutti ci saranno più matematica, più inglese, più scienze. Considerata la riduzione dell’orario significa che alcune materie, a seconda dell’indirizzo scelto, non si studieranno più?
– Non cambierà molto nei lciei tradizionali, i tagli colpiranno i licei sperimentali, i tecnici e i professionali. Oltre ad una riduzione generalizzata per le scienze, diminuiranno in molte scuole le ore di matematica e di inglese. Spariranno in alcune classi diritto e geografia, ma le diminuzioni di ore più importanti sono quelle delle materie di indirizzo specifico di tecnici e professionali, come meccanica, elettronica, chimica, informatica, ecc.
– Oltre alla riforma è già previst o il taglio di 87.400 mila posti di lavoro degli insegnanti entro il 2012: come si rifletterà questo sulla qualità della scuola e come si valuteranno gli insegnati da premiare?
– Con meno insegnanti e più studenti(in Italia il numero di studenti è in costante aumento da circa 10 anni) avremo classi più numerose(28-30 invece di 20-25). Gli insegnanti non potranno dedicare il tempo di prima ai più deboli, aumenteranno poi i problemi di disciplina. In queste condizioni è logico pensare che sarà più difficile trasmettere passione nelle materie da insegnare. Come valutare gli insegnanti è un mistero,, il governo doveva fare un decreto per spiegarlo, ma è in ritardo.
– Cambierà qualcosa negli orari e nelle materie di studio per tutti gli studenti che dal 2010-2011 frequenteranno le classi dalla seconda alla quinta superiore?
– Per le quinte l’an no prossimo non cambia nulla. Le seconde, terze e quarte invece dovranno svolgere gli stessi programmi di prima, ma con meno ore di lezione settimanale. Chi due, chi quattro in meno a seconda delle scuole. Impossibile. Si salvano solo i licei tradizionali, perché la riforma in pratica non li cambia.
– Per anni si è detto che la scuola è troppo nozionistica e che si dovrebbe sperimentare di più anche per appassionare maggiormente gli studenti. Si faranno più ore di laboratorio?
– Il pedagogista Mario Polito sostiene che “oggi si caricano gli studenti di troppe informazioni che non riescono a metabolizzare. La scuola dovrebbe ridurre l’ossessione per i contenuti favorendo di più l’emergere dei talenti di ciascunoâ€. Che ne pensate? E in che direzione va la riforma?
– Polito ha ragione in generale, anche se gli studenti più bravi metabolizzano senza problemi. La riforma però non si occupa affatto di questo, si limita a dire che “bisog na certificare le competenzeâ€, peraltro senza dire come, e che sui contenuti ogni scuola farà come le pare.
– Oltre alla riforma si parla anche di anticipare l’apprendistato da 16 a 15 anni d’età . Condividete?
– E’ una pessima idea. E’ un altro modo per dare meno scuola ai giovani.
– In conclusione Prof. Fusco, con la riforma aumenterà l’autonomia scolastica. Ma chi deciderà in merito alle scelte didattiche dei vari istituti?
– Oggi la didattica è di competenza degli insegnanti, riuniti nel collegio dei docenti della scuola. E’ in corso il tentativo di togliere ai docenti questa responsabilità per trasferirla ad altri( amministratori, industriali, commercianti…) Su questo punto il Consiglio di Stato ha bocciato sonoramente l’idea della Gelmini.
Pietro Rossi