Paracadutista della Folgore morto a seguito dell’esplosione di una bomba artigianale. Messaggio di cordoglio del Presidente Napolitano e delle massime cariche istuzionali

 

Nunzio De Pinto

MARCHINI ROBERTO

Il primo caporal maggiore Roberto Marchini, guastatore paracadutista appartenente all’ottavo Reggimento Guastatori di Legnago, Unità incardinata nella Brigata Paracadutista della Folgore, è morto ieri mattina in Afghanistan in seguito all’esplosione di un ordigno artigianale. L’episodio è avvenuto a circa 3 chilometri a ovest dalla “Fob Lavaredo”, la base avanzata del contingente italiano nel distretto di Bakwa, nella “calda” provincia di Farah. Si tratta dello stesso distretto nel quale 10 giorni fa, il 2 luglio, è stato ucciso il caporal maggiore scelto Gaetano Tuccillo, anch’egli vittima di un “Ied”, uno di quegli ordigni esplosivi rudimentali ma molto potenti che proprio gli artificieri del Genio come Marchini hanno il compito di neutralizzare. Attualmente il settore ovest è posto sotto il comando del Generale di Brigata Carmine MASIELLO, di Casagiove, già comandante della Folgore. Marchini, 28 anni, era, per un tragico gioco del destino, al suo ultimo giorno di missione in Afghanistan. Il Parà guastatore, una volta rientrato dal servizio di ieri che stava svolgendo sarebbe dovuto partire per l’Italia. Era alla sua terza missione all’estero. Figlio di un artigiano e di una casalinga, Marchini ha una sorella, che lavora come infermiera in una clinica di Tivoli (Roma). Dalla sua abitazione è uscito in lacrime il sindaco di Caprarola Eugenio Stelliferi: “Lo conoscevo” – ha detto – “e conosco bene tutta la sua famiglia. È’ brava gente, semplice. Per tutto il paese è un giorno tristissimo, di lutto e di dolore”.  Secondo le scarne informazioni, l’esplosione ha investito il militare appena sceso dal mezzo: si tratterebbe di un artificiere che aveva proprio il compito di bonificare dai micidiali ‘Ied’, gli ordigni esplosivi improvvisati, le strade percorse dai convogli. Con il primo caporal maggiore Roberto Marchini salgono a 40 i morti italiani dall’inizio della missione Isaf in Afghanistan, nel 2004. Commozione e profondo dolore tra i commilitoni di Roberto Marchini, il geniere-paracadutista dell’ottavo reggimento guastatori di Legnago. Marchini, originario di Viterbo, era giunto a Legnago il 2 agosto del 2005. “Una persona eccellente. Un ragazzo d’oro sempre allegro” è il suo ricordo in caserma. Marchini era molto legato alla divisa, “attaccato al suo dovere”, e sul piano professionale è ricordato come un “eccellente guastatore” facente parte di un team specializzato proprio nell’opera di ricognizione e individuazione degli ordigni. Proprio in questa attività, secondo quanto riferito dal comando dell’ottavo reggimento, è avvenuta la tragedia. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, “appresa con profonda commozione la tragica notizia della scomparsa del Primo Caporal Maggiore dell’Esercito Roberto Marchini, caduto in Afghanistan mentre assolveva con onore il proprio compito nell’ambito della missione ISAF, ha espresso ai familiari, in questa tristissima circostanza, la gratitudine e il profondo cordoglio del Paese e i sentimenti della sua sincera partecipazione al loro grande dolore”. Il Presidente Napolitano “ha inoltre chiesto al Capo di Stato Maggiore della Difesa, gen. Biagio Abrate, di rendersi interprete presso le Forze Armate e l’Esercito in particolare, dei suoi sentimenti di cordoglio, commossa solidarietà e intensa partecipazione al dolore provocato da questo luttuoso evento”. 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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