ORDINARIA DISPERAZIONE: ITALIANO “FACEVA RAPINE, MA PER LA CRISI”
Ordinaria disperazione: italiano “Faceva rapine, ma per la crisi”. Lugano, condannato a tre anni e mezzo il “rapinatore gentile”. L’uomo, un 25enne cittadino italiano, ha commesso una “doppia rapina” aggravata, spinto dalla situazione finanziaria precaria in cui si ritrovava.
È stato condannato a tre anni e mezzo di carcere il “rapinatore gentile”, come si era definito il 25enne cittadino italiano, residente in Italia, che lo scorso 28 settembre prese d’assalto la banca Raiffeisen in pieno centro di Lugano. La sentenza è stata pronunciata oggi dalla Corte delle Assise Criminali. Secondo i giudici, l’autore ha commesso una doppia rapina, in quanto ha minacciato una cassiera e un consulente bancario. Presentatosi allo sportello non è riuscito a ottenere i soldi e si è quindi rivolto al consulente, tenendolo sotto il tiro di una pistola giocattolo soft-air, ottenendo la consegna di 70’000 franchi. Nonostante avesse utilizzato un’arma finta, il giudice Marco Villa ha ritenuto che si fosse trattato di un colpo aggravato in quanto l’imputato teneva un coltello serramanico nella tasca del giubbotto. Durante gli interrogatori il ragazzo aveva confessato di non avere complici e che il gesto non è stato premeditato. Anzi, era stato dettato dalla situazione finanziaria precaria in cui si ritrovava.Parzialmente accolta la richiesta del procuratore pubblico Paolo Bordoli, aveva richiesto 4 anni di carcere. La difesa, affidata all’avvocato David Simoni, si era battuta per una pena non superiore ai 18 mesi. Il giovane, ricordiamo, ha alle spalle già un’altra rapina commessa in Italia, sempre ai danni di una banca, per la quale è stato condannato per direttissima. L’uomo, travolto dalla crisi, senza un lavoro e una speranza di impiego, spiega Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti“, aveva dichiarato alla Polizia di essere stato spinto dalla disperazione del momento. A nulla sono valse le sue richieste allo Stato per un lavoro o qualsiasi cosa per rimettersi in carreggiata e di rifarsi una vita.