NUOVO BAVAGLIO GIORNALISTI CAMERA A TUTELA FANNULLONI

di Raffaele CARDILLO
Continua a ritmo serrato il bavaglio alla libertà stampa, come nelle migliori tradizioni dei regimi totalitari, che soffocano, ad ogni piè sospinto, ogni anelito libertario mosso dal popolo.
E’ il caso del nuovo Regolamento della Camera, in vigore dal 10 ottobre prossimo, che vieta ai giornalisti di fotografare o filmare i cosiddetti <Onorevoli> nel mentre disattendono il loro <augusto mandato>, dilettandosi con i loro trastulli preferiti.
Non abbiano più timori i nostri lazzaroni parlamentari, ormai sono in una botte di ferro, non saranno più videosorvegliati, potranno continuare impunemente a sonnecchiare, a giocare a battaglie navali, a guardarsi le partite, a votare al posto di un altro e tante altre amenità che preferiamo tacere, per carità di Patria.
Quello che ci sconvolge è che l’integerrima Zarina di Montecitorio, tanta inflessibile e prodiga nel prestare sostegno agli emarginati, ai diseredati, alle vittime di soprusi e sopraffazioni, che si scaglia con inusitato furore contro le diseguaglianze e le ingiustizie: non abbia mosso un dito contro quella disposizione che vieta ai giornalisti, che frequentano le aule parlamentari, di filmare tutto quello che succede nell’emiciclo, perché tale atto contribuisce a turbare la serenità dei componenti, anche se adusi a spettacoli da trivio: una sorta di cortina di riservatezza che tende, ancora una volta, a privilegiare il decoro, la rispettabilità e la reputazione di una masnada di cialtroni che allignano nel Palazzo.
Una specie di precetto salva-onore dei deputati che potranno, d’ora in poi, dedicarsi ai loro giochini preferiti, alle loro zuffe epocali, alle loro intemperanze, senza che vi sia più un occhio vigile che ne immortali le gesta!
Intanto cosa fa la nostra equanime e imparziale Presidente?
Pare che accetti di buon grado il riprovevole provvedimento, come da brava maestrina che protegga e tuteli, ad onta di tutto, la sua turbolenta e irrequieta <scolaresca>.
Vorremmo, pacatamente, ricordare alla nostra esimia Terza Carica dello Stato, che tutt’altri metodi vengono applicati ad altri <lavoratori>, che vengono costantemente videosorvegliati, condannati alla precarietà , ricattati e magari pagati in <voucher>: il tutto in ossequio al Jobs Act e in nome del totem della produttività !
O tempora, o mores!