NOVE SETTEMBRE 1943,GLI ALLEATI BOMBARDARONO TUTTI I PUNTI STRATEGICI ,COME I PONTI SUL FIUME VOLTURNO ,CANCELLO ARNONE ,GRAZZANISE E CAPUA.

DI DINO MANZO .

Capua 09/09/2023Oggi ricorre l’ottantesimo anniversario della distruzione della città di Capua e sarà anche la prima manifestazione senza la presenza del nostro caro “collega maestro,Franco Fierro. Ecco il programma dell’intera manifestazione:Ore nove raggruppamento di tutti i partecipanti nell’androne del palazzo del comune di Capua,Ore 9,15partenza del corteo per il duomo. Ore 9,45 Santa Messa a seguire deposizione della corona al monumento ai caduti. Ora 11,15 visita alla mostra dei mezzi bellici esposti al museo campano.  Capua fu il centro che subì il più poderoso e devastante bombardamento, ma non l’unica città bombardata .Infatti gli aerei seminatori di morte provenivano da nord avendo distrutto il ponte di Cancello ed Arnone nonché la chiesa madre procedendo verso Capua e senza risparmiare bombe per il ponte di Grazzanise .L’assedio aereo distrusse la città di Capua. Alle 9 del mattino una pioggia di bombe cadde dal cielo distruggendo numerose case, la storica Cattedrale di Santa Maria Assunta, con una colonna di trecento soldati, sorpresi davanti alla caserma dei Carabinieri, anch’essa distrutta come anche il Palazzo della Pretura, dove fu ucciso lo stesso pretore Ferorelli. Anche il famoso Museo Campano nello storico Palazzo Antignano fu colpito e seriamente danneggiato dal bombardamento. Al riguardo del Museo Campano vi furono i previsti sgomberi preventivi dei reperti, secondo quanto previsto dalla Soprintendenza e dal Ministero dell’Educazione Nazionale, in ottemperanza delle leggi 1089 e 1497 del 1939, volute dal ministro Bottai. Nella stessa giornata fu distrutto anche il “Ponte Romano” e danneggiate seriamente le annesse Torri di Federico II. Ricordiamo che era il giorno dopo l’armistizio e tante persone erano tornate a Capua per rivedere i loro parenti o le abitazioni che avevano abbandonato per rifornirsi di ciò di cui avevano bisogno. Tutto sembrava passato e invece erano da poco trascorse le nove quando un rombo di aerei scosse la città. Fu un uragano di bombe che si abbatté su Capua. Nella ricerca dello storico locale Rosolino Chillemi si presumono 1062 caduti, ma i corpi recuperati ed identificati furono 425. Una realtà talmente drammatica se si pensa che, nell’opera di recupero delle strade dalle macerie, i corpi non recuperati venivano sospinti nel Volturno. Dopo quel giorno la città di Capua fu un silenzio di morte con pochissimi abitanti che si aggiravano senza viveri in un desolante ambiente di lezzo di cadaveri e con i soldati tedeschi che ne approfittavano per saccheggiare le case abbandonate, ma pronti alla fuga per gli aerei nemici che sorvolano la città. La manifestazione di oggi vorrà dimostrare che Capua non dovrà per nessun motivo dimenticare questo triste evento e non dovrà assolutamente essere abbandonata a sé stessa .La storicità della città di Capua è un tesoro inestimabile che va amato curato e non dimenticato.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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