Napoli. Affidata a “I Cantori di Posillipo”, diretti dal maestro Gaetano Raiola, la chiusura della XVIII edizione della manifestazione “Maggio dei Monumenti”, “(o) Maggio ai monumenti per amare Napoli”.

Napoli. Affidata a  “I Cantori di Posillipo”, diretti dal maestro Gaetano Raiola, la chiusura della XVIII edizione della manifestazione “Maggio dei Monumenti”, “(o) Maggio ai monumenti per amare Napoli”. La stupenda interpretazione di canzoni napoletane ha riscosso applausi a scena aperta da parte del pubblico (più di 600 persone) presente presso la ‘Sala dei Busti’ in Castel Capuano.

 di Paolo Pozzuoli

La Napoli dei monumenti con i suoi tesori, unici e di inestimabile valore, sta all’arte come la Napoli che canta che ha inebriato dapprima la Città poi il Bel Paese ed infine il mondo intero, sta a ‘I Cantori di Posillipo’ ed alla guida, l’impareggiabile maestro Gaetano Raiola. Incredibile Napoli dalle inimmaginabili risorse le cui storie diverse, intriganti, parallele anche, ma tutte, proprio tutte da gustare, emergenti dalle parole delle poesie e delle canzoni che ne riassumono gli straordinari ed infiniti colori e sospiri, si sono infine incontrate nella manifestazione ‘Il Maggio dei Monumenti a Napoli’, ovvero “(o) Maggio ai monumenti per amare Napoli”, giunta alla XVIII edizione. Ai Cantori l’onore e l’onere di suggellare la manifestazione presso il monumentale Castel Capuano, antichissimo e ricco di storia, ‘teatro’ di tanti accadimenti soprattutto dopo il cambio di destinazione a ‘Palazzo di Giustizia’. Ed i cantori, in ‘formazione tipo’ (i soprani: Monica Bisquadro, Sofia Brancaccio, Tonia Carini, Giovanna Cesareo, Myriam Cimino Fonti, Adriana Dario Paulucci, Liliana Dario Paulucci, Alba Gaeta, Patrizia Gallotto, Barbara Genio, Emilia Marra, Anna Marrucci, Alessandra Pepe, Santina Picone Montella, Valentina Ricci; i contralti: Rosanna De Rosa, Adele Di Mauro, Rosy Finizio, Maria Garofalo, Graziella Iaccarino Idelson, Antonella Isaja, Paola Magliulo, Anna Maria Masella, Maria Mauro, Flora Nicolais, Taru Nystrom, Adriana Sansone, Runa Tonnies; i tenori: Ciro Cuomo, Luigi Di Gennaro, Ferdinando Esposito, Enrico Fiammenghi, Andrea Giacco, Massimo Iacone, Paolo Iannarelli, Fabio Maresca, Davide Milizia, Sergio Vadacca, Aldo Vicinanza; i bassi: Gennaro Bracale, Michele Cicatiello, Antonio De Cristofaro, Rudy Hachfeld, Alfredo Moscarella, Giuseppe Nocera, Paolo Palazzolo, Antonio Sannino, Frank Teti), ben rodati, testati e temprati da precedenti esibizioni presso sedi prestigiose alla presenza di notabili e figure prestigiose, hanno retto alla grande l’impatto con la ‘Gran Sala’ che incute timore e rispetto, ornata com’è di ‘croste’ che resistono al tempo, capolavori di alta scuola pittorica firmati dai maestri più famosi del tempo, titolari di importanti botteghe, della lapide in ricordo di S. Alfonso Maria de’ Liguori che ‘per otto anni perorò invitto in questo foro la causa della giustizia e della libertà’ prima d’essere ‘chiamato dall’Alto alla tutela dei diritti divini ed umani,’ e copioso di busti raffiguranti giuristi e fuoriclasse del diritto fra cui spiccano i Presidenti della Repubblica Enrico De Nicola e Giovanni Leone. E questa meravigliosa Sala, simbolo del foro napoletano, gremita da oltre 600 persone – un colpo d’occhio straordinario, la migliore risposta all’assenza delle TV che hanno perduto una ghiotta occasione per uno ‘special’ in diretta – non ha tremato sotto i ripetuti, scroscianti applausi, scanditi da un amore di bimba, Silvia, la figlioletta – piccolo talento – del maestro Raiola, tutti all’indirizzo dei Cantori, un’équipe consolidata ed affermata che più viene seguita, più affascina e più intriga nell’identità dei singoli (…ritenerli cantori prestati alle professioni e/o ad altre attività esercitate nel quotidiano oppure stimati professionisti, ecc., prestati al canto), di Elena Bertorelli, la voce recitante che ha esposto con passione e chiarezza la storia delle canzoni, delle musiche, degli autori e di tanti altri personaggi, alcuni anche meno noti, come dire la storia di Napoli e del suo popolo che dal 1839 ad oggi non solo non è cambiata ma non vedrà mai tramonti, del maestro Maurizio Iaccarino le cui dita sfioravano i tasti del pianoforte traendo la giusta armonia, dell’affermata mezzosoprano Agostina Smimmero, superba interprete di ‘Te voglio bene assaje’, ‘O marenariello’, ‘Mandulinata a Napule’, ‘La danza’, ed infine del maestro direttore, Gaetano Raiola. Di cui, ‘costretto’ – è un rituale consolidato, legato ad antica tradizionale che investe tutti i direttori d’orchestra – a dare le spalle al pubblico nessuno può coglierne i particolari di una mimica che fa scena a sé, le vibrazioni emozionanti, le espressioni del volto, originali, curiose, buffe, indecifrabili. Ed allora ci sia consentito un suggerimento: si trovi il modo, la via d’uscita, un escamotage per  adattare i potenti mezzi tecnologici che utilizziamo nella quotidianità a catturare la figura del direttore d’orchestra ed a proiettarla sopra uno schermo posizionato alle spalle dei Cantori, nel caso nostro, e degli orchestrali in tutte le altre circostanze.

Paolo Pozzuoli

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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