MUORE IL FINANZIERE NAPOLETANO DE VINCENTIS-LA MASSIMA RETTITUDINE MORALE E I VALORI DELLA FAMIGLIA AL CENTRO DELLA SUA VITA
di Daniele Palazzo
NAPOLI-La sua è stata vita intrisa solo ed unicamente del senso del dovere e dell’onestà verso tutti quanti gli hanno dato l’opportunità di segnalasi e dare esaltazione ai valori in cui ha sempre creduto e per i quali ha lottato in maniera convinta e decisa ogni volta che ha potuto. E’ stata un’esistenza votata esclusivamente all’impegno, forte e convinto, nel modellare ai canoni del maggior bene, umano e spirituale, la sua famiglia e la sua società di appartenenza. E’ stata una meravigliosa parabola di ricchezze valoriali che si è magicamente tradotta in un percorso umano concepito, non senza incomprensioni e con non trascurabile ed eroico sacrificio, per l’affermazione e l’esaltazione di quei valori e di quelle ricchezze di pensiero ed azione che fanno di un combattente, un vero combattente, di un educatore un vero educatore, di un uomo un uomo vero. Con Attilio De Vincentis, che, come testimoniano anche e soprattutto gli stupendi ‘semi’ di educazione alla rettitudine interiore e al bello e al buono che stanno nel cuore di ogni uomo sparsi, a piene mani, nella sua Napoli e in ogni luogo in cui ha vissuto, è stato un vero campione di generosità , altruismo e possanza umana, non se ne va una persona qualsiasi, ma un uomo eccezionale, che, forte di un modus vivendi e operandi d’altri tempi, ha lasciato un solco molto profondo di testimonianza del bene e del meglio che può e deve esprimere chiunque sappia cosa sono veramente la vera giustizia e il sano ed incondizionato prodigarsi per l’avvento di un mondo veramente nuovo e più a misura d’uomo. Molto significativo e sicuramente da emulare l’intero excursus vitae dell’eroico maestro di vita e strenuo paladino di etica e rettitudine al cui esempio di grandezza umana e comportamentale dedichiamo questa breve nota. De Vincentis, che, fiero della divisa da finanziere che aveva vestito ed onorato fin dal giorno del suo arruolamento nel corpo delle gloriose Fiamme Gialle, è venuto a mancare nei giorni scorsi, in Merate(Lecco), dove, maturato il diritto alla strameritata pensione, aveva deciso di stabilirsi, con la famiglia. Per la sua dipartita, commozione e cordoglio sia nella sua città d’origine, dove, tra parenti, amici e conoscenti, proprio non si contano coloro che lo hanno stimato in vita ed ancora gli vogliono bene, che nello splendido centro del Lecchese che aveva eletto a sua seconda ‘patria’. Anche qui, infatti, le trecce, tangibili e concrete, di uno spaccato di vita che definire ammirevole e degno di nota sarebbe veramente poco e riduttivo. Insomma, le 89 primavere del finanziere De Vincentis sono e costituiscono altrettante pietre miliari di un autentico tsunami di bene e maggior bene che, c’è da esserne sicuri, resterà perennemente nella mente e nel cuore di ogni persona che ne ha saputo e voluto apprezzare la sapienza e l’essenza del messaggio.