MUNICIPIO SOTTO CHOC, MUORE MARIO VACCARI, VITTIMA DELLA TERRA DEI FUOCHI
SAN NICOLA LA STRADA – Quando si arriva a Caserta percorrendo il Viale Carlo III^, la cosa che salta subito agli occhi è, in lontananza, la nostra “Reggia†con quelli due bei galoppatoi laterali che, visti da lontano, sembrano due braccia che cercano di afferrare la Reggia, quasi a volerne dichiarare l’incontrastata proprietà . Quello stupendo palazzo reale che, più in là all’orizzonte, si bacia col cielo, una trapunta azzurra che di notte si colora di stelle. Purtroppo però quello stesso cielo molto spesso viene sporcato da nubi nere, che salgono su da quelle terre che si dimenticano della bellezza che abbiamo, che si scordano di essere paradiso, per diventare inferno. C’è quasi un perverso autolesionismo nella provincia di Caserta ed in Campania, un voglia matta a volersi far male, una pazza volontà di uccidere i propri figli stritolandoli in una coltre di fumo nero sprigionato da quello che l’opinione pubblica ha imparato a chiamare “terra dei fuochiâ€. L’ultima vittima, l’ennesima di una lista che non vede la parola fine e che colpisce indifferentemente grandi e piccoli, uomini e donne, è Mario VACCARI, geometra presso il Comune di San Nicola la Strada. L’uomo aveva compiuto da poco più di due mesi 60 anni, essendo nato il 6 ottobre 1956. E a palazzo civico, non appena si è sparsa la voce del suo decesso, ci sono state scene di autentica commozione. In tanti non trattenevano le lacrime, tutti, volevano informarsi, sapere, portare cordoglio. Perché Mario VACCARI era davvero amato lì in comune. Gentile e disponibile con tutti, aveva fatto del suo lavoro quasi una “religioneâ€. Riservato, Mario Vaccari era davvero apprezzato e benvoluto in municipio. Era efficiente e professionale e “una persona squisitaâ€, ripetono gli amici e colleghi. Mario lascia un vuoto incolmabile nella propria famiglia e diventa l’ennesimo martire di una guerra silenziosa, senza armi, una guerra che ci vede tutti, chi più, chi meno, sconfitti, stritolati dall’insuccesso delle istituzioni a porre un freno a tutto questo.
Nunzio De Pinto