a cura di Consiglia Salvio
Care/i,
segnaliamo che il PD ha presentato una mozione per richiedere l’accorpamento dei referendum con il primo turno delle prossime amministrative.
Come potete vedere dalla seguente comunicazione del Presidente della Camera tale mozione dovrebbe essere discussa tra il 14 e il 16 marzo prossimi.
Rimane la nostra decisione di indire tre giorni di mobilitazione sul tema (9-10-11 Marzo), nei quali, come alcuni territori hanno già fatto, organizzare presidi e volantinaggi. Come luoghi simbolici, oltre alle prefetture, rappresentanza territoriale del Governo, sono state identificate anche le Agenzie delle Entrate come “propaggini” del Ministero delle Finanze. Questo per legare la mobilitazione al tema dello sperpero di risorse pubbliche in caso di mancato accorpamento. A Roma si sta organizzando un presidio per giovedì 10, davanti al Ministero delle Finanze.
Un saluto.
Paolo
Comunicazioni del Presidente della Camera all’Assemblea
(seduta di mercoledì 2 marzo 2011)
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Modifica del vigente calendario dei lavori dell’Assemblea e conseguente aggiornamento del programma.
Comunico che, a seguito dell’odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo si è convenuto che i lavori dell’Assemblea per la prossima settimana (7-11 marzo) saranno rimodulati secondo le seguenti modalità .
[…]
È stato infine stabilito che nella settimana 14-16 marzo avrà luogo, dopo gli argomenti già previsti, l’esame della mozione Franceschini ed altri n. 1-00580 concernente iniziative per lo svolgimento nella stessa data dei referendum abrogativi e del primo turno delle prossime elezioni amministrative;
No’ ad election day costerà 300 milioni di euro
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Dire no all’election day significa buttare dalla finestra 300 milioni di euro in un momento di crisi economica per le famiglie e i lavoratori. Non ci sono ragioni logiche per non accorpare nel giorno delle elezioni amministrative anche il voto sui referendum sull’acqua, sul nucleare e sul legittimo impedimento. Il governo ci dovrà spiegare le ragioni di questa scelta sconsiderata quando dal 14 marzo sarà discussa in Aula la nostra mozione.
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02-03-2011
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Iniziative di competenza volte a fissare la data di convocazione degli elettori per i quattro referendum abrogativi del 2011
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Dario Franceschini
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Cofirmatari:
Ventura, Maran, Villecco Calipari, Amici, Boccia, Lenzi, Quartiani, Giachetti, Rosato
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Numero: 100580 |
La Camera,
premesso che:
la Corte costituzionale, in data 12 gennaio 2011, ha deliberato l’ammissibilità di quattro richieste di referendum abrogativo: a) modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione; b) determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma; c) nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme; d) abrogazione della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale;
in base all’articolo 34 della legge n. 352 del 1970 il Presidente della Repubblica, su deliberazione del Consiglio dei ministri, indice con decreto il referendum, fissando la data di convocazione degli elettori in una domenica compresa tra il 15 aprile ed il 15 giugno»;
la legge n. 352 del 1970 che regolamenta i referendum impedisce esclusivamente, come si desume dall’articolo 31, l’abbinamento tra referendum ed elezioni politiche;
nella prossima primavera sono 1.310 i comuni italiani che andranno al voto nelle elezioni amministrative, e tra questi, 11 città che vantano una popolazione superiore a 100.000 abitanti: Milano, Napoli, Torino, Bologna, Trieste, Ravenna, Cagliari, Rimini, Salerno, Latina e Novara. Arezzo, Barletta e Catanzaro, appena sotto i 100.000. Si voterà anche per il rinnovo degli organi elettivi della regione Molise e di undici amministrazioni provinciali: Reggio Calabria, Ravenna, Trieste, Gorizia, Mantova, Pavia, Macerata, Campobasso, Vercelli, Lucca, Treviso;
non accorpare la data delle elezioni amministrative 2011 con quella dei referendum sarebbe una scelta molto grave, non solo per il disagio che porterebbe a molti cittadini chiamati a votare per tre volte, per tre settimane, ma anche e soprattutto perché produrrebbe un costo per i contribuenti italiani talmente alto da essere insopportabile;
la crisi economica impone di modulare le scadenze elettorali in modo ancor più attento per esigenze di risparmio della collettività , così da utilizzare le risorse risparmiate a fini di utilità pubblica;
la recente storia elettorale italiana dimostra come l’elettorato appare pienamente in grado di esprimere valutazioni differenziate anche su elezioni che avvengano contestualmente,
ad adottare le iniziative di competenza volte a fissare la data di convocazione degli elettori per i quattro referendum abrogativi del 2011 nella stessa domenica in cui sono convocati gli elettori per il primo turno delle elezioni amministrative 2011.
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Paolo Carsetti
Segreteria Comitato Referendario 2 Sì per l’Acqua Bene Comune
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