Molti che sembrano lontani, sono vicini!

1 ottobre 2023 – XXVI Domenica TO (A)

Molti che sembrano lontani, sono vicini!

La domenica “del fare la volontà del Padre”

1) Siamo ormai verso la fine della vita terrena di Gesù. I discorsi tra Gesù e le autorità politiche e religiose diventano sempre più aspri. Gesù alterna il cammino tra Betania, il Tempio, l’Orto del Getsemani: sono i tre luoghi testimoni della sua imminente passione. È l’epilogo, occorre perciò decidersi! I sacerdoti del Tempio e gli anziani del popolo hanno detto “sì” ai profeti precedenti, ma ora dicono “no” al profeta Gesù, che è in mezzo a loro. Il brano del Vangelo fa parte di una trilogia di parabole (i due figli, i vignaioli omicidi, il banchetto di nozze), che sviluppano tutte il tema seguente: Gesù è stato rifiutato proprio da coloro che avrebbero dovuto accettarlo, cioè i capi del popolo. Il brano di oggi è sviluppato con grande abilità: Gesù racconta una parabola, chiede il giudizio ai suoi interlocutori (v. 28), e lo ritorce contro di loro: il Regno di Dio non è di coloro che dicono “sì” e fanno “no” (v. 31).

2) Nei secoli precedenti, si dava forse più importanza alla “ortodossia”, cioè al giusto modo di credere, alla verità; oggi noi siamo più sensibili alla “ortoprassia”, cioè al giusto modo di agire, di fare. A giudicare dal Vangelo di oggi, Gesù non si preoccupa molto di ortodossia, non parla di verità da contemplare, ma di verità da fare. Parole strane, contraddittorie, per noi educati all’intellettualismo etico. Non è forse vero che la verità si pensa, riguarda il piano dianoetico, è qualcosa di logico? Secondo Gesù, invece, la verità si fa; chi fa la verità conosce il vero Dio, e arriva all’esemplificazione scandalosa: le prostitute vi precederanno! Incoraggeremo la gente a prostituirsi? No, certamente, ma solo ricordarci che da “queste pietre” Dio sa ricavare i figli della luce, e che dal letame nascono i fiori, mentre dai diamanti non nasce niente!

3) Frasi come “Peccatori e prostitute vi precedono nel Regno di Dio” piacciono a quelli che non sanno che farsene della morale. Gesù, con quelle frasi, sembra “uno di loro”, uno spirito superiore, un populista che simpatizza con i viziosi, che dà sempre ragione all’operaio solo perché operaio, che blandisce i giovani solo perché giovani. In realtà Gesù non giudica gli uomini per categorie sociali o per fasce sindacali o per credo religioso o per titolo accademico o per colore razziale. Leggiamola bene, questa parabola dei due figli: se Gesù elogia chi prima ha detto “no” è perché poi si converte, e quel “no” diventa un “sì”. In paradiso, i peccatori non vanno perché peccatori, ma perché hanno accolto il perdono. Anche a noi è accaduto qualcosa di simile. Abbiamo rifiutato un buon consiglio, un invito al bene, ma poi ci siamo vergognati, quel “no” lo abbiamo trasformato in “sì” e una gioia ha riempito il cuore. Altre volte, invece, abbiamo ascoltato una proposta di bene, ci siamo anche entusiasmati, ma poi, addio, è stato tutto un fuoco fatuo. Brutti ricordi!

4) Gesù denunzia i finti devoti, gli abili ipocriti. Dio non s’inganna! Chi si salva deve avere compiuto il bene, anche se c’è stato un rifiuto all’inizio. Chi si perde è perché è vissuto male, anche se c’è stato un sì gioioso all’inizio. A questo punto una sola è la conclusione: beati quei “no” che diventano “sì”. La possibilità di dire “sì”, che poi diventa “no”, riguarda anche noi cristiani. Questa scomoda parabola è un’occasione per un esame serio e sereno della nostra fedeltà al Vangelo. BUONA VITA!

Gruppo biblico “Le Sante Radici” הקדושים השרשים

francescogaleone@libero.it

Cara Amica, Caro Amico

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→ Iniziative comuni: > visita alla Sinagoga, preghiera per Capodanno (השנה ראש),Giornata dell’Ebraismo, Giornata della Memoria, Eucaristia in lingua e canti ebraic