Messa del Giorno

DOMENICA 13 APRILE 2025

Messa del Giorno

DOMENICA DELLE PALME – PASSIONE DEL SIGNORE – ANNO C

Colore Liturgico Rosso

Liturgia della Parola in LIS, sottotitolazione e audio

Grandezza Testo A A A

1. In questo giorno la Chiesa commemora Cristo Signore che entra in Gerusalemme per portare a compimento il suo mistero pasquale. Perciò, in tutte le Messe si fa memoria di questo ingresso del Signore, in particolare con la processione o l’ingresso solenne prima della Messa principale e con l’ingresso semplice prima delle altre Messe. Tuttavia, l’ingresso solenne, ma non la processione, si può ripetere anche prima delle altre Messe che si celebrano solitamente con un grande concorso di fedeli.Dove non è possibile fare né la processione né l’ingresso solenne, è conveniente che si tenga una celebrazione della parola di Dio sull’ingresso messianico e sulla Passione del Signore il sabato nelle ore serali o la domenica nell’ora più opportuna.

COMMEMORAZIONE DELL’INGRESSODEL SIGNORE  IN GERUSALEMME

PRIMA FORMA: PROCESSIONE

2. All’ora stabilita, i fedeli, il sacerdote e i ministri si radunano in una chiesa minore o in un altro luogo adatto al di fuori della chiesa verso la quale si dovrà dirigere la processione. I fedeli tengono in mano rami di ulivo o di palma.3. Il sacerdote e il diacono, indossate le vesti liturgiche di colore rosso richieste per la Messa, si recano insieme agli altri ministri al luogo in cui il popolo è radunato. Il sacerdote, al posto della casula, può utilizzare il piviale, che deporrà al termine della processione per indossare la casula.4. Intanto si canta la seguente antifona o un altro canto adatto.

AntifonaCf. Mt 21,9Osanna al Figlio di Davide!Benedetto colui che viene nel nome del Signore,il re d’Israele!Osanna nell’alto dei cieli!

5. Quindi il sacerdote dice: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, mentre tutti si fanno il segno della croce. Dopo il saluto liturgico, il sacerdote rivolge al popolo una breve monizione per invitarlo a una celebrazione attiva e consapevole. Lo può fare con queste o con altre simili parole:

Fratelli e sorelle,fin dall’inizio della Quaresimaabbiamo cominciato a preparare i nostri cuoriattraverso la penitenza e le opere di carità.Oggi siamo qui radunati affinché con tutta la Chiesapossiamo essere introdotti al mistero pasqualedel nostro Signore Gesù Cristo, il quale,per dare reale compimento alla propria passione e risurrezione, entrò nella sua città, Gerusalemme.Seguiamo perciò il Signore,facendo memoria del suo ingresso salvifico con fede e devozione,affinché, resi partecipi per grazia del mistero della croce, possiamo aver parte alla risurrezione e alla vita eterna.

6. Dopo la monizione, il sacerdote dice una delle seguenti orazioni con le braccia allargate:Preghiamo.Dio onnipotente ed eterno,benedici + questi rami [di ulivo],e concedi a noi tuoi fedeli,che seguiamo esultanti Cristo, nostro Re e Signore, di giungere con lui alla Gerusalemme del cielo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.R/. Amen.

Oppure:Accresci, o Dio, la fede di chi spera in tee concedi a noi tuoi fedeli,che oggi innalziamo questi rami in onore di Cristo trionfante, di rimanere uniti a lui, per portare frutti di opere buone.Per Cristo nostro Signore.R/. Amen.E senza dire nulla, asperge i rami con l’acqua benedetta.

7. Quindi il diacono o, in sua assenza, il sacerdote proclama, nel modo consueto, il Vangelo dell’ingresso del Signore come indicato nel Lezionario. Secondo l’opportunità si può usare l’incenso.8. Dopo il Vangelo, si può tenere una breve omelia. Per dare inizio alla processione, il sacerdote o il diacono o un ministro laico può fare una monizione con queste o con altre simili parole:Imitiamo, fratelli e sorelle, le folle che acclamavano Gesù, e procediamo in pace.

Oppure:Procediamo in pace.E in questo caso tutti rispondono:Nel nome di Cristo. Amen.

9. Quindi ha inizio, nel modo consueto, la processione verso la chiesa dove si celebrerà la Messa. Se si usa l’incenso, precede il turiferario con il turibolo fumigante, quindi l’accolito o un altro ministro con la croce, ornata con rami di palma o di ulivo secondo le consuetudini locali, in mezzo a due ministri con le candele accese.Segue il diacono con l’Evangeliario, il sacerdote con i ministri e infine tutti i fedeli con i rami in mano.Mentre si svolge la processione, possono essere cantati dalla schola e dal popolo i seguenti canti, o altri adatti, in onore di Cristo Re.

Antifona 1Le folle degli Ebrei, portando rami d’ulivo,andavano incontro al Signore e acclamavano a gran voce:Osanna nell’alto dei cieli.

L’antifona si può opportunamente ripetere dopo ogni strofa del seguente salmo:

Salmo 23Del Signore è la terra e quanto contiene:il mondo, con i suoi abitanti.È lui che l’ha fondato sui marie sui fiumi l’ha stabilito. 
  
(Si ripete l’antifona)Chi potrà salire il monte del Signore?Chi potrà stare nel suo luogo santo?Chi ha mani innocenti e cuore puro,chi non si rivolge agli idoli,chi non giura con inganno.
  
(Si ripete l’antifona)Egli otterrà benedizione dal Signore,giustizia da Dio sua salvezza.Ecco la generazione che lo cerca,che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
  
(Si ripete l’antifona)Alzate, o porte, i vostri frontali, alzatevi, soglie antiche,ed entri il re della gloria.Chi è questo re della gloria?Il Signore forte e valoroso,il Signore valoroso in battaglia.
  
(Si ripete l’antifona)Alzate, o porte, i vostri frontali,alzatevi, soglie antiche,ed entri il re della gloria.Chi è mai questo re della gloria?Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
 (Si ripete l’antifona) 
  
Antifona 2Le folle degli Ebrei stendevano mantelli sulla strada,e a gran voce acclamavano: Osanna al Figlio di Davide.Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

L’antifona si può opportunamente ripetere dopo ogni strofa del seguente salmo:

Salmo 46Popoli tutti, battete le mani!Acclamate Dio con grida di gioia,perché terribile è il Signore, l’Altissimo,grande re su tutta la terra.
  
(Si ripete l’antifona)Egli ci ha sottomesso i popoli,sotto i nostri piedi ha posto le nazioni.Ha scelto per noi la nostra eredità,orgoglio di Giacobbe che egli ama.Ascende Dio tra le acclamazioni,il Signore al suono di tromba.
  
(Si ripete l’antifona)Cantate inni a Dio, cantate inni,cantate inni al nostro re, cantate inni;perché Dio è re di tutta la terra,cantate inni con arte.
  
(Si ripete l’antifona) Dio regna sulle genti,Dio siede sul suo trono santo.I capi dei popoli si sono raccolticome popolo del Dio di Abramo.Sì, a Dio appartengono i poteri della terra:egli è eccelso.   
  
(Si ripete l’antifona) 

   

HYMNUS AD CHRISTUM REGEM

Coro:Glória, laus et honor tibi sit, rex Christe redémptor,cui pueríle decus prompsit Hosánna pium.
Tutti ripetono:Glória, laus…
  
Coro:Israel es tu rex, Dávidis et ínclita proles,nómine qui in Dómini, rex benedícte, venis.
Tutti ripetono:Glória, laus…
  
Coro:Coetus in excélsis te laudat caélicus omnis,et mortális homo, et cuncta creáta simul.
Tutti ripetono:Glória, laus…
  
Coro:  Plebs Hebraéa tibi cum palmis óbvia venit;cum prece, voto, hymnis, ádsumus ecce tibi.
Tutti ripetono:Glória, laus…
  
Coro:Hi tibi passúro solvébant múnia laudis;nos tibi regnánti pángimus ecce melos.
Tutti ripetono:Glória, laus…
  
Coro:   Hi placuére tibi, pláceat devótio nostra:rex bone, rex clemens, cui bona cuncta placent.
Tutti ripetono:Glória, laus…

 

INNO A CRISTO RE

Coro:  A te la gloria e il canto, o Cristo, redentore:l’osanna dei fanciulli ti onora, re di Sion.
Tutti ripetono:A te la gloria…
  
Coro:  Tu sei il grande re d’Israele,il Figlio e la stirpe di David,il re benedetto che vienenel nome del Signore.
Tutti ripetono:A te la gloria…
  
Coro:  Il coro degli angeli in cieloti loda e ti canta in eterno:gli uomini e tutto il creatoinneggiano al tuo nome.
Tutti ripetono:  A te la gloria…
  
Coro:    Il popolo santo di Diostendeva al tuo passo le palme:noi oggi veniamo a te incontrocon cantici e preghiere.
Tutti ripetono: A te la gloria…
  
Coro:A te che salivi alla mortelevavano un canto di lode;a te, nostro re vittorioso,s’innalza il canto nuovo.
Tutti ripetono:A te la gloria…
  
Coro:  Quei canti ti furono accetti:le nostre preghiere ora accogli,re buono e clemente che amiqualsiasi cosa buona.
Tutti ripetono:A te la gloria…

10. Mentre la processione entra in chiesa, si canta il seguente responsorio o un altro canto che si riferisca all’ingresso del Signore:

R/. Mentre il Cristo entrava nella città santa,la folla degli Ebrei, preannunciando la risurrezione del Signore della vita,* agitava rami di palma e acclamava:Osanna nell’alto dei cieli.V/. Quando fu annunciatoche Gesù veniva a Gerusalemme,il popolo uscì per andargli incontro; agitava rami di palma e acclamava: Osanna nell’alto dei cieli.

11. Il sacerdote, giunto all’altare, lo venera e, secondo l’ opportunità, lo incensa. Quindi si reca alla sede, depone il piviale, se lo indossava, e veste la casula. Omessi gli altri riti iniziali della Messa e, secondo l’opportunità, il Kýrie, dice la colletta della Messa, che prosegue poi nel modo consueto.

SECONDA FORMA: INGRESSO SOLENNE

12. Dove non è possibile svolgere la processione fuori della chiesa, si celebra l’ingresso del Signore all’interno di essa con un ingresso solenne prima della Messa principale.13. I fedeli si riuniscono o davanti alla porta della chiesa o nella chiesa stessa tenendo in mano i rami di ulivo o di palma. Il sacerdote, i ministri e una rappresentanza di fedeli si recano nel luogo più adatto della chiesa, fuori dal presbiterio, dove almeno la maggior parte dei fedeli possa vedere lo svolgimento del rito.14. Mentre il sacerdote si avvia verso tale luogo, si canta l’antifona Osanna o un altro canto adatto. Quindi si fa la benedizione dei rami e la proclamazione del Vangelo dell’ingresso del Signore in Gerusalemme, come indicato sopra (nn. 5-7). Dopo la proclamazione del Vangelo, il sacerdote compie solennemente una processione attraverso la chiesa, con i ministri e una rappresentanza dei fedeli, fino al presbiterio, al canto del responsorio Mentre il Cristo (n. 10) o di un altro canto adatto.15. Giunto all’altare,  il sacerdote lo venera. Quindi si reca alla sede e, omessi gli altri riti iniziali della Messa e, secondo l’opportunità, il Kyrie, dice la colletta della Messa, che prosegue poi nel modo consueto.

16. In tutte le altre Messe di questa domenica nelle quali non si svolge l’ingresso solenne, si compie la memoria dell’ingresso del Signore in Gerusalemme con un ingresso semplice.17. Mentre il sacerdote si reca all’altare, si canta l’antifona d’ingresso con il proprio salmo (n. 18) o un altro canto adatto sul medesimo tema. Il sacerdote, giunto all’altare, lo venera e si reca alla sede. Dopo il segno di croce saluta il popolo; quindi la Messa prosegue nel modo consueto. Nelle Messe nelle quali non è possibile eseguire il canto d’ingresso, il sacerdote si reca subito all’altare e lo venera, saluta il popolo, legge l’antifona d’ingresso e la Messa prosegue nel modo consueto.

18. Ant.d’ingresso:Cf. Gv 12,1.12-13; Sal 23,9-10Sei giorni prima della festa solenne di Pasqua,il Signore entrò in Gerusalemme.I fanciulli gli andarono incontrocon i rami di palma nelle mani.A gran voce acclamavano:*Osanna nell’alto dei cieli.Benedetto tu che vieni con l’immensa tua misericordia.Alzate, o porte i vostri archi,alzatevi soglie antiche,ed entri il re della gloria.Chi è questo re della gloria?Il Signore degli eserciti è il re della gloria.* Osanna nell’alto dei cieli.Benedetto tu che vieni con l’immensa tua misericordia.

 

MESSA

19. Dopo la processione o l’ingresso solenne, il sacerdote inizia la Messa con la colletta.

Colletta

Dio onnipotente ed eterno,che hai dato come modello agli uominiil Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore,fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce,fa’ che abbiamo sempre presenteil grande insegnamento della sua passione,per partecipare alla gloria della risurrezione.Egli è Dio, e vive e regna con te.

Prima Lettura

Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restare confuso.

(Terzo canto del Servo del Signore)

Dal libro del profeta IsaìaIs 50,4-7Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,perché io sappia indirizzareuna parola allo sfiduciato.Ogni mattina fa attento il mio orecchioperché io ascolti come i discepoli.Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchioe io non ho opposto resistenza,non mi sono tirato indietro.Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;non ho sottratto la facciaagli insulti e agli sputi.Il Signore Dio mi assiste,per questo non resto svergognato,per questo rendo la mia faccia dura come pietra,sapendo di non restare confuso.Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 21 (22)

R. Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,storcono le labbra, scuotono il capo:«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,lo porti in salvo, se davvero lo ama!». R.Un branco di cani mi circonda,mi accerchia una banda di malfattori;hanno scavato le mie mani e i miei piedi.Posso contare tutte le mie ossa. R.Si dividono le mie vesti,sulla mia tunica gettano la sorte.Ma tu, Signore, non stare lontano,mia forza, vieni presto in mio aiuto. R.Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,ti loderò in mezzo all’assemblea.Lodate il Signore, voi suoi fedeli,gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,lo tema tutta la discendenza d’Israele. R.

Seconda Lettura

Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai FilippésiFil 2,6-11

Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio,non ritenne un privilegiol’essere come Dio,ma svuotò se stessoassumendo una condizione di servo,diventando simile agli uomini.Dall’aspetto riconosciuto come uomo,umiliò se stessofacendosi obbediente fino alla mortee a una morte di croce.Per questo Dio lo esaltòe gli donò il nomeche è al di sopra di ogni nome,perché nel nome di Gesùogni ginocchio si pieghinei cieli, sulla terra e sotto terra,e ogni lingua proclami:«Gesù Cristo è Signore!»,a gloria di Dio Padre.

Parola di Dio.

Acclamazione al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù!Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla mortee a una morte di croce.Per questo Dio lo esaltòe gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome. (Fil 2,8-9)Lode e onore a te, Signore Gesù!

Vangelo

La passione del Signore.

Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo LucaLc 22,14-23,56– Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passioneQuando venne l’ora, [Gesù] prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse loro: «Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, perché io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». E, ricevuto un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e fatelo passare tra voi, perché io vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non verrà il regno di Dio».

– Fate questo in memoria di mePoi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me». E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi».– Guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito!«Ma ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me, sulla tavola. Il Figlio dell’uomo se ne va, secondo quanto è stabilito, ma guai a quell’uomo dal quale egli viene tradito!». Allora essi cominciarono a domandarsi l’un l’altro chi di loro avrebbe fatto questo. – Io sto in mezzo a voi come colui che serveE nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l’ha preparato per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù d’Israele.– Tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelliSimone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli». E Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad andare anche in prigione e alla morte». Gli rispose: «Pietro, io ti dico: oggi il gallo non canterà prima che tu, per tre volte, abbia negato di conoscermi».– Deve compiersi in me questa parola della ScritturaPoi disse loro: «Quando vi ho mandato senza borsa, né sacca, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla». Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così chi ha una sacca; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perché io vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: “E fu annoverato tra gli empi”. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo compimento ». Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli disse: «Basta!».– Entrato nella lotta, pregava più intensamenteUscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».– Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?». Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate! Basta così!». E, toccandogli l’orecchio, lo guarì. Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni. Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l’ora vostra e il potere delle tenebre».– Uscito fuori, Pietro pianse amaramenteDopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a loro. Una giovane serva lo vide seduto vicino al fuoco e, guardandolo attentamente, disse: «Anche questi era con lui». Ma egli negò dicendo: «O donna, non lo conosco!». Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei uno di loro!». Ma Pietro rispose: «O uomo, non lo sono!». Passata circa un’ora, un altro insisteva: «In verità, anche questi era con lui; infatti è Galileo». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell’istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.- Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?E intanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo picchiavano, gli bendavano gli occhi e gli dicevano: «Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?». E molte altre cose dicevano contro di lui, insultandolo.– Lo condussero davanti al loro SinedrioAppena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al loro Sinedrio e gli dissero: «Se tu sei il Cristo, dillo a noi». Rispose loro: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma d’ora in poi il Figlio dell’uomo siederà alla destra della potenza di Dio». Allora tutti dissero: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli rispose loro: «Voi stessi dite che io lo sono». E quelli dissero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L’abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».– Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condannaTutta l’assemblea si alzò; lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme.– Erode con i suoi soldati insulta GesùVedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.– Pilato abbandona Gesù alla loro volontàPilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.– Figlie di Gerusalemme, non piangete su di meMentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?».Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.– Padre, perdona loro perché non sanno quello che fannoQuando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.– Costui è il re dei GiudeiIl popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».– Oggi con me sarai nel paradisoUno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».– Padre, nelle tue mani consegno il mio spiritoEra già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.Qui ci si genuflette e si fa una breve pausa.Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.– Giuseppe pone il corpo di Gesù in un sepolcro scavato nella rocciaEd ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del Sinedrio, buono e giusto. Egli non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Era di Arimatèa, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto. Era il giorno della Parascève e già splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo come era prescritto.Parola del Signore.Forma breve:La passione del Signore.

Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo  LucaLc 23,1-49– Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condannaIn quel tempo, tutta l’assemblea si alzò; condussero Gesù da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme.– Erode con i suoi soldati insulta GesùVedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.– Pilato abbandona Gesù alla loro volontàPilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.– Figlie di Gerusalemme, non piangete su di meMentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?».Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.

– Padre, perdona loro perché non sanno quello che fannoQuando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.– Costui è il re dei GiudeiIl popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».– Oggi con me sarai nel paradisoUno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».– Padre, nelle tue mani consegno il mio spiritoEra già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.Qui ci si genuflette e si fa una breve pausa.

Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.Parola del Signore.

21. Si proclama il racconto della Passione del Signore senza candele né incenso, senza saluto né segno sul libro. Viene letto dal diacono o, in sua assenza, dal sacerdote. Può essere letto anche da lettori, riservando la parte di Cristo, se è possibile, al sacerdote. Solo i diaconi, prima della lettura della Passione, chiedono la benedizione al sacerdote, come di consueto prima del Vangelo.22. Dopo il racconto della Passione si tiene, secondo l’opportunità, una breve omelia. Si può osservare anche un momento di silenzio.

Si dicono il Credo e la Preghiera universale.

Sulle offerte

Dio onnipotente,la passione del tuo unico Figlioaffretti il giorno del tuo perdono;non lo meritiamo per le nostre opere,ma l’ottenga dalla tua misericordiaquesto unico mirabile sacrificio.Per Cristo nostro Signore.

Antifona alla comunione

Padre mio, se questo calice non può passare viasenza che io lo beva,si compia la tua volontà. (Mt 26,42)

Dopo la comunione

O Padre, che ci hai nutriti con i tuoi santi doni,e con la morte del tuo Figlioci fai sperare nei beni in cui crediamo,fa’ che per la sua risurrezionepossiamo giungere alla meta della nostra speranza.Per Cristo nostro Signore.ORAZIONE SUL POPOLOVolgi lo sguardo, o Padre, su questa tua famigliaper la quale il Signore nostro Gesù Cristonon esitò a consegnarsi nelle mani dei malfattorie a subire il supplizio della croce.Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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