Manifestazione per diritti, anche Libera Rappresentanza dei Militari in Piazza Montecitorio.

Il Segretario Generale Marco Votano: “Disegno legge disattende principi della democrazia”

ROMA. In piazza per i diritti. Nel pomeriggio di mercoledì 7 ottobre, il Sindacato “Libera Rappresentanza dei Militari” ha preso parte alla manifestazione tenutasi in Montecitorio ed a cui hanno partecipato 10 note sigle sindacali appartenenti al mondo dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza

“Siamo orgogliosi – ha affermato il, Segretario Generale LRM, Marco Votano -, per la buona riuscita dell’iniziativa e per gli attestati di stima  pervenuti da  CGIL, la CISL e la UIL, le quali hanno voluto essere al nostro fianco non solo a parole. A oltre due anni dalla storica sentenza della Corte Costituzionale, che diede il via libera alla costituzione di  sindacati anche per i militari, attendiamo che il Parlamento approvi una norma che sia in grado di recepirne i contenuti”. Una manifestazione pacifica per un disegno di legge che  â€œnon solo non risponde ai principi alla base di quanto stabilito dall’Alta Corte, ma snatura l’essenza di quanto stabilito dalla Corte Europea per i Diritti Umani (C.E.D.U.) e dal Comitato Europeo dei Diritti Sociali (C.E.D.S.). La mobilitazione di oggi è stata un modo per dire alla politica che noi non solo rivendichiamo il pieno diritto di esistere, ma anche di assolvere alla nostra funzione nella pienezza delle nostre prerogative. Oltre a tutelare l’interesse del personale che rappresentiamo, tuteliamo anche l’interesse di tutti i cittadini italiani muovendoci nella direzione dell’efficientamento delle Forze Armate e dei Corpi di Polizia ad Ordinamento militare”.

“Abbiamo chiesto ai Senatori che da poco iniziato la discussione sul disegno di legge in materia di libertà sindacali per il personale militare – spiega Votano -, di imprimere una decisa inversione di rotta rispetto a quanto approvato dai loro colleghi alla Camera. Vogliamo siano riconosciuti, anche alle nostre OO.SS., i diritti: ad adire il giudice del lavoro per dirimere le controversie di carattere sindacale; a poter determinare autonomamente le modalità con cui selezionare le nostre cariche dirigenziali, senza ingerenze da parte dell’Amministrazione;  a poter disporre di distacchi adeguati all’incarico che si ricopre, senza limitazioni prive di un reale fondamento giuridico;  ad essere rappresentati in funzione della forza sindacalizzata e non della forza effettiva, come qualunque altro sindacato;  a poter contrattare l’articolazione del nostro orario di lavoro e la mobilità del personale, in un contesto di contrattazione paritetico rispetto a quello riconosciuto alle Forze di polizia ad ordinamento civile; a poter svolgere un ruolo attivo nell’ambito dei procedimenti disciplinari che investono i nostri iscritti; a poter esercitare le nostre funzioni all’interno dei nostri reparti, usufruendo di spazi idonei messi a disposizione dall’Amministrazione. Questi ed altri aspetti, che sono stati totalmente disattesi dal c.d. disegno di legge Corda, sono gli elementi indispensabili per dare ad un quadro normativo idoneo a rispondere alla domanda di diritti e democrazia, che si leva da tempo ormai immemore dal mondo militare. Non farlo significherebbe dare vita ad un sistema di ‘sindacati gialli’ subalterni all’Amministrazione – conclude -, del tutto assimilabili alle corporazioni fasciste che pensavamo il paese avesse ormai lasciato alle sue spalle”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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