MAFIA: PDL, OMBRA DELLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA SUL COMUNE DI MELITO

(AGENPARL) – Roma, 10 lug – Presentata lo scorso 28 giugno al Ministro
degli
Interni Annamaria Cancellieri l’interrogazione a risposta scritta con
richiesta
di invio di Commissione d’accesso o in ultima analisi di scioglimento
del
Consiglio Comunale di Melito. L’interrogazione porta la firma
dell’On.le Amedeo
Laboccetta (Pdl). L’ombra della criminalità organizzata sul Comune di
Melito.
E’ quanto si apprende dall’interrogazione parlamentare con risposta
scritta
presentata dall’On. Amedeo Laboccetta (Popolo della Libertà). I fari
sono
puntati sull’amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco
Venanzio
Carpentieri in carica dal maggio 2011. Diversi i parallelismi con l’
amministrazione Di Gennaro, sciolta nel dicembre del 2005 per presunte
infiltrazioni camorristiche.
“Di Gennaro e l’attuale primo cittadino, in quel periodo capogruppo in
consiglio comunale della Margherita, fecero ricorso al Tar ed in
seguito al
Consiglio di Stato, ma le loro istanze non furono accolte. Nel decreto
– più
volte citato nell’interrogazione presentata dal parlamentare del Pdl –
si
evidenzia il ruolo occulto e di primo piano dell’allora presidente
della
Margherita, citato dal pentito Maurizio Prestieri come l’unico politico
ammesso
ai summit del noto clan Di Lauro”. “Cicala – si legge
nell’interrogazione – ha
costruito un impero economico sfruttando il suo ruolo di sindaco di
Melito ed
il suo legame con il clan Di Lauro. Allo stato egli ha già scontato
cinque anni
di reclusione ed è attualmente detenuto in carcere in virtù di una
condanna in
Appello per il reato di associazione di stampo mafioso. Nei suoi
confronti la
Dda ha sequestrato beni per 100 milioni di euro. Sulle elezioni che
portarono
alla sindacatura di Di Gennaro, definito dai giudici amministrativi
come “uomo
di paglia sostanzialmente al servizio di Alfredo Cicala, fu proposta un’
interrogazione parlamentare dall’allora senatore Tommaso Sodano (Prc) e
furono
sporte diverse denunce da parte di Bernardino Tuccillo, ex sindaco di
Melito ed
attualmente assessore della giunta De Magistris al Comune di Napoli.
Ebbene –
si legge nell’interrogazione parlamentare – oggi Venanzio Carpentieri,
già
consigliere di maggioranza dell’amministrazione sciolta che di fatto
faceva
riferimento ad Alfredo Cicala, e già capogruppo della Margherita nel
medesimo
periodo in cui Alfredo Cicala ne era il presidente e Giampiero Di
Gennaro,
occupano di nuovo posti di potere al Comune di Melito. Carpentieri in
qualità
di sindaco eletto alle amministrative del 2011 e Di Gennaro in qualità
di
componente dell’ufficio di gabinetto del sindaco”. Laboccetta fa
riferimento
inoltre alla sfiducia mossa all’ex sindaco Antonio Amente il 24 gennaio
del
2011: “Nulla di anomalo se non per le minacce ed intimidazioni
provenienti
dalla criminalità organizzata operante sul territorio che indussero i
consiglieri di maggioranza, persone di fiducia di Amente, a rassegnare
le
dimissioni – prosegue Laboccetta – Per tali fatti Amente porgeva
denuncia
presso la Procura della Repubblica in data 28 marzo 2012 e l’assessore
al
Comune di Napoli Bernardino Tuccillo, nel commentare i medesimi fatti,
sosteneva a mezzo stampa la necessità che ‘i poteri occulte debbano
tenersi
fuori dalla politica’. Nel corso di una manifestazione pubblica di
Sinistra
Ecologia e Libertà, in presenza del già magistrato della Dda ed ex
assessore al
Comune di Napoli Giuseppe Narducci, Tuccillo si poneva stringenti
interrogativi
sulla tenuta della giunta melitese sui temi della legalità e dell’etica
pubblica ricordando gli storici legami tra membri dell’attuale
amministrazione
ed Alfredo Cicala. Contribuisce a rafforzare lo scenario di forte
compromissione che segna il quadro politico-amministrativo di Melito la
circostanza che al vertice di importanti società municipalizzate,
nonché nel
consiglio comunale, siedano talune persone, peraltro legate tra di loro
da
vincoli di parentela o affinità, con cointeressenze in affari con
Alfredo
Cicala”. Laboccetta fa inoltre riferimento al fatto che Roberto Saviano
in un
articolo su La Repubblica del 2011 si sia soffermato sulla sostanziale
contiguità tra membri del Pd ed Alfredo Cicala. Dall’interrogazione
presentata
da Amedeo Laboccetta emergono anche altri particolari legati ad un
recente caso
di cronaca. “Si aggiunge – si legge nell’interpellanza parlamentare –
che
Giuseppe Rostan, fratello di Emilio Rostan, è indagato dalla Direzione
Distrettuale Antimafia di Napoli, unitamente ad Alfredo Cicala, nel
processo
penale per la lottizzazione relativa al Parco Primavera che gli
inquirenti
ipotizzano possa essere stato edificato con i proventi del clan Di
Lauro”.
Giuseppe ed Emilio Rostan sono in strettissimo rapporto di parentela
con un
consigliere comunale del centrosinistra. Stefano Rostan, esponente in
Assise
del Partito democratico, è infatti nipote dei fratelli Rostan citati
nell’
interrogazione presentata dal deputato piddiellino. Si attendono le
decisioni
del ministro degli Interni Annamaria Cancellieri in merito alla
situazione
politico-amministrativa di Melito. Non è escluso che a breve possa
essere
inviata in Municipio la commissione di Accesso, anche se lo
scioglimento, il
secondo in meno di dieci anni, è un’ipotesi molto valida.

Preghiamo gli organi di stampa di occuparsi di questo increscioso caso

Popolo della Libertà Melito

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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