L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto.

VII Settimana del Tempo Ordinario
+ VANGELO (Mc 10,1-12)
L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a Lui e di nuovo Egli insegnava loro, come era solito fare. Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma Egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione Dio li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Considerando la situazione sociale dei divorziati risposati, anche se non lascia sorpreso quasi più nessuno, bisogna comprendere che i divorziati non sono persone destinate alla condanna eterna, non è corretto infliggere una ulteriore pena dopo la dolorosa sofferenza della scelta del divorzio o dall’avere subito il divorzio. Semmai va condannato il ricorso al divorzio insieme all’assunzione di responsabilità di chi lo ha voluto.

LA CHIESA ACCOGLIE TUTTI I DIVORZIATI COME FIGLI BISOGNOSI DI ESSERE CURATI NELLE LORO PIAGHE DOLOROSE, PERCHÉ ESSA È UNA MADRE CHE PROTEGGE SOPRATTUTTO I PIÙ DEBOLI. ANCHE SE NON POSSONO ASSOLUTAMENTE ACCEDERE AI SACRAMENTI DELLA CONFESSIONE E DELL’EUCARISTIA, LA FORZA POSSONO TROVARLA NELLA PREGHIERA FIDUCIOSA CHE DEVONO RIVOLGERE A GESÙ E ALLA MADONNA.
Chi afferma l’opportunità di far comunicare i divorziati risposati, non li ama e li condanna a commettere reiterati peccati mortali.
È la Bibbia ad affermare questo divieto, confermato dal Magistero autentico della Chiesa e nessuno, proprio nessuno, ha l’autorità di modificare una sola parola della sana dottrina cattolica. Chi compie questo gesto si oppone a Gesù Cristo e inventa un’altra dottrina che non è più cattolica.
La considerazione sui divorziati risposati non deve mai essere cattiva, soprattutto se sono cristiani e hanno compreso la loro scelta non conforme alle parole di Gesù, per questo, noi dobbiamo invogliarli alla preghiera e ricordarli nelle nostre preghiere.
I cattolici maturi sono consapevoli che durante il rito hanno promesso fedeltà incondizionata al coniuge, secondo quanto ha stabilito Gesù: «Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». Nessuno ha questa autorità morale, e chi è incappato nel divorzio non può essere gioioso di questo.
Forse si sentirà libero/a per la lontananza da una persona verso cui non si elevava più l’amore e l’armonia, non c’era più fiducia e stima, ma non si dimenticherà mai la storia matrimoniale, rimarrà sempre come una ferita morale che solo Gesù Cristo può guarire.
Le incomprensioni sono normali nel matrimonio, non sempre però si tratta solo di mancanze di comprensione. Di sicuro non c’è una regola identica per valutare i divorzi. Ognuno è un caso a sé, anche per questo non è corretto condannare i divorziati, non solamente per la mancanza di conoscenza della responsabilità, anche per quanto vivono interiormente.
Scrivo in modo molto chiaro per i divorziati e per tutti, non si devono attuare gli estremi dinanzi a questa tematica, perché la condanna e l’approvazione del divorzio sono le scelte dei Pilato di oggi. È vero che prendono una posizione mentre Pilato lasciò decidere agli ebrei, ogni scelta delle due però è di convenienza per sé o per amici e parenti.
Gesù nel Vangelo ci dice che una coppia formata da uomo e donna che contrae il matrimonio e promette fedeltà eterna reciproca, con il divorzio rompe l’alleanza anche con Dio perché compiuta davanti a Lui, oltre che all’assemblea. Rompe il patto coniugale e causa delle conseguenze negative. «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Dobbiamo essere noi ad avere grande comprensione per quanti peccano gravemente e fare quello che non fanno loro: pregare.
Gesù è buono e vuole salvare tutti, aspetta con gioiosa trepidazione le nostre preghiere per la conversione di quanti vivono nell’immoralità. Aspetta con maggiore gioia il pentimento di quanti sono nell’errore e non hanno ancora scoperto che l’Amore di Dio appaga ogni desiderio.
Quando è presente l’Amore di Dio, la mente non è più agitata e non c’è alcuna smania di commettere immoralità. Chi prega ottiene ogni aiuto per superare le tentazioni.
1 Ave Maria per Padre Giulio
“O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen”.
3 Ave Maria…
Atto di consacrazione personale
e di riparazione al Cuore di Gesù
O Cuore dell’amatissimo mio Gesù, Cuore adorabile e degno di tutto il mio amore, io, acceso dal desiderio di riparare ed espiare le offese sì numerose e tanto gravi a Te fatte, ed anche per non macchiarmi io stesso, per quanto mi è possibile, della colpa di ingratitudine, Ti offro il mio cuore con tutti i suoi affetti, anzi Ti do e consacro tutto me stesso.
O Gesù, amore dell’anima mia, spontaneamente io offro al Tuo Cuore tutto il valore soddisfattorio che potranno avere le preghiere, gli atti di penitenza, di umiltà, di obbedienza e di ogni altra virtù che farò durante tutta la vita, sino all’ultimo respiro: accettali per quanto sia poco e assai misero quello che io Ti offro.
Per la Santa Chiesa e per i Sacerdoti
O Gesù mio, ti prego per la Chiesa intera: concedile l’amore e la luce del tuo Spirito, rendi efficaci le parole dei Sacerdoti, affinché spezzino anche i cuori più induriti e li facciano ritornare a Te, o Signore.
Signore, dacci Sacerdoti Santi, e Tu stesso conservali nella serenità.
Fa che la potenza della tua Misericordia li accompagni dovunque e li custodisca contro le insidie che il demonio non cessa di tendere all’anima di ogni Sacerdote. La potenza della tua Misericordia, o Signore, distrugga tutto ciò che potrebbe offuscare la santità del Sacerdote, perché Tu sei Onnipotente.
Ti chiedo, Gesù, di benedire con una luce speciale i Sacerdoti dai quali mi confesserò nella mia vita. Amen.
Consacrazione dell’Italia
O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, tu hai sempre guardato all’Italia con quello stesso occhio di predilezione con cui l’ha guardata il tuo figlio Gesù.
Tu hai voluto questa terra disseminata dei tuoi Santuari.
Te la consegniamo, questa nostra Patria: sia sempre tua e del tuo Figlio; custodiscila.
Sia pura la Fede, siano buoni i costumi, siano ordinate le famiglie, sia cristiana la scuola; e regni la giusta pace tra tutti.
Che questa Italia continui a svolgere e compia sempre meglio la sua missione: di essere centro vivo ed operante di civiltà cristiana.
Salve Regina…