L’uomo, diviso tra il bene e il male (Mc 3,20)

9 giugno 2024 — Decima Domenica TO (C)
L’uomo, diviso tra il bene e il male (Mc 3,20)
1) Secondo il racconto di Genesi, Adamo fu tentato da una
potenza esteriore, che sollecitò le possibilità di male presenti
in lui; la Bibbia presenta un essere personale, invisibile, ma
sempre attivo “come un leone ruggente in cerca di chi
divorare”. Tutta la storia umana è lotta contro le potenze del
male; la lotta comincia con l’origine dell’uomo, e durerà sino alla fine dei tempi. Per vincere il
maligno, bisogna compiere la volontà di Dio: “Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello,
sorella, madre” (Mc 3,35).
La malattia di oggi: la mancanza di amore
2) I primi cristiani hanno convertito il mondo con la forza eloquente e persuasiva dell’amore.
“Guardate come si amano i cristiani!” era l’esclamazione dei pagani. Le nostre chiese, fredde e
impersonali, sono spesso luoghi in cui l’amore circola poco, anche quando sono piene di fedeli. Ci si
trova lì, più giustapposti dalla legge che convocati da Dio; sembriamo più dei precettati che degli
invitati! L’indifferenza reciproca è palpabile, l’amore non è visibile, e nessuno si converte assistendo
alle nostre liturgie domenicali: “Perché io creda nel loro Dio, bisogna che mi cantino dei canti migliori,
che i suoi discepoli abbiano un’aria più amabile!” (Nietzsche). L’uomo, oggi, non si convertirà mai a
Dio se non vede una vera chiesa. Non crederà se gli verranno presentati solo ragionamenti, libri,
documenti. E’ già troppo ingannato dalle menzogne della pubblicità; ha subito troppe illusioni,
troppe delusioni. Si arrenderà solo a questa evidenza: l’amore!
Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?
3) L’ultimo Concilio Ecumenico ha ridimensionato numerosi aspetti della devozione a Maria. Alcuni
decenni fa era di moda la formula: “De Maria numquam satis”, che oggi è stata giustamente corretta
così: “numquam satis bene”. Dobbiamo imparare a parlare della Madonna senza forzature
sentimentali o retoriche, senza banalizzare il suo mistero, senza smancerie devozionali, ma anche
senza le formule asettiche di certi teologi. Insomma, non dobbiamo sporcare nulla; non la curiosità
ma lo stupore, non dobbiamo “dimostrare” nessun teorema, ma “mostrare” affetto sincero. Maria è
certo una donna festiva ed eccezionale, ma è anche una donna feriale e quotidiana. Proviamo a
togliere per un attimo a Maria l’aureola per ammirare quanto è bella a capo scoperto. Proviamo a
spegnere i riflettori e le luci, le dodici stelle, per misurare meglio l’onnipotenza di Dio. Maria,
all’interno della casa di Nazaret, tra lacrime e preghiere, ha vissuto dolori , ma senza disperazione.
Maria ci insegna che non è grande ciò che facciamo, ma come lo facciamo, che la vera grandezza è
nello spirito e non nelle rivendicazioni di diritti separati dai doveri. Maria ci ricorda che nella vita si
possono realizzare grandi progetti svolgendo un oscuro lavoro, in un’oscura famiglia, in un oscuro
paese, quando Dio, l’Emanuele, è dentro di noi.
2
Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella, madre
4) Ci troviamo davanti ad un vangelo in parte sconnesso e di difficile spiegazione; in apertura, i
parenti di Gesù sono preoccupati del buon nome della famiglia, e in chiusura di nuovo i parenti, ma
quasi cancellati da nuove presenze; si parla di un’oscura “bestemmia contro lo Spirito” che non può
essere perdonata; come se non bastasse, ecco apparire il Maligno con un nome nuovo, Beelzebul,
che significa signore del letame o delle alture o delle mosche o dell’inimicizia. Difficile tenere legati
tutti questi elementi eterogenei. Soprattutto imbarazza quel giudizio dei familiari sul conto di Gesù:
“È fuori di testa!”; si comprende allora come solo Marco abbia avuto il coraggio di raccontare
l’episodio, mentre Matteo e Luca ignorano tutto! Difficoltà a parte, resta chiaro che la famiglia di
Gesù è composta solo da quelli che compiono la volontà di Dio. Non chi dice, ma chi fa. Quante
persone, oggi, nel mondo, fanno la volontà di Dio senza nemmeno esserne consapevoli, senza
nemmeno sentirsi personaggi eccezionali. Gesù guarda questi suoi nuovi consanguinei con amore.
Nessuno è escluso, ognuno può farne parte. Buona vita!
Le Sante Radici – השׁרשים הקדשים
Per contatti: francescogaleone@libero.it
Sabato 29 giugno 2024, ore 17.30, il Gruppo Biblico “Le Sante Radici” –
השׁרשים הקדשים conclude le sue attività, con la celebrazione dell’Eucaristia in
rito cattolico, con canti e lingua ebraica. Saranno consegnati ai corsisti gli
attestati di studio e seguirà un momento di convivialità. Vieni! Sarà una
forte esperienza di cultura e di fede.
Prof. ssa Maria Rosaria FAZIO Don Franco GALEONE
➢ Orario: sabato 29 giugno 2024, alle ore 17.30
➢ Luogo: Istituto Salesiano Via Scarlatti 29 – Napoli
➢ Invito: portare tutti qualcosa da consumare insieme.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *