LO SCEMPIO AMBIENTALE CONTINUA… A QUANDO GLI INTERVENTI?

di Raffaele CARDILLO
Un indegno spettacolo quello che si è manifestato sulle spiagge di Ischia totalmente invase da liquami per un guasto alla condotta fognaria sottomarina, non opportunamente controllata e, soprattutto, il mancato avvio del depuratore di Forio, nonostante ci siano 32 milioni stanziati e mai adoperati.
L’inettitudine della passata politica è singolare, non riusciamo a capacitarci come una delle nostre maggiori eccellenze qual è il Turismo, venga sistematicamente ignorato, generando in tal modo violenze paesaggistiche, deturpando in maniera irreversibile quello che madre Natura ci aveva così generosamente elargito.
Riteniamo che sia davvero ignobile questo modo di procedere, un volgare attentato all’economia della Regione, già pesantemente oltraggiata da altre calamità che ne fanno la cenerentola del consesso comunitario.
Abbiamo nel nostro circondario cinque depuratori e più precisamente: Cuma, Regi Lagni, Acerra, Marcianise e Napoli Nord che disattendono il loro compito precipuo, vuoi per l’obsolescenza perché vecchi di oltre 35 anni, vuoi per la scarsa manutenzione e quindi divenuti inadatti e suscettibili di rimozione con altrettanti di nuova generazione.
E’ singolare, ad esempio, che il progetto per il risanamento dei Regi Lagni finanziato dall’Europa con un importo pari a 230 milioni di Euro, è fermo ai nastri di partenza da ben 7 lunghissimi anni.
Questi ritardi sono inammissibili ed è intollerabile che accadano, certi interventi necessitano di essere sollecitati e assumano un aspetto prioritario per la buona gestione di un comparto ad alto rischio ambientale.
Raccogliere e trattare le acque reflue urbane è un adempimento irrinunciabile, un atto significativo per preservare la salute pubblica.
Oltretutto, non farlo s’incorre nelle procedure d’infrazione comminate dall’UE, con multe salatissime e relativo danno d’immagine del nostro Paese.
Il paradosso è che, udite udite, esiste una società denominata Hidrogest che nonostante abbia vinto la gara per la gestione e la rifunzionalizzazione degli impianti, non ha ancora avuto il placet dagli organi preposti acché diventi operativa, nel mentre i contribuenti pagano regolarmente la tassa sulla depurazione!
Intanto si assiste ad un rimpallo di responsabilità, un indegno scaricabarile tra gli organi che dovrebbero sovrintendere e vigilare sul buon funzionamento delle strutture e non ultimo l’Arpac, ente squisitamente preposto, che dovrebbe garantire la salubrità dell’ambiente e l’incolumità dei cittadini, mostra un’immotivata latitanza senza che vi sia alcuna azione tesa ad arginare o, perlomeno, a contenere questo turpe e tristo fenomeno.
Come in maniera efficace propalato dai social network, la situazione della Terra dei Fuochi peggiora sempre di più, le immagini dei roghi tossici si rincorrono con una frequenza ossessionante in tutto il territorio campano, i cittadini sono disperati per il lezzo dei fumi asfissianti che opprime le vie respiratorie.
A tale proposito sarebbe auspicabile l’istituzione di “guardie ambientali” con compiti di vigilanza attiva nei territori a rischio e muniti della necessaria deterrenza e autorevolezza, per scoraggiare e dissuadere questi ignobili attentati all’ecosistema.
Istituire e calendarizzare una sequela di interventi è quanto mai improcrastinabile, e chi se non il governatore De Luca, con il suo efficientismo, possa portare a termine questa difficile e importante missione?
Siamo certi e fiduciosi in una prossima e felice risoluzione di questa tribolata vicenda, che possa finalmente rinascere a nuova vita la nostra beneamata terra!
Risolvere il problema ambientale, bonificare i suoli, eliminare le ecoballe costituisce il mio primo impegno: questo diceva De Luca alla vigilia della campagna elettorale, ricordiamo” il suo immediatamente risolveremo il problema della terra dei fuochi con la mappatura della salubrità delle produzioni campane con la creazione di una banca dei campioni d’acqua, suolo e alimenti.”
Ebbene a tutt’oggi non rileviamo alcuna azione che lasci presagire l’inizio di interventi, vogliamo sperare che si stiano approntando le necessarie misure e, forse, non abbiamo conoscenza, certamente, e di questo ne siamo coscienti che i tempi saranno lunghi e il tutto non si può perfezionare con lo schiocco della dita, purtuttavia per noi cittadini, l’attesa diventa spasmodica e, eventuali differimenti, avranno un prezzo troppo alto per la comunità in termini di contrarre il male che non lascia scampo, un rischio che si preferisce non correre!
Ormai non è più tempo di rinvii, interrompere la spirale di morti per neoplasie, una vera ecatombe che sta flagellando la nostra martoriata terra, dovrà essere l’imperativo categorico dal quale non si può più prescindere e i politici, per carità di patria, si assumano le proprie responsabilità ad evitare che si perpetuino e s’ingenerino nuove apocalissi.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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