Lettera aperta al sindaco di Caserta

   “Caro sindaco, parliamo di biblioteche”: è il titolo del bellissimo libro di Antonella Agnoli che ieri sera abbiamo presentato alla biblioteca Ruggiero, insieme con l’assessore alla cultura Felicita de Negri ed al sindaco di Roccamonfina letizia Tari. E’ stato un incontro stimolante nel quale l’autrice ci ha fatto una vera lezione su come costruire e gestire una biblioteca,in base alla sua alta competenza professionale ed umana. Da questa esperienza vanno tratte alcune considerazioni critiche su come funzionano e vengono gestiti i beni comuni nella nostra città.

In primo luogo ieri sera è emerso che non basta aprire al pubblico una struttura bella e solare – come quella offerta dalle palazzine ristrutturate dell’ex macello – per avere una biblioteca “vivente”, che diventi un luogo di partecipazione, un vero presidio di vita culturale e di socialità. Con amarezza dobbiamo dire che dall’epifania delle serate inaugurali – molto partecipate dai cittadini e dalle associazioni casertane – siamo passati all’autunno di questi giorni. Come ha rilevato la Agnoli bisogna rendere fruibili ed attrattivi gli ampi spazi disponibili, rompendo ogni barriera come quella degli alti scaffali esistenti; bisogna rendere comode le sale di accoglienza per educare le persone alla lettura (a partire dai bambini), con tappeti e poltrone dove poter sfogliare, vedere e toccare i libri (così come avviene nelle librerie più moderne), ma anche altri oggetti culturali (dai dvd ai film, dai giochi interattivi alla possibilità di imparare ad usare i computer). In buona sostanza la biblioteca può e deve essere vissuta come opportunità di apprendere ma anche di inclusione sociale.

Allo stato va detto che quella civica è ben lontana da questi standard: i libri non si vedono in quanto depositati nei sottoscale; sono disponibili ma di difficile consultazione solo vecchi cataloghi; non esistono adeguate disponibilità tecnologiche. Le sale di consultazione e di lettura sono dei luoghi freddi, per niente accoglienti; come pure la bella piazza circolare che potrebbe diventare uno spazio a disposizione dei giovani e della loro creatività.

Come ci ha ricordato Francesca, una giovane informatica, occorre superare visioni burocratiche, vecchi regolamenti di gestione per mettere in campo una nuova capacità di progettazione per far diventare la biblioteca un vero “bene comune”, in primo luogo con motivazioni umane e professionale più adeguate (come quelle che già sono impegnate nella struttura di via Laviano). Nello stesso tempo bisogna puntare a rendere più efficace e continua la collaborazione con la rete di associazioni – che ieri sera hanno disertato l’incontro. Esse possono diventare il tramite per la partecipazione dei cittadini e per una diversa educazione ai libri, che nella nostra provincia rimane ai livelli più bassi rispetto al resto del paese.

A tal fine propongo all’assessore De Negri e al suo staff di organizzare subito un incontro collegiale in preparazione della impegnativa  settimana della cultura per l’inaugurazione di S. Agostino. Nello stesso tempo chiedo al sindaco – ma anche a tutte le forze politiche – di convocare una seduta straordinaria del Consiglio Comunale da dedicare alla gestione ed al funzionamento dei beni culturali della nostra città: un ricco patrimonio, una grande risorsa anche dal punto di vista sociale ed economico non adeguatamente utilizzati o resi fruibili (come nel caso del Belvedere di S. Leucio). Al riguardo la stessa Agnoli ci ha raccontato che non ha potuto visitare il museo (insieme a Giuseppe de Nitto) a causa di un assurdo e scandaloso regolamento che impone di farlo solo in presenza di un gruppo minimo di persone.

Infine, per la biblioteca civica è opportuno affiancare agli operatori un comitato scientifico di promozione e fruibilità dei servizi offerti, da aprire al contributo volontario di competenze e di cittadini disponibili a farla diventare una “comunità vivente” (a partire dalle scuole e dai giovani). Per questo obiettivo le associazioni possono offrire un grande apporto, così come avviene in tante realtà con le buone pratiche descritte nel prezioso volume della Agnoli (che consiglio vivamente a tutti/e di leggere).

Pasquale Iorio (VP Aislo)                                                            Caserta, 31 marzo 2012

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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