LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DE LUCA
Presidente,
NON Le sorge il dubbio che la Sinistra, di cui lei fa parte, in questa fase storica priva di orizzonti certi per l’Italia ( e non solo per l’Italia) sia in condizioni di abbandonare i vecchi schematismi politici ampiamente superati dagli eventi che spesso ci assalgono e che non gestiamo ma che ci gestiscono?
NON  Le sorge il dubbio, che la lotta, per certi aspetti inaccettabile e oserei dire quasi tribale, alla quale noi cittadini comuni e non schierati a prescindere tra il SI e il NO e tra la cosiddetta Destra e Sinistra, allontanano un’analisi serena, profonda e distaccata sulle sue ultime, schiette e non ipocrite esternazioni per le quali ora Lei è sotto il fuoco di fila dei plotoni di esecuzioni che operano a tutto campo?
Le pongo questi interrogativi in relazione alla meraviglia che mi ha assalito allorquando il giornalista Damilano, su la TV La 7, nel commentare le sue parole al cospetto dei circa 300 sindaci campani , si è soffermato sul fatto che Lei si è rivolto agli imprenditori per attivarli elettoralmente, attraverso i sindaci, e NON  direttamente alla classe operaia non citandola, per sollecitare gli stessi imprenditori ad un impegno elettorale!
Ed è proprio intrinsecamente in questa osservazione che sta l’inghippo culturale della Sinistra, di quella Sinistra ancorata ad una visione superata del proprio ruolo a difesa, legittimamente, della classe operaia.
Oggi, io penso, la difesa della classe operaia passa, paradossalmente, attraverso la difesa e il potenziamento del ruolo di quella imprenditoria sana, legale, illuminata e solidale che deve assumersi l’onere e l’onore di creare nuovi posti di lavoro e difendere con i denti quelli esistenti.
Il compito della politica e quindi quello delle istituzioni è di accompagnare, promuovere, favorire e controllare questo nuovo corso. Perché, la politica tutta, invece di chiudersi e crogiolarsi dentro una visione del presente, che potrebbe essere parziale e nebulosa, in relazione alla profonda rivoluzione in atto in tutti i settori della vita dei cittadini, non abbandona slogan non più comprensibili ai più e si mette a riflettere sul messaggio che in quella riunione, Lei ha voluto dare alla classe imprenditoriale e alla politica tutta?
La politica da sola e senza una profonda e consapevole sinergia con la sana, illuminata e solidale imprenditoria non può creare nuovi posti di lavoro e difendere quelli esistenti! Il mondo della finanza, e questo è il ruolo della politica, si dovrà piegare al servizio non dell’utile finalizzato a se stesso ma allo sviluppo. Mi sono meravigliato che Damilano, ottimo giornalista, sia nell’eloquio che nei contenuti che normalmente esprime, non abbia voluto cogliere( penso scientemente) il messaggio che Lei ha sottoposto a tutta la Sinistra.
P.S. Spesso il suo linguaggio colorito e diretto distrae dal contenuto del suo pensare. Bisogna abituarsi a non guardare il dito, ma la luna che il dito indica.