Lettera aperta ai Consulenti del Lavoro

Cari colleghi,
il Governo ha convocato il tavolo con le Parti Sociali mercoledì 10 agostoper discutere di riforme per rilanciare l’Italia. I temi in discussione sono di grande importanza per il futuro del Paese e il Comitato Unitario degli Ordini e Collegi professionali ha fatto espressa richiesta di essere convocato per poter
offrire la piena collaborazione per rendere effettive e condivise le riforme.

Si è ritenuto che, al di là della riforma delle professioni, il coinvolgimento degli ordini professionali possa assicurare al consesso l’apporto di organismi indipendenti e imparziali, il cui unico scopo è il benessere della collettività .

Le intenzioni del Governo sembrano dirigersi verso la non apertura della riunione a chi non è firmatario dei contratti collettivi. La risposta, seppur tecnicamente corretta, non ci soddisfa visto che i temi in
discussione esulano dal mero contesto della rappresentanza sindacale per andare invece a toccare quelle che saranno le scelte strategiche per l’Italia a cui riteniamo debbano contribuire tutti gli attori sociali e istituzionali. Non a caso, identica richiesta è stata inoltrata dalle Regioni, dalle Province e da molti altri soggetti istituzionali. I professionisti sono pronti discutere di modernizzazione di un sistema già molto dinamico e produttivo ma anche a contrastare forme di liberalizzazione surrettizia che altro non sono che
spostamento di importanti quote di mercato dal comparto professionale a quello dei servizi svolti dalle imprese.

Nel frattempo, il Ministro Nitto Palma ha confermato la sua volontà di riaprire il tavolo di confronto sulla riforma delle professioni intellettuali, convocando il CUP per la prima decade di settembre. Il testo base su cui andremo a discutere sarà quello presentato nel mese di luglio del 2010 condiviso da tutti i Presidenti degli Ordini e Collegi professionali operanti in Italia.

Questo è il momento in cui tutte le categorie professionali devono dare prova di grande coesione interna ed esterna oltre che di capacità progettuali che dovranno tradursi in un “Manifesto comune delle professioni al servizio del Paese”.

E’ una sfida che non portiamo avanti per noi stessi, ma per i nostri giovani colleghi, per dare loro un futuro degno dei grandi sacrifici che hanno fatto per diventare dei professionisti preparati ed affidabili.
E’ una sfida per continuare ad offrire al Paese ed alle sue istituzioni, l’assistenza di 2.100.000professionisti che, con il loro impegno, garantiscono quotidianamente il riconoscimento e la salvaguardia dei diritti
costituzionali dei cittadini, senza effettuare distinzioni di censo, di razza, di religione, di ideologia politica.
Sarà mia cura tenerVi informati sugli sviluppi di una vicenda nel contempo complessa e cruciale per quelli che saranno gli scenari futuri con cui tutti noi dovremo confrontarci.

E’ ancora presto per poterVi augurare buone ferie dal momento che quanto Vi ho esposto
richiede la nostra massima attenzione visti gli sviluppi che intervengono di ora in ora.

Marina Calderone