L’ENDAS al fianco dei coltivatori nella lotta alla “vespa del castagnoâ€: consigli utili per la prevenzione
Il direttore della Coldiretti Caserta: “E’ necessario l’intervento della Protezione Civile
Sono in allerta ormai da diversi mesi le guardie ambientali dell’ENDAS chiamate a vigilare sullo stato di salute dei castagni nella nostra regione minacciati dal “cinipideâ€, un insetto altamente nocivo per la pianta. L’ENDAS provinciale e regionale è al fianco dei coltivatori per aiutarli a vigilare ed a mettere in atto una prevenzione ed un attacco contro gli insetti che lentamente ma inesorabilmente stanno infestando i castagni di tutta Italia.
Gli operatori Endas hanno diffuso, già da diverse settimane, informazioni utili ai coltivatori sulle misure da adottare in caso di attacco della cosiddetta “vespa dei castagniâ€. Gli esperti sostengono che gli interventi di maggiore efficacia consistono nella potatura precoce del getto colpito, fino all’estirpazione delle piante giovani. E’ indispensabile potare tutte le ceppaie infestate tagliandole a raso e bruciare tutto il materiale di risulta. Essenziale è la capacità di intervenire il più rapidamente possibile sulle piante, per impedire il proliferarsi dell’insetto nocivo che rende impossibile recuperare le piante colpite. Ma l’unica arma davvero efficace contro il cinipide è l’introduzione nell’eco-sistema del suo insetto antagonista, il “Torymus Sinensisâ€.Â
Nel corso di un confronto con la presidente provinciale dell’ENDAS Adelaide Tronco, il direttore della Federazione Provinciale Coldiretti Caserta Gianni Lisi ha affermato: “Nelle regioni del sud si è partiti con molto ritardo nel controllare l’infestazione, ed ora la situazione è davvero drammatica. In Piemonte, l’insetto ha attaccato i castagni nel 2002 e solo oggi la situazione si è stabilizzata. Ora in Campania è necessario un intervento deciso e lasciare il tempo agli insetti benefici di compiere il loro lavoroâ€.
La Regione ha istituito un “tavolo di crisi†per fronteggiare il problema. “Abbiamo chiesto l’intervento della Protezione Civile – ha spiegato il direttore Lisi – perché solo attraverso loro è possibile ottenere con maggiore rapidità i finanziamenti necessari per risarcire i coltivatori danneggiati ma soprattutto per consentire l’acquisto e l’introduzione massiccia del Torymus. Intervenendo il più rapidamente possibile – ha terminato il direttore della Coldiretti Caserta – possiamo almeno in parte colmare il ritardo macroscopico che ci portiamo dietro nell’ affrontare questa grave crisiâ€.
Â