LE NOZZE COI FICHI SECCHI
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Facciamo riferimento all’articolo di Edoardo Scarfoglio, fondatore assieme alla moglie Matilde Serao, del giornale “Il Mattino†di Napoli, che tratteggiava nel suo editoriale, con il suo velenoso spirito polemico, il matrimonio tra il re Vittorio Emanuele III e la principessa Elena di Montenegro.
Un’unione fortemente voluta dai Savoia, destinata a irrobustire la casa regnante e renderla “all’altezza†dei tempi, scusate il calembour (gioco di parole)!
Era nota, in quel periodo, la non imponente figura del sovrano, soprannominato “sciabolettaâ€, quindi sembravano, appropriate le nozze con una figura slanciata, dai tratti somatici gradevoli e aggraziati che la rendevano adatta al miglioramento della genetica dei Sabaudi.
Un rafforzamento del DNA, volto a ritemprare un casato che mostrava i segni deteriori del tempo, diventava imprescindibile e indifferibile, e, che richiedeva nuova linfa, per assumere delle connotazioni godibili e confacenti all’alto rango.
Un maquillage risolutivo, miracoloso, un ricorso all’eugenetica, scienza ai tempi sconosciuta, per il miglioramento della specie.
Tutte queste premesse, foriere di buone aspettative, non convincevano il nostro Scarfoglio che, con la sua penna caustica, ironizzava su questo connubio, considerandolo una stortura, una forzatura dagli esiti imprevedibili.
Associò l’evento, ai fichi secchi, perché lo Stato del Montenegro, terra di provenienza della futura sposa, ne era fiorente produttore.
Lo scritto, naturalmente, provocò le ire della classe dirigente, che prontamente ne ordinò il sequestro.
Questo è l’antefatto che serve a inoltrarci in un sentiero greve che, fotografa in maniera impietosa, l’attuale politica italiana.
Ci riferiamo al vigente governo di larghe intese che si dibatte in acque procellose, causa l’innaturale convivenza di partiti con opposte ideologie che, pur avendo un percorso comune, si fronteggiano con aria torva, menando fendenti a destra e a manca, pur di far prevalere i loro diktat.
Non si possono fare le nozze con i fichi secchi, parafrasando il nostro titolo, mettendo in piedi un’alleanza politica impossibile, un matrimonio contro natura dai contorni inquietanti.
Si cerca di dare una spiegazione a questo evento, nel porre l’accento alla grave situazione economica che attanaglia da qualche tempo il nostro Paese e, sulla necessità di un esecutivo stabile che possa dare i necessari indirizzi, atti a fornire fiato all’azienda Italia, un’inversione di rotta ineludibile, pena la bancarotta.
Stante le cose in questi termini, noi crediamo che non si vada da nessuna parte, tutto ciò che è imposto, quasi in maniera coercitiva, diventano irricevibili e insopportabili.
Ci viene in mente il personaggio di Gertrude, alias la Monaca di Monza, che nei “Promessi Sposiâ€,  per uniformarsi ai dettami del tempo “fu fatta monaca per forzaâ€, un’investitura che ebbe conseguenze devastanti e tragiche, nel proseguimento della sua esistenza terrena.Â
Non vorremmo di essere tacciati di andare contro corrente, ma il buon senso impone un radicale cambio di passo.
L’avvio delle riforme tante volte sbandierato e mai applicato, diventa improrogabile e non più procrastinabile, anche perché, facciamo parte di un organismo internazionale, che vigila sui nostri comportamenti, una sorta di commissariamento teso al rispetto delle regole cui tutti i membri della comunità devono uniformarsi.
Bisogna farsene una ragione, dobbiamo renderci conto che un pezzo della nostra sovranità nazionale è andato perduto, lo diciamo con rammarico e il nostro commosso pensiero va ai nostri Padri Costituenti che, nell’aldilà , pur riconoscendo l’adeguatezza di questi organismi sovranazionali, mal sopportano l’ingerenza nel “Sancta Sanctorum†della nostra amata Patria.
La partita non è facile, ma va giocata a tutto campo, coinvolgendo tutte le forze politiche e le parti sociali, nel pieno rispetto dei ruoli, con la consapevolezza di affrontare un compito arduo e con l’ostinazione di portarlo a termine, costi quel che costi!