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L’art. 6, comma 2 , della legge 31 dicembre 2012, n. 247, che ha riformato l’ordinamento forense, limita l’esclusiva dell’avvocato nell’ambito dell’assistenza legale stragiudiziale alle sole ipotesi nelle quali tale stragiudizialità sia connessa con l’attività giurisdizionale. Quindi, a quelle ipotesi nelle quali vi sia già una conflittualità insorta che può sfociare in un contenzioso stragiudiziale. Trattasi di tutte quelle ipotesi, ad es., di chiusure transattive proprie della materia civilistica e societaria, che conoscono oggi giorno una grande consistenza numerica. Ovvio, che il comma 6 vada letto in combinato disposto con il comma 2 del medesimo art. 2: L’avvocato ha la funzione di garantire al cittadino l’effettività della tutela dei diritti”. Orbene, il concetto di effettività sta a significare la realizzazione del pieno diritto, realizzazione che può aversi o negli ambiti giudiziari o (anche) in via stragiudiziale preliminarmente a tali ambiti giudiziari.
Ciò detto, mi sembra del tutto fuori luogo sostenere che tale norma attribuisca in via esclusiva agli avvocati una titolarità di attribuzioni che nulla hanno a che vedere con la effettività della tutela dei diritti e con la stragiudizialità della tutela e consulenza legale connesse all’attività giurisdizionale.
Nello specifico va precisato che l’attività della consulenza fiscale non è inerente ad un concetto di consulenza legale e/o di assistenza stragiudiziale collegata all’attività giurisdizionale, non esprimendo nella sua dinamica una conflittualità nei rapporti con il fisco. Trattasi di adempimenti obbligatori previsti dalla legge, per lo svolgimento dei quali non è necessaria una tutela connessa con l’attività giurisdizionale. Per mero tuziorismo poi va detto che in ogni caso le competenze specifiche dei consulenti del lavoro in campo fiscale, una su tutte l’assistenza presso le Commissioni tributarie, trovano già una loro indicazione ex lege.
In realtà , la norma in questione allarga la competenza delle altre professioni ordinistiche in tutti quegli ambiti del diritto che, pur non collegati alla giurisdizione, sono di grandissima rilevanza sociale. Quindi, che il legislatore ha in realtà voluto circoscrivere le competenze dell’avvocatura soltanto a quei rapporti stragiudiziali immediatamente e preliminarmente collegati alla causa.
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Luca De Compadri
Consulente del lavoro e avvocato
Esperto Fondazione Studi
Consulenti del lavoro