La Pasquetta a Portici è diventata terreno di scontro tra istituzioni e opposizione.

La Pasquetta a Portici è diventata terreno di scontro tra istituzioni e opposizione. Al centro della polemica, lo sfogo social del sindaco Vincenzo Cuomo, che ha denunciato con toni durissimi il comportamento incivile di alcuni cittadini, definiti senza mezzi termini «un’orda di vandali». Dall’altra parte, la replica di Fratelli d’Italia Portici, che pur condannando gli episodi di degrado, invita a distinguere tra inciviltà e legittime istanze di partecipazione. Il j’accuse del sindaco Cuomo: “Incivili e zozzi” In un post pubblicato sui social, il sindaco ha diffuso immagini eloquenti che mostrano le condizioni in cui sono state lasciate alcune aree del Parco del Vesuvio e la spiaggia delle Mortelle: bottiglie, sacchetti, resti di picnic. «Incivili e zozzi» – li ha definiti Cuomo – accusandoli non solo di mancare di rispetto per l’ambiente, ma anche di ipocrisia: «Sono gli stessi che protestano quando si chiudono i parchi, ma poi li distruggono». Secondo il primo cittadino, la chiusura temporanea di queste aree durante festività o giornate a rischio non è una punizione, ma una “scelta doverosa” per difendere un patrimonio naturale troppo spesso maltrattato. La risposta di Fratelli d’Italia: “Governo è presidio, non chiusura” A rispondere al sindaco è stato il circolo locale di Fratelli d’Italia. In una nota, il partito prende le distanze dai comportamenti incivili, ma respinge fermamente l’idea che la chiusura sia una soluzione. «Non si può governare chiudendo tutto ciò che non si è in grado di proteggere», scrivono, definendo tale approccio come “rinunciatario”. Per Fratelli d’Italia, la vera tutela passa da un presidio attivo e costante, non dalla serratura. Inoltre, criticano l’atteggiamento del sindaco, accusandolo di alimentare un clima di sospetto verso chi esercita un diritto legittimo – come nel caso del dibattito sulla riapertura del Parco a Mare. Due modelli a confronto Lo scontro tra Cuomo e Fratelli d’Italia mette in luce due visioni contrapposte del governo del territorio: da un lato, l’urgenza di protezione attraverso limitazioni; dall’altro, la fiducia in una cittadinanza responsabile supportata da un controllo istituzionale capillare. Intanto, i cittadini assistono al dibattito domandandosi: la soluzione sta nel vietare, o nel vigilare? E, soprattutto, come costruire un senso civico che non esploda solo nei commenti social? —
Ufficio Stampa