La fucilazione dei militari italiani prigionieri di una guerra NON dichiarata

>di Massimo Filippini

ORDINE RESISTERE A CEFALONIA

 

>
>
> Il 15 giugno prossimo si terrà al Tribunale Militare di Roma
l’Udienza
>preliminare relativa alla Richiesta di rinvio a giudizio (all. 1)
dell’ex
>militare tedesco Alfred STORK imputato di CONCORSO PERSONALE N
VIOLENZA CON
>OMICIDIO CONTINUATO COMMESSA DA MILITARI NEMICI IN DANNO DI
MILITARI
>ITALIANI PRIGIONIERI DI GUERRA alla quale parteciperà -in qualità
di PARTE
>OFFESA- anche lo scrivente il cui Padre magg. Federico Filippini
comandante
>il Genio della Divisione ‘Acqui’ venne fucilato il 25
settembre 1943.
>
> A prima vista ciò può configurarsi come un lodevole tentativo
>suscettibile -pur se con eccessivo ritardo- di portare alla
punizione di
uno
>dei pochi responsabili tedeschi ancora in vita attraverso un
ulteriore
>accertamento dei fatti che -incredibile a dirsi- ancora oggi
presentano
>aspetti non chiari come in anni di studi e ricerche ho avuto modo
di
>rilevare nei miei libri o di esporre in convegni dedicati
all’argomento e
in
>una serie di articoli riportati in riviste e nel web come alla
Procura
>Militare di Roma sanno bene avendone inseriti alcuni tra i
Documenti
>allegati alle indagini del procedimento in questione analogamente a
quanto
>già fatto nel precedente processo ‘Muhlhauser’ del 2009
estinto -come si
>ricorderà– per morte dell’imputato a novembre dello stesso anno.
> Ciò doverosamente premesso non posso però esimermi dal rilevare
che
>sull’encomiabile attività istruttoria compiuta dalla Procura
Militare grava
>un’ inesattezza STORICA -addirittura CLAMOROSA- che rischia di
renderla
>inefficace o improduttivo di effetti riguardando essa addirittura
il Titolo
>del Reato imputato allo Stork. Infatti nel Capo di imputazione si
legge
che
>la ‘Violenza con omicidio’ imputata allo Stork venne
commessa ” IN DANNO DI
>MILITARI ITALIANI “PRIGIONIERI DI GUERRA” e a sostegno si
riporta la prima
>parte dell’art. 211 1^ parte relativo al “militare che usa
violenza o
>minaccia o commette ingiuria contro un PRIGIONIERO DI
GUERRA…”
richiamando
>altresì l’art. 195 Cod. pen. Mil. Pace in cui si specifica che
la violenza
>suddetta è ancor più gravemente sanzionata quando consiste
nell’ OMICIDIO.
>
> Appare quindi chiaro e ben delineato il richiamo -nel CAPO DI
IMPUTAZIONE
>a carico dello Stork- alla qualità di ‘PRIGIONIERO DI
GUERRA’ dei nostri
>militari sottoposti ad esecuzione a Cefalonia IN VIOLAZIONE della
tutela
>loro garantita ed assicurata da tutta una serie di norme concordate
fin dal
>1929 e ricomprese nei vari articolati della ben nota Convenzione di
Ginevra
>il cui presupposto è OVVIAMENTE l’ESISTENZA di uno STATO DI
GUERRA tra
paesi
>belligeranti, nel caso specifico tra la Germania e l’Italia,
affinchè essa
>possa trovare applicazione.
>
> Proprio su questo punto si palesa chiaramente l’ERRATO
PRESUPPOSTO su cui
>si fonda la Richiesta di Rinvio a Giudizio dello Stork cui viene
addebitato
>di aver ucciso dei ‘Prigionieri di Guerra’ che TALI NON
ERANO perchè
>all’epoca dei ‘fatti’ di Cefalonia TERMNATI con le
esecuzioni dei giorni 24
>e 25 settembre 1943 NON ESISTEVA ALCUNO STATO DI GUERRA TRA I DUE
PAESI e
di
>conseguenza ai nostri militari -che pur avevano obbedito
all’ORDINE DI
>RESISTERE inviato loro dal Governo Badoglio- era inapplicabile la
>Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra qualità ad essi
non
>spettante e -sempre per effetto della predetta Convenzione-
SOSTITUITA da
>quella di ‘partigiani o ‘franchi tiratori’ come tali
fucilabili sul posto
al
>momento della cattura.
>
>Chi più felice del sottoscritto qualora essi l’avessero
posseduta e con
loro
>mio Padre?
> Purtroppo l’ignavia, l’infamia e la vigliaccheria del
Governo Badoglio
>fuggito a Brindisi con il suo Comando Supremo giunse al punto di
inviare il
>13 settembre ’43 al malcapitato gen. Gandin un Ordine di
Resistere
>conservato negli Archi Militari e stranamente -ma non tanto- poco
conosciuto
>di questo tenore: “N. 1029 Comando Supremo – Comunicate at
generale Gandin
>che deve resistere con le armi a intimazione tedesca di disarmo a
Cefalonia
>Corfù et altre isole”. (all. 2).
>
> Incredibile ma vero: si ORDINO’ ai nostri Soldati di sparare
contro i
>tedeschi -formalmente ancora alleati- SENZA aver DICHIARATO GUERRA
ALLA
>GERMANIA che lo fu solo il 13 ottobre successivo con la conseguenza
che
FINO
>A TALE DATA i nostri Militari catturati dai tedeschi furono
passibili di
>fucilazione immediata perchè considerati ‘partigiani’ o
‘franchi tratori’
>come spesso avvenne non solo a Cefalonia e Corfù ma soprattutto nei
Balcani
>dove oltre mezzo milione di Soldati furono lasciati alla mercè
dell’ex
>alleato inferocito per quello che -purtroppo a ragione- considerò
un
>tradimento consumato ai suoi danni.
>
> Ciò tra l’altro non potè non meravigliare -in negativo- gli
Alleati come
>risulta dal colloquio avvenuto il 29 settembre 1943 -quando a
Cefalonia si
>era consumato il dramma- tra il Comandante in capo Alleato
Eisenhower e i
>membri del nostro governo a bordo della corazzata ‘Nelson’
nelle acque di
>Malta in occasione della firma del cd ‘armistizio lungo’ .
>Di esso esiste il testo stenografico che riportiamo a DEFINITIVA
RIPROVA
>dell’inesistenza di una DICHIARAZIONE di GUERRA alla Germania
da parte del
>Governo ‘Badoglio’ che malgrado ciò non aveva avuto remore
nell’ ORDINARE
>alla div. Acqui di combattere contro i tedeschi ben conscio delle
>conseguenze che ne sarebbero derivate..
>Ne riportiamo il testo stenografico su cui si è sempre SORVOLATO in
Italia
>quasi certamente per non smentire la falsa versione della SPONTANEA
>RESISTENZA (!!) dei nostri militari al ‘neo -nemico’
tedesco, traendola da
>uno dei tanti siti esistenti nel web
>http://ricordare.wordpress.com/perche-ricordare/049-larmistizio-e-la
-guerra-
alla-germania/
>
>”Il Maresciallo Alexander e l’Ammiraglio Cunningham
definirono quanto
>avveniva a Cefalonia (ma era già avvenuto) una “lotta pazzesca
e inutile”.
E
>al successivo incontro di Malta con i membri del governo Badoglio,
con un
>piuttosto turbato Eisenhower, ci fu il seguente agghiacciante e
cinico
>colloquio:
>
>EISENHOWER: “Desidero sapere se il governo italiano è a
conoscenza delle
>condizioni fatte dai tedeschi ai prigionieri italiani (nelle isole,
compresa
>Cefalonia ndr.) in questo intervallo di tempo in cui l’Italia
combatte la
>Germania senza averle dichiarato guerra”.
>
>AMBROSIO: Sono sicuro che i tedeschi li considerano
partigiani”.
>
>EISENHOWER: Quindi passibili di fucilazione ?”.
>
>BADOGLIO: “Senza dubbio”.
>
>EISENHOWER: “Dal punto di vista alleato la situazione può
anche restare
com’è
>attualmente, ma per difendere questi uomini, nel senso di farli
divenire
>combattenti regolari, sarebbe assai più conveniente per
l’Italia dichiarare
>la guerra”.
>
> A ciò si aggiunga che prima di presentare la Dichiarazione di
Guerra alla
>Germania il 13 ottobre 1943 -quindi a tragedia avvenuta- la div.
Acqui non
>sapeva nemmeno -dopo tre giorni dall’armistizio !- come
comportarsi con i
>tedeschi e lo seppe solo il giorno 11 quando, in risposta alle
disperate
>richieste del gen. Gandin il Comando Supremo comunicò che le
‘truppe
>tedesche dovevano essere considerate come nemiche”.
>Un semplice tele in luogo di una Dichiarazione di Guerra che
sarebbe venuta
>dopo più di un mese !! Questo il ‘modus agendi’ della banda
di vigliacchi
>irresponsabili del Governo Badoglio !!.
>
> Da ciò derivò il comportamento belluino dei tedeschi che
considerarono i
>nostri Militari alla stregua di ‘partigiani’ e NON di
‘prigionieri di
>guerra’: definizione che è pertanto un’ INAMMISSIBILE
FORZATURA della
realtà
>che con il presente articolo mi limito a segnalare a chi di dovere
sia esso
>l’accusa, la difesa o l’organo gudicante del processo che
si vuole
>instaurare contro lo Stork a mio parere fortemente INFICIATO nei
suoi
>presupposti.
>
>Massimo Filippini
>

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *