IL PAPA DELLA CATTOLICITA’ NELLA MILANO DELLA MULTIETNICITA‒.
Reportage dell’accoglienza del Papa a Milano nel pomeriggio di Venerdì 1° Giugno.
di Tiziano Izzo per i giornali di Terra di Lavoro.
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In una Milano soleggiata e gremita da pellegrini di oltre 180 nazioni è atterrato all’Areoporto di Linate con areo concesso dalla Presidenza del Consiglio il Santo Padre Benedetto XVI.
Il successore di Pietro torna a Milano dopo la sua venuta come Cardinale ai funerali di don Giussani .
E’ dall’84 che un pontefice manca a Milano quando Giovanni Paolo II secondo incontrò tutti i Sindacati della Mosca d’Italia, ovvero Sesto San Giovanni. In quegli anni che precedevano la caduta del Muro di Berlino e in pieno governo Craxi, il papa operaio sapeva trovare le parole giuste del dialogo che sfociò nella revisione del Concordato.
Dialogo di cui Milano oggi sembra essere divenuta capitale in bene e in male, poiché l’attuale visita pastorale del Papa ha aperto una serie di riflessioni da parte Cattolica sulla famiglia e da parte laica sul riconoscimento dei diritti a tutte quelle realtà che si pensano come famiglia.
Il Papa accompagnato dal Segretario di Stato Bertone (al centro delle polemiche di questi giorni poiché un segretario di Stato non dovrebbe per protocollo accompagnare il Papa nella Nazione Italiana, che abbia voluto cambiare aria nonostante i corvi o rinnovo di fiducia? ) è stato accolto dal Cardinale Arcivescovo della diocesi più grande del mondo Angelo Scola e dal Sindaco Giuliano Pisapia ad un anno dalla loro nomina ad Arcivescovo e Sindaco di Milano, due figure di formazione completamente diversa ma entrambe a servizio dell’Uomo come si evince dalle parole che il sindaco ha sottolineato nel suo indirizzo di saluto al pontefice: “accoglienza e servizioâ€.
Ad accoglierlo in piazza duomo il volto più popolare della Chiesa Italiana in questo momento i Cardinali Bagnasco e l’Arcivescovo Emerito Tettamanzi.
In piazza duomo sono scorse le immagini delle visite dei Pontefici a Milano, da quella Storica di Martino V che consacrò il duomo dopo un grande Scisma che lacerò la Chiesa Cattolica alle elezioni di due suoi Arcivescovi,Ratti e Montini, al soglio pontificio. Al nome di Montini e a quello di Giovanni Paolo II sono partiti grandi applausi da una folla proveniente principalmente dalle 7 zone pastorali della diocesi e dai vari decanati della Chiesa particolare più grande del mondo.
Ecco alcune delle Parole del discorso di Pisapia: Santità , è con profonda emozione che le do il benvenuto a Milano. A nome mio e a nome di quella grande famiglia che è la città che amministro. Benvenuto dai milanesi e dagli uomini e dalle donne che arrivano da 170 paesi del mondo e che hanno scelto Milano come loro città . Nuovi milanesi, come il nostro patrono, Sant’Ambrogio. Che non era milanese, e nemmeno italiano. Benvenuto dai cattolici, che sono la maggioranza della nostra Milano e che oggi sono pieni di gioia; benvenuto anche dai credenti di ogni altra religione perché la fede non può essere motivo di divisione, ma deve essere soprattutto motivo di coesione. Benvenuto anche dai non credenti.
Salutato poi dall’Arcivescovo Scola il quale ha ricordato l’impegno della diocesi di Milano per la solidarietà alle calamità naturali di questi giorni e per gli gli oltre 4000 mila bambini impegnati durante l’estate nei diversi oratori e per i poveri della Lombardia con le opere numerose di solidarietà e assistenza.
Solidarietà che anche la Chiesa Romana e Italiana nel pieno delle polemiche che l’attraversa per il caso Nuzzi ha comunque voluto mostrare destinando insieme alla diocesi di Milano grandi quantità di Euro che speriamo siano spese bene. Ricordiamo che oltre la demagogia dei Links di facebook e le diverse bufale mediatiche il Pontefice e la Cei hanno donato per le diverse calamità Italiane fondi pari a oltre 10 milioni di euro senza contare l’Opera della Caritas Italiana e di numerose opere religiose e assistenziali. Il problema poi è come le istituzioni locali gestiscano questi fondi per non ripetere gli errori del passato.
Successivamente il Pontefice, dopo essere stato salutato dal canto “O mia Bella Madunina†eseguito dalla civica Banda sotto la guglia maggiore del duomo dove per l’occasione sventolavano le bandiere Vaticana e Italiana, si è recato alla Scala per assistere alla esecuzione della 9 Sinfonia di Beethoveen.
Nella piazza gremita erano presenti fedeli di ogni parrocchia della diocesi ma anche quelli di diversi movimenti non sono mancati i Neocatecumaneli riconoscibili per i loro striscioni enormi che coprono la visuale, i Ciellini che urlavano Benedetto e Angelo ( profezia o desiderio?) e le poche bandiere di Azione Cattolica ed Acli. Molto più silenziosi o impegnati altrove Opus Dei e Rinnovamento, ma fino a Domenica c’è tempo.
Non è mancata una delegazione di Seminaristi diocesani vestiti chi in rigido clargyman nero e chi con jeans e divisa dell’evento per il quale sono stati distribuiti fazzoletti e zainetti soprattutto per i partecipanti al convegno Pastorale.
All’esecuzione da Parte dell’Orchestra e coro della Scala erano presenti oltre al Pontefice le autorità locali e nazionali con le delegazioni del 7° incontro mondiale delle famiglie dal titolo “ la famiglia e il Lavoroâ€. Il concerto è Stato trasmesso dalla Rai per poi essere interrotto a metà discorso del pontefice poiché Rai Tre doveva dedicare uno Speciale a San Pio. ( Questioni di Palinsesto o di priorità ?)
Il pontefice ricordando le Parole di Toscanini “La Scala è sempre la Scala†ha invitato i presenti a cercare nell’arte e nella Bellezza il volto di Dio.
Un volto a giudizio dello scrivente abbastanza ferito quando in essa si riscontrano ammanchi per Milioni di euro, una gestione ben diversa da quella dei tempi di Toscanini con le polemiche sul amianto e sul Licenziamento ingiusto di una solista del Corpo di Ballo per aver riportato al centro alcune discussioni riguardo la formazione tersicorea in generale.
La visita di Benedetto Papa apre una pista notevole di riflessioni nella Milano da Bere e multietnica e capitale della Finanza anch’essa gravata dalla Crisi come hanno ricordato Sindaco e Ordinario diocesano.
In questa città numerose sono le presenze emarginate e povere che cozzano con la ricchezza e l’alta finanza e con una cultura i cui prezzi spesso sembrano essere troppo alti per essere trasmessa, si pensi alle tasse universitarie statali e private o ai Biglietti di Teatri, rimangono ancora abbordabili per quanto possibile mostre e convegni come quelle di Palazzo Reale o di provincia.
Le numerose famiglie del mondo che riempiono le metropolitane tra la gioia e il brontolare dei Milanesi e dei comuni limitrofi affollano i negozi gremiti da spese e le strade improvvisamente pulite e alcune chiuse ma la bellezza di persone che si conoscono da diverse culture rimane uno dei miracoli più belli di questi eventi che speriamo producano una sensibilizzazione di politiche per la famiglia che sembrano essere maggiormente presenti nei paesi nordici di influenza protestante.
L’Italia a giudizio dello scrivente pare rimanere indietro nelle politiche sociali e dei diritti di ogni genere nonostante quelli che alcuni definiscono influenze Vaticane come emerso dal Libro di Nuzzi.
Uno strano gioco di confusione e di interessi personali si contrappone all’entusiasmo di tanti pastori e al messaggio che questi eventi danno nonché al desiderio di Pace del Papa e di molti Cattolici.
Ma Milano è anche la città di altre confessioni Religiose, delle minoranze etniche, dei divorziati, risposati, delle omosessualità che guardano con spirito critico a questa visita con qualche episodio di tensione nei giorni precedenti per alcuni e con uno strano silenzio quasi rispettoso da parte di altri.
La presenza di numerosi Milanesi per strada e sul percorso del Santo Padre elimina ogni forma di chiacchierume all’Italiana dove si si pensa di poter risolvere i problemi addossandoli contro persone che hanno responsabilità pubbliche di ogni genere e che sono gravate dal peso della loro responsabilità e anche dei loro possibili errori.
Milano per quanto possa essere multietnica rimane ancora in prevalenza Cristiana e Cattolica e in quanto tale e, pur mostrando talvolta il suo dissenso in alcune fascie di fedeli e pensatori rimane fortemente legata alla sua tradizione di creatività spirituale e di comunione con il Pontefice.
Rimane comunque il confronto con alcuni problemi sociali e spirituali.
Alcuni dei quali sono la pacifica convivenza tra religioni e culture in particolare il dialogo con l’Islam, il confronto con le famiglie ferite da lacerazioni e divisioni, con le coppie di fatto, con le diversità e con i non credenti. La Chiesa che ribadisce il suo autorevole e prezioso magistero rimane madre e mestra di tutti e il compito del Pontefice è di confermare i credenti e pregare per coloro che fanno fatica a trovare nella Chiesa la loro via di Salvezza.
Non sono mancati i manifesti dell’Uaar che facevano evidente riferimento a Cl non esente da alcune polemiche dei mesi scorsi messe in risalto dall’Interviste incalzanti ma simpaticamente ben rette ai presuli italiani da parte di La 7.
Il Santo Padre persona di cultura e di fede, pare essere particolarmente provato in questo momento in cui si è accorto che nonostante la sua fiducia, il fumo di Satana di cui parlava Paolo Sesto non accenna a diminuire e la sporcizia a cui faceva riferimento nella Via Crucis di qualche anno fa continua a dare scandalo.
La Chiesa ha un compito non facile ma possibile come possibile è la coerenza evangelica. Numerosi personaggi profetici tra l’episcopato e il mondo teologico sono in questo momento il punto di mediazione tra il Pontefice e i fedeli che nonostante tutto credono ancora molto nella figura del Papa in un momento di forte confusione e crisi internazionale.
Il Papa anzitutto è la voce più autorevole degli oltre due miliardi di Cristiani presenti nel mondo e ha delle grosse responsabilità nel prendere decisioni che spesso non sono facili ma passano attraverso una fiducia che pare abbia deciso di rinnovare ai suoi collaboratori. Non è mancato da parte del Pontefice un Saluto al Cardinale emerito Carlo Maria Martini che segue con interesse gli sviluppi della visita e che è stato protagonista della scena pastorale e culturale della Milano di non molti anni fa per poi lasciare il passo al Cardinale Dionigi pastore della Solidarietà e del dialogo e predecessore di Scola già patriarca di Venezia e uomo colto e di diversa esperienza ecclesiale.
Un altro problema di questi giorni sono non tanto i costi che hanno promesso recuperare attraverso le entrate del pellegrinaggio e dell’economia locale ma la cassa integrazione per alcuni lavoratori dell’ Aereoporto di Bresso dove sarà celebrata la grande Messa di Domenica tre giugno festa della Santissima Trinità e anniversario della Beata morte di un altro grande Papa amato dai fedeli e dalle famiglie Giovanni XXIII.
Intanto Milano in questi giorni grazie alla Chiesa Cattolica è la capitale di numerose nazioni che lanciano ad essa il messaggio di liberarsi da un certo italianismo e di aprirsi ad una sala cattolicità nel senso di universalità equa, solidale e aperta. Ma sia chiaro che anche la famiglia va vista nella logica del mezzo e non del fine per evitare il problema di familismo come ebbe a ricordare Mons. Giudici Vescovo di Pavia. Tifiamo perciò per la famiglie e l’Amore che si nutre di dialogo e accoglienza verso tutti. Intanto sia Milano che l’Italia pare che siano distratte dagli Europei di Calcio gioco che nonostante i numerosi scandali non ha smesso di riscuotere consensi, peccato che se ne stia perdendo lo spirito ludico a beneficio del lucro di pochi sulll’entusiasmo di molti che domani non sapranno neanche che festa è nella Laica Italia che accoglie il Papa nella sua Capitale finanziaria.
Tiziano Izzo