Il granello crebbe e divenne un albero.
XXX Settimana del Tempo Ordinario
+ VANGELO (Lc 13,18-21)
Il granello crebbe e divenne un albero.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il Regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami». E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il Regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata». Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Per spiegare la straordinaria capacità che ogni cristiano ha in sé di accogliere il Regno di Dio, Gesù porta due esempi e paragona il suo Regno a un albero maestoso e al pane lievitato. Per raggiungere queste due condizioni bisogna avere pazienza, la cura da prestare al granello di senape e alla farina da far lievitare.
Questo spiega che il cammino spirituale dura tutta la vita, come per tutta la vita bisognerà cibare il proprio corpo per sostenerlo e occorrerà respirare per introdurre l’indispensabile ossigeno per vivere, inoltre l’ossigeno fornisce all’organismo le energie per muoversi, ma non ci si rende conto alle volte che una respirazione inadeguata riduce la vitalità dell’organismo.
Nessuno può fare a meno di respirare, è una delle prime cose che facciamo dopo essere venuti al mondo e l’ultima che compiamo prima di lasciarlo. È un processo automatico, controllato dal nostro sistema nervoso.
Il cammino spirituale necessita della Grazia di Dio, come il corpo necessita dell’ossigeno. Senza la Grazia non c’è cammino spirituale.
Consideriamo che i problemi respiratori possono ostacolare il sistema circolatorio, compromettendo di conseguenza la salute di tutto il corpo. I peccati e la dissolutezza ostacolano invece la presenza della Grazia e la Fede non cresce, il credente rimane sempre poco spirituale, con tutti i suoi limiti accresciuti.
Se non c’è il sostegno della preghiera costante, si finisce per cadere pericolosamente nella tiepidezza e non si prega più con interesse.
La vita spirituale e il processo fisico della respirazione hanno diverse funzioni ma tutti e due sono indispensabili per chi vuole crescere davanti a Dio e agli uomini: una per la comunione con Dio e vivere il Vangelo di Gesù, l’altra per mantenere vivo il corpo e permettergli di svilupparsi.
Mentre la vita spirituale richiede sforzo e vigilanza, la respirazione è un processo automatico ma indispensabile per la vita fisica.
La Grazia di Dio avvolge la persona che la cerca e ne ha i requisiti.
La Grazia che entra nell’anima la inonda, e si riversa immediatamente in ogni parte della persona così come il sangue trasporta l’ossigeno contenuto nell’aria in ogni parte del corpo. Se c’è la Grazia di Dio in una persona, è presente in tutto il corpo. Bisogna ottenerla e poi conservarla, mantenendosi in uno stato spirituale virtuoso.
La presenza della Grazia in una persona arreca benefici indicibili e ineffabili.
Il corpo ha bisogno di ossigeno per vivere, la vita spirituale ha bisogno di Dio con la presenza dello Spirito Santo nell’anima.
Nel corpo l’ossigeno è indispensabile, lo è di più la Grazia di Dio perché porta pace e gioia, buoni sentimenti e la vita cristiana.
Gesù ci dice che dobbiamo essere buon lievito spirituale per far fermentare la pasta del corpo e diventare pane speciale gradito a tutti.
Ognuno di noi può diventare come un albero maestoso per accogliere e ristorare le persone stanche, far riflettere quelli che sono esaltati dalla vita dissoluta che conducono, proteggere i più deboli e i peccatori con la preghiera costante e devota.
Ognuno di noi anche se è ancora un piccolissimo granello di senape e del lievito informe, può diventare un eccellente e virtuoso cristiano.
La vera caratteristica del cristiano virtuoso è l’imitazione del lievito e del seme. Gesù porta due esempi azzeccati, perché Gesù è fenomenale, meraviglioso, eccezionale, sublime, splendido, formidabile.
Il cristiano deve essere come il lievito, c’è nella pasta e la fa fermentare ma non si vede, è nascosto ma agisce e rende migliore la pasta. Il cristiano autentico agisce nel nascondimento, non cerca gli applausi del mondo e non si compromette con altri ingredienti oltre la buona farina.
Il cristiano deve essere come un piccolo seme che viene messo nella terra, non si vede per del tempo ma cresce nel silenzio, poi spunta fino a diventare un albero immenso. Il granello di senape anticamente era utilizzato proverbialmente per indicare tutto ciò che era molto piccolo, era simbolo di piccolezza.
Noi vogliamo essere il granello di senape, piccolo e silenziosamente potente, per diventare grandi nell’amare il nostro amatissimo Signore.
1