IL FUTURO DEL MUSEO CAMPANO AL PRESIDENTE DE LUCA AI CONSIGLIERI REGIONALI DI TERRA DI LAVORO
La Regione Campania si mostra ancora inadempiente nei confronti della Provincia di Caserta e del suo prestigioso Museo. Infatti, finora ancora non sono stati adottati gli atti necessari a risanare e riequilibrare una scandalosa ripartizione dei fondi Mibact destinati ai musei provinciali. In una delibera della Giunta Regionale del 2016 i finanziamenti sono stati ripartiti in modo incomprensibile, penalizzando ed emarginando solo il Museo Campano, uno dei monumenti più insigni della nostra civiltà e cultura. A onore del vero va detto che tale riparto è stato determinato anche a causa dell’incompetenza e della superficialità degli amministratori provinciali dell’epoca, che predisposero un preventivo di attività sottostimato.
Ancora oggi il Museo Campano – dove si ospitano collezioni uniche al mondo come quelle delle Matres Matutae, delle Tanagrine e di Federico II – vive in condizioni di precarietà , anche a causa di questa ripartizione. Da tempo come rete di associazioni abbiamo chiesto al presidente De Luca di intervenire e risanare questa situazione, con una nuova delibera di Giunta.
Nel frattempo è ripreso il confronto don la Provincia di Caserta, titolare del bene museale, che attraverso il nuovo Delegato alla cultura in recenti incontri ha ribadito la volontà e l’intenzione dell’Ente di impegnarsi in modo concreto ed operativo per il futuro del Museo Campano, del suo ruolo e delle sue funzioni di attrattore turistico sul nostro territorio, grazie anche a progetti volti ad una più moderna valorizzazione e sostenibilità : a partire da progetti da realizzare in collaborazione con le associazioni del terzo settore e con l’università . A tal fine si deve procedere finalmente all’insediamento di un nuovo CdA (su designazione delle istituzioni provinciali, regionali e del Mibact) per garantire una governance più moderna e competente del monumento e delle sue collezioni. Come è stato sottoscritto in recenti protocolli di cooperazione con alcune associazioni culturali si punterà a rendere più moderni e funzionali gli strumenti di promozione e comunicazione dei contenuti, di fruibilità per i cittadini ed i visitatori (a partire dal mondo degli studiosi che qui arrivano da tutto il mondo e dalle scuole).
Infine, anche alle forze politiche ed alle istituzioni locali (a partire dai sette consiglieri regionali, senza eccezione) chiediamo di fare la loro parte con uno scatto di dignità e di attenzione verso il ricco patrimonio di beni comuni e culturali di una città millenaria come Capua e di tutta la antica Terra Laboris.
Pasquale Iorio                                              Â