IL CORONAVIRUS, “CAMBIERÀ IL NOSTRO APPROCCIO AI CONTATTI UMANI E INTERPERSONALI, DOVREMO MANTENERE LE DISTANZE†PER DIVERSO TEMPO.
DI DINO MANZO
CAPUA03/04/2020†Per una data di ripartenza dopo l’epidemia da coronavirus bisognerà aspettare molte settimane. La sensazione del capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, infatti, è che staremo a casa anche il Primo maggio e fino a metà mese inoltrato. Borrelli: “Dobbiamo andare avanti con il massimo rigoreâ€. “Dobbiamo usare misure forti e precauzionali†ha aggiunto, soprattutto perché non è esclusa la possibilità che ci possa essere un ritorno del virus, come dimostrano le nuove misure in Cina. Alla domanda se dopo Pasqua e Pasquetta, anche il Primo maggio lo passeremo a casa, il capo della Protezione Civile ha risposto: “Credo proprio di sì, non credo che passerà questa situazione per quella data. Dovremo stare in casa per molte settimaneâ€. Bisogna avere “comportamenti rigorosissimiâ€. Il coronavirus, ha aggiunto, “cambierà il nostro approccio ai contatti umani e interpersonali, dovremo mantenere le distanze†per diverso tempo .La cosiddetta “fase 2†in cui dovremo convivere con il coronavirus potrebbe iniziare a metà maggio, come ha spiegato il capo della Protezione Civile ricordando che se si faranno tamponi a tappeto, indagini sierologiche e demoscopiche sulla rete di contagi, spetterà agli esperti del comitato-tecnico scientifico deciderlo. In merito alla possibile data del 16 maggio, Borrelli ha dichiarato: “Se l’andamento non cambia, potrebbe essere, come potrebbe essere prima o dopo, dipende dai dati†ha risposto Borrelli sottolineando che “al momento la situazione è stazionariaâ€. “Dobbiamo vedere quando questa situazione inizia a decrescere. Non vorrei dare delle date, però da qui al 16 maggio potremo aver dati ulteriormente positivi che consigliano di riprendere le attività e cominciare quindi la fase 2″, ha ammesso. La situazione attuale, ha concluso Borrelli, consente però di “dare un po’ di respiro alle strutture sanitarie e alle terapie intensive: si stanno alleggerendo di un carico di lavoro che ogni giorno era molto più forte e comportava sacrifici straordinari per trovare nuovi posti di ricovero e curaâ€. Dopo aver letto quanto sopra riportato e sentito gli appelli dei governatori regionali e sindaci di tutt’Italia unitamente al primo cittadino della storica città dove viviamo, non ci resta altro che invitarvi al rispetto delle norme istituzionali. .RESTIAMO A CASA.