Il Coordinamento Monarchico Italiano, che ragruppa 57 associazioni e comitati, considera dittatori ed indegni di guidare il loro Paese tutti coloro che non rispettano i diritti civili e l’ideale democratico occidentale
Â
I Monarchi del CMI: no alla guerra!
Â
Â
Il Coordinamento Monarchico Italiano, che ragruppa 57 associazioni e comitati, considera dittatori ed indegni di guidare il loro Paese tutti coloro che non rispettano i diritti civili e l’ideale democratico occidentale.
Tuttavia il CMI ricorda che la famiglia Assad non ha mai nascosto la sua dittatura ereditaria e che il rais Bashar el Assad è stato ospite d’onore della festa nazionale francese del 14 luglio 2008.
Siamo arrivati al colmo dell’ipocrisia.
Cosa accadrà dopo tre giorni di fuoco che avranno colpito la popolazione civile?
Assad uscirà dal suo bunker e tornerà in un palazzo presidenziale se quello attuale sarà finito in polvere e si dovranno contare i morti provocati dalla coalizione guidata dagli USA? Perché questa volta non ci sarà dubbio. Tutti sapranno chi ha ucciso!
A cosa saranno serviti questi morti? A tacitare la coscienza  o a far vedere i muscoli degli anglo-americani, che non sono ancora usciti dalla polveriera afghana e che avranno messo a rischio tutta una regione, in particolare Israele, e provocato il raddoppiamento del prezzo del petrolio e compromesso la crescita mondiale? Ma con quale obiettivo? Lasciare la guida di una parte della Siria agli eredi di Bin Laden? Sarà la vittoria della democrazia il rimpiazzamento di Assad con qualche fanatico barbuto alla Zawahiri? Vogliono che la Siria finisca come l’Iraq, come la Libia o come il Mali?
A che cosa serviranno tre giorni di artiglieria come fece Clinton nel < ?_xml:namespace prefix = “st1” ?>1998 in Afghanistan per intimidire Bin Laden che aveva attaccato due ambasciate in Africa? Ricordiamo che dopo venne l’11 settembre 2001!
Le dichiarazioni di John Kerry di ieri sono gravissime perché se gli USA hanno “le prove dell’uso dei gas” e di un attacco chimico di Assad contro il suo stesso popolo le devono pubblicare; non basta che Kerry affermi di avere visto dei filmati. Non si può ricominciare una propaganda stile quella anti Saddam.
Tra l’altro, si tratta dello stesso Kerry che nel 2009 pranzò nel noto ristorante “Naranj” di Damasco, con Assad e sua moglie Asma. Allora era un senatore americano che aveva perso le elezioni contro George W. Bush e sosteneva la necessità di creare un filo diretto con Assad per farlo diventare un ambasciatore presso Teheran dopo la mano tesa che Obama aveva offerto al regime autocrate iraniano…
E nessuno potrà dire che l’Assad dell’epoca non aveva sangue sulle mani! Basti pensare all’assassinio dell’ex premier libanese Rafiq Hariri nel 2005, alla commissione dell’Onu che ha ricostruito i fatti ed i mandanti siriani e al nulla di fatto che è seguito. La piazza libanese portò all’uscita dei siriani dal Libano, che gli Assad  hanno sempre considerato come una loro provincia (come il Kuwait per Saddam Hussein). Per impedire agli investigatori dell’Onu di operare, nel 2006 Hezbollah scatenò la guerra contro Israele, il Libano fu bombardato fino all’arrivo dei Caschi blu dell’Onu nel sud del Libano (compreso un forte contingente italiano ancora presente). Nel 2008 Hezbollah costrinse il Libano ad un patto di governo e la commissione nel febbraio del 2009 fu sostituita dal Tribunale speciale per il Libano, che è ancora al lavoro.
Le potenze che si ribellano oggi sono state anche spettatrici per due anni della politica di Assad contro i propri connazionali e si svegliano oggi senza sapere chi è veramente il responsabile della nuvola di Sarin. Bisognava aspettare l’eventuale uso del gas per intervenire? Per loro tutto è permesso meno il gas?
Se Bush andò in Iraq per il petrolio perché il Nobel per la Pace Obama è intervenuto dopo la cavalcata solitaria degli anglo-francesi in Libia ed oggi vuole il comando di una crociata? Non serve la lezione irachena, dove attentati quotidiani continuano ancora al prezzo di migliaia di vite? Quale sarà la prossima tappa? L’Iran o la Corea del nord? Tutti due?
Il Nobel per la Pace Obama vuole fare rimpiangere i Presidenti Bush ed arrivare con centinaia di morti al G20 di San Pietroburgo?
Di più: siamo sicuri che tre giorni basteranno a stroncare l’aviazione siriana e che Assad lascerà i suoi aerei in bella mostra senza prendere la precauzione di portarli in Iran o in un altro paese amico? Con spettatori la Russia, la Cina e l’Iran?
Se non potrà svolgere il suo ruolo a cosa servirà che la Siria abbia acconsentito all’entrata della commissione d’indagine dell’Onu per fare luce sulla questione dell’uso di armi chimiche nella periferia di Damasco, e per effettuare delle indagini in merito? Gli USA vogliono umiliare anche l’Onu? Come minimo, gli Stati Uniti dovrebbero aspettare di ricevere dagli esperti dell’Onu le prove sul ricorso alle armi chimiche nell’attacco del 21 agosto alle porte di Damasco, in cui sarebbero morti, secondo varie fonti, da 300 a 1.300 persone, anche se l’amministrazione americana ha già discreditato la conclusione degli esperti ancora tutta da trarre. Un eventuale attacco dovrebbe avere il consenso unanime della Commissione Onu per le armi chimiche. Non sarà facile ottenerlo.
Domani è in programma un incontro fra i diplomatici russi ed americani impegnati nella preparazione della Conferenza di Ginevra e finora la riunione non è stata annullata. Per cui la questione dell’attacco non si può dire decisa, anche perché ogni operazione militare non sancita dall’ONU porterebbe inevitabilmente all’escalation di un conflitto che dilagherebbe in tutto il Medio Oriente.
Questo attacco sarebbe la fine del ruolo dell’ONU se due delle cinque potenze che siedono al Consiglio di Sicurezza saranno ignorate dalla altre tre (che rappresentano un quarto della popolazione delle due altre).
Per il Coordinamento Monarchico Italiano la partecipazione italiana e/o la messa a disposizione delle sue basi non può essere presa in considerazione senza una decisione formale del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e, successivamente, un voto positivo del Parlamento.
Â
Il Portavoce,
Eugenio Armando Dondero
Â
Â