IL CERCHIO SI STRINGE
di Raffaele CARDILLO
Alla luce degli eventi che, si susseguono a ritmo incalzante nello sfornare privilegi alla novella diarchia imperante, suggellata dal Patto del Nazareno tra due formazioni politiche apparentemente avverse, ma unificate da un unico obiettivo, quello della spartizione della cosa pubblica, non possiamo non essere preoccupati per la brutta piega che potrebbe assumere questa nuova conduzione politica e l’innesco di risvolti altamente rischiosi per la democrazia.
Come in un crescendo musicale, a passo di carica le armate dei due schieramenti, si sono avventate con foga inusitata nell’occupare spazi di poteri, uno spoiling system selvaggio, una spartizione di bottino che evoca scorrerie piratesche ai danni di uno Stato in disfacimento.
Un consociativismo esasperato tra due gruppi di potere che, noncurandosi dello stato di prostrazione della nostra economia, alla stregua dei più feroci predatori, sta facendo scempio di quello che resta delle Istituzioni.
La conquista dei posti chiave di settori dello Stato, vedi CSM e Corte Costituzionale e la relativa immissione di propri rappresentanti in questi organi di garanzia, è l’ennesima dimostrazione che si è provveduto alla quadratura del cerchio.
Non vi è più spazio per alcuno e per i potenziali frondisti c’è sempre il metodo Boffo, collaudato sistema infamante che annulla ogni possibile contestazione.
Bisogna cambiare verso questo lo slogan partorito dalla mente geniale del wonder boy ed ecco la pronta risposta degli asserviti al potere.
L’Agcom l’autorità per le garanzie nelle comunicazioni a dispetto del suo ruolo di organo di vigilanza, si sottrae alle sue funzioni e con colpo di mano prepara un maxi-sconto per Mediaset e Rai, stravolgendo il metodo di ricalcolo dei canoni delle concessioni televisive.
Questo giochetto costerà all’erario circa 200milioni di euro e concorrerà , in maniera cospicua, a dissanguare la nostra già esangue finanza pubblica, ad onta dei proclami lanciati con la spending review.
Tale stortura ha come riflesso macroscopico, il riversarsi del mancato introito sulle televisioni minori vedi La7, Persidera (Telecom-Espresso). H3G e, soprattutto, quei gestori locali che non possono reggere il costo economico perché lievitato in modo spropositato.
Siamo di fronte ad un violento attacco all’informazione, un mettere il bavaglio alle notizie irreggimentando i media e gestirli a proprio uso e consumo, un azzerare il pluralismo, un ammainare di bandiera che potrebbe sfociare in derive non auspicabili.
Nonostante l’invito dell’Unione Europea a rispettare le pari opportunità tra i vari operatori economici del settore, l’Agcom attraverso Antonio Martusciello & Co. e con la compiacenza di Palazzo Chigi, persegue il suo obiettivo non disdegnando, ancora una volta, di favorire l’amico di Arcore.