IL CARISMA DELLA PREGHIERA COMMENTO BIBLICO

Quinto passo
IL CARISMA DELLA PREGHIERA
COMMENTO BIBLICO
“Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo
deserto, e là pregava.” (Mc 1, 35)
Il famoso “Racconti di un pellegrino russo” a cura di Aleksej Pentkovscij, mette in evidenza che la
preghiera non è un momento della giornata, ma tutta la nostra vita: ogni respiro, ogni battito del
cuore è un incontro con Dio. Gesù infatti, ci parla della preghiera come un incontro con il Padre.
Agli stessi apostoli, che gli chiedono di insegnare loro a pregare, Lui risponderà di rivolgersi con
poche parole, di ricorrere a Dio come Padre “nostro”. La vita di Gesù è tutto un incontro con il
Padre che parte dal mattino in una relazione intima, segreta ma che si estende nell’incontro con il
prossimo specialmente bisognoso. Dov’è amore è Dio, dov’è un uomo che ama c’è un incontro con
Dio. Noi discepoli di Gesù, cerchiamo il Volto di Dio, prendiamo forza e luce dall’incontro con la
preghiera personale e comunitaria (della Chiesa), ma non smettiamo mai di cercarlo e di farLo
incontrare attraverso l’amore
reciproco.
SPIRITUALITÀ
È molto importante che – attraverso gli incontri fraterni, la formazione, la missione e l’esercizio
della carità – ciascun gruppo ecclesiale viva e approfondisca il proprio carisma. Occorre molta
attenzione, però, che il dono (= carisma) non porti il gruppo a ripiegarsi su sé stesso, a vivere delle
cose meravigliose senza donarle alla Chiesa.
I nostri Gruppi hanno il carisma della preghiera e della carità verso gli infermi, ma è necessario che
li vivano all’interno di una comunità ecclesiale; a volte – forse – dovranno rinunciare a qualcosa dei
propri progetti, per unirsi agli altri dovranno essere «meno appariscenti», non sempre riusciranno ad
avere «le loro celebrazioni». Se in quel momento saranno perseveranti e coerenti con la loro
vocazione, riusciranno ugualmente a sentirsi parte viva e attiva del popolo di Dio e daranno una
prova concreta della verità delle proprie scelte.
Da una lettera di Padre Pio ad Annita Rodote (Epist. III, p. 61)
Pietrelcina, 8 marzo 1915


Figliuola dilettissima di Gesù,
Gesù e Maria siano sempre nel vostro cuore e vi facciano sempre più crescere nella
bella virtù della carità che è il vincolo della perfezione cristiana. Così sia.
Rendo vivissime grazie al Padre celeste per il nostro Signore Gesù Cristo per le sempre
nuove grazie, delle quali va sempre continuamente arricchendo l’anima vostra. Oh, sia
mai sempre benedetto da tutte le sue creature! Finisca una volta per sempre la apostasia
di tante anime dall’ovile di Gesù Cristo. Venga presto il regno di Dio; santifichi questo
piissimo Padre la sua Chiesa; faccia piovere abbondantemente la sua misericordia sopra
quelle anime che non ancora l’hanno fin qui conosciuto. Distrugga il regno di satana,
sveli, a confusione di questa bestia infernale, tutte le sue mali arti; faccia conoscere a
tutte le anime schiave di questo triste cosaccio quanto egli sia menzogniero. Illumini
questo sì tenerissimo Padre le intelligenze di tutti gli uomini e tocchi loro i cuori
affinché i fervorosi non si raffredoliscano e non si rallentino nelle vie della salute, i
tiepidi s’infervorino e quelli che da lui si sono allontanati facciano a lui ritorno. Dissipi
pure e confonda tutti i sapienti di questo mondo affinché non guerreggino e non
GRUPPI DI PREGHIERA DI PADRE PIO
«Seguite la strada sulla quale Dio vi ha posti»
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impediscano la propagazione del suo regno. Allontani, infine, questo Padre tre volte
santo dalla sua Chiesa ogni scissura che esiste ed impedisca che altre ne potesse
nascere, affinché vi sia un solo ovile ed un solo Pastore. Centuplichi il numero delle
anime elette, mandi molti santi e dotti ministri e santifichi quelli che vi sono e faccia per
mezzo loro ritornare il fervore in tutte le anime cristiane. Accresca il numero dei
missionari
cattolici, poiché ancora una volta abbiamo a lamentare con il divino Maestro: “le messi
sono molte, gli operai sono pochi”.
Annita, non dimenticate mai di pregare per tutti gli esposti bisognosi, e così, senza
essere né un apostolo né un sacerdote e né un missionario, ne conseguirete intanto
quella corona che il Padre celeste preparò ab aeterno a costoro.
…
Il mio cuore con voi sempre in Cristo Gesù.
Il vostro servo
fr. Pio
Ogni cristiano vive, attraverso la preghiera, la sua relazione di fiducia, abbandono e obbedienza al
Signore; quindi quando parliamo di “carisma” della preghiera, vuol dire che lo Spirito Santo ha
guidato Padre Pio a proporre qualcosa di più. In particolare, nei suoi scritti e nella direzione
spirituale Padre Pio propone una preghiera fondata sulla meditazione delle Scritture e di libri
spirituali, che dispongano il cuore – come dice lui – non solo a parlare con Dio, ma ad ascoltarlo. In
questo modo la preghiera diventa relazione. Il rosario, soprattutto quando è recitato con calma e
meditando veramente i misteri, ci porta a vivere questa preghiera nella quale impariamo ad
ascoltare Dio. Usiamo la parola “carisma” perché i Gruppi di Preghiera sono chiamati a pregare
ascoltando il Signore, ma anche a donare alla Chiesa questa esperienza, con l’animazione, la
presenza nella liturgia, l’accompagnamento di coloro che stanno iniziando o stanno riprendendo a
pregare.
CONOSCIAMO PADRE PIO
 Nel 1942 Guglielmo Sanguinetti comunica a Padre Pio il desiderio di Papa Pio XII di
pregare per la fine della seconda guerra mondiale. Padre Pio lo invita a coinvolgere i suoi
figli spirituali. Questa data viene scelta come il momento di fondazione morale dei Gruppi
di Preghiera
 Nel 1949, nel primo numero del periodico della Casa Sollievo della Sofferenza, si inizia a
parlare dei Gruppi di fratelli spirituali che «una volta o due al mese si riuniscono, assistono
alla santa Messa, si accostano ai Santi Sacramenti, recitano in comune il Santo Rosario…
Saremmo ben lieti se questi Gruppi si moltiplicassero, possibilmente sotto la guida di un
sacerdote».
 Il 7 luglio 1950, in un articolo della rivista “La Casa Sollievo della Sofferenza”, Guglielmo
Sanguinetti per la prima volta assegna il nome di “Gruppi di Preghiera” al movimento
creatosi attorno a Padre Pio. È curioso sapere che tutti i primi Gruppi si chiamavano “Casa
Sollievo della Sofferenza” proprio per sottolineare il legame con l’ospedale che stava
nascendo.
 Nel 1951 nasce il Centro Gruppi di Preghiera e nello stesso anno viene abbozzata una prima
programmazione centralizzata della vita dei Gruppi.
 Nella seconda metà degli anni Cinquanta, don Giancarlo Setti viene incaricato da Padre Pio
a seguire la vita dei Gruppi presenti ormai in numerose città italiane. Racconta don Setti che
in confessione Padre Pio gli disse: «tu occupati dei Gruppi di Preghiera, io mi occuperò
dell’anima tua».
GRUPPI DI PREGHIERA DI PADRE PIO
«Seguite la strada sulla quale Dio vi ha posti»
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 Nel 1960, approvato da monsignor Paolo Carta vescovo di Foggia, viene pubblicato «Invito
alla preghiera» un testo orientativo dei Gruppi redatto da Gugliemo Sanguinetti dietro
indicazione spirituale di Padre Pio.
 Il 5 maggio del 1966 monsignor Setti esporrà il programma organizzativo dei Gruppi: «è un
programma di preghiera, è un programma di carità, è un programma di obbedienza alla
Gerarchia, è un programma di costanza» e, in relazione ai tanti ostacoli che in quegli anni i
Gruppi incontrano, conclude «la Santa Chiesa è la nostra Madre comune, alla quale
dobbiamo la più assoluta e devota obbedienza».
 Nel 1968 la Santa Sede affida la guida dei Gruppi a Padre Carmelo di San Giovanni in
Galdo: una decisione presa al fine di ottenere un riconoscimento ufficiale del movimento.
 Il 4 maggio 1986 i Gruppi di Preghiera di Padre Pio vengono definitivamente riconosciuti
dalla segreteria di Stato Vaticano e regolati da uno Statuto approvato e firmato dal
Segretario di Stato di Sua Santità il Papa Giovanni Paolo II.
 Tra il 1978, decennale della morte del Padre, e il 2002, canonizzazione di Padre Pio, il
numero di Gruppi sparsi in tutto il mondo aumenta notevolmente: al Centro di San Giovanni
Rotondo si registrano quasi mille nuovi Gruppi.
 Nel 2012, grazie al grande lavoro del Segretario Generale padre Marciano Morra, il
Segretario di Stato di Sua Santità Papa Benedetto XVI, cardinal Tarcisio Bertone, approva il
nuovo Regolamento dei Gruppi di Preghiera.
IL MONDO DI PADRE PIO: L’arrivo a San Giovanni Rotondo
È il 28 luglio del 1916 quando Padre Pio, per sfuggire al caldo opprimente che attanagliava la città
di Foggia e che peggiorava il suo stato di salute, salirà per la prima volta a San Giovanni Rotondo,
accompagnato da padre Paolino da Casacalenda. San Giovanni Rotondo, all’epoca dell’arrivo di
Padre Pio, era ancora un piccolo paese garganico «incrostato di storia», che si arroccava a 567 m sul
livello del mare, alle falde del Monte Calvo. Stabilitosi definitivamente qui il 4 settembre di
quell’anno, Padre Pio il 20 settembre del 1918, mentre era in preghiera nel coro della chiesetta
conventuale, davanti all’antico crocifisso ligneo, ricevette il dono delle stimmate visibili. Da quel
momento tutto sarebbe cambiato e San Giovanni Rotondo, da sperduto e sconosciuto paese
garganico, sarebbe diventato meta costante di pellegrinaggi di fedeli giungenti da ogni parte del
mondo.
PRIMO PIANO SUI GRUPPI DI PREGHIERA DI PADRE PIO: Camminare e pregare insieme
I Gruppi vivono il loro carisma, prima di tutto facendo della preghiera una scelta personale e
costante, a partire da quella individuale per poi vivere quella comunitaria. Insieme alla celebrazione
eucaristica e all’adorazione, L’ascolto della Parola di Dio (individuale e comunitaria) nonché un
adeguato percorso formativo, aiuteranno i membri dei Gruppi a vivere la propria spiritualità e a
metterla al servizio della comunità. Per questo motivo, almeno una volta al mese i Gruppi si
incontreranno per un momento di catechesi sotto la guida del proprio padre spirituale.
Richiedi il sussidio dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio
Seguite la strada sulla quale Dio vi ha posti – Nove passi con San Pio da Pietrelcina
al Centro Gruppi di Preghiera di Padre Pio
telefono: 0882 410486
whatsapp: 344 1115695
mail: centrogruppidipreghiera@operapadrepio.it

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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