IL 2 GIUGNO è TUTTO CIVILE E NIENTE MILITARE
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Il problema della parata militare del 2 giugno non è solo il
lutto per il terremoto: il fatto è che questa festa è tutta e
solo civile, è festa del voto popolare, della Costituzione, del
lavoro, perciò della democrazia. Col 2 giugno 1946 i militari
c’entrano come i cavoli a merenda. Se c’è una ricorrenza
nazionale
pura dalle armi è questa. Festeggiare la Repubblica con
l’esibizione delle armi è una stortura mentale, perché identifica
la comunità civile con la guerra invece che con la regola di pace e
di giustizia. Anche la guerra di difesa, se davvero tale e davvero
necessaria, è tristezza e non è mai festa (vedi Kant contro il Te
Deum per la vittoria). L’arma è soltanto lugubre. Così questo 2
giugno è doppiamente luttuoso, ahinoi!
Ci ripensi, Presidente Napolitano!
prof. Enrico Peyretti, Torino