CONTAMINAZIONE AMIANTO ACQUE POTABILI

acqua fontana L’ARTICOLO E’ STATO ANCHE PUBBLICATO SUL QUOTIDIANO “CASERTAIN”

di Raffaele CARDILLO

Non vorremmo fare facile terrorismo nel voler rimarcare un accadimento che coinvolge non solo il nostro territorio ma l’intera Regione Campania.
Siamo letteralmente sconcertati nell’apprendere che l’acqua potabile veicolata dai tubi nelle nostre abitazioni, siano stati realizzati in cemento-amianto.
Siccome i manufatti in questione sono stati interrati circa sessant’anni fa e quindi naturalmente fatiscenti e a rischio rottura, con conseguenze tragiche per la salute umana, ci fa specie che la cosa passi quasi inosservata o, perlomeno, non gli si dia il giusto peso dato, la gravità del problema, con il rischio potenziale di una pandemia tumorale con conseguenze devastanti sulla popolazione.
Le fibre d’amianto immesse nelle tubature e ingerite dall’utenza, ingenerano un indebolimento massivo delle difese immunitarie e quindi l’insorgere delle neoplasie.
E’ estremamente commendevole che il Comune di Cancello ed Arnone si sia adoperato con la dovuta celerità segnalando agli organi competenti il mancato approvvigionamento idrico, quindi anche l’Asl, che a parer nostro non si sia scientemente adoperata o, a dir poco, non abbia colto l’effettiva pericolosità dell’evento.
Il monitoraggio ha fatto rilevare cinque perdite d’acqua di grossa entità dalla condotta che da Falciano raccorda le acque potabili per Cancello ed Arnone.
Essendo la condotta in questione vetusta e realizzata in amianto, sarebbe opportuno, in via graduale rimuovere le vecchie tubazioni e sostituirle con delle nuove a basso rischio ambientale.
Bisognerebbe, a nostro avviso, coinvolgere anche l’ARPA agenzia per l’ambiente, organo preposto a individuare possibili intrusioni di fibre killer generanti in primis mesotelioma pleurico e asbestosi, autentiche bombe devastanti per l’organismo umano.
Ci rendiamo perfettamente conto che reperire i fondi per affrontare quest’opera faraonica, non è facile, pur tuttavia riteniamo ineludibile una procedura di avvio da parte delle strutture delegate, atta a individuare risorse e indirizzarle verso i giusti obiettivi.
Sebbene via sia una legge ad hoc la n. 257 del marzo 1992 che prevede la messa al bando del famigerato Eternit, purtroppo, come spesso avviene in Italia, si contravviene con estrema facilità ai dettati della norma, causa le marcate connivenze del malaffare con gli organi di potere, che si mostrano compiacenti, soggiacendo a indebite richieste, perdendo di vista quello che è il bene comune ossia la Salute Pubblica.
Un cordiale invito alle Autorità è di non adagiarsi e cullarsi sugli allori, non è più tempo di rinvii, che la Politica si riappropri del ruolo primigenio che è quello di essere al servizio del cittadino!
Auspichiamo, quindi che, ogni Regione si adoperi per l’adozione di un Piano Regionale Amianto (PRA) per il censimento, la bonifica e lo smaltimento dei materiali contenenti asbesto.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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