Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli 

Venerdì 4 ottobre 2024

XXVI Settimana del Tempo Ordinario

San Francesco d`Assisi

+ VANGELO (Mt 11,25-30)

Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli 

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a Me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a Me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e Io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da Me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La verità e l’amore resero un convertito di Assisi il Santo più famoso nel mondo, il Religioso più simile a Gesù. San Francesco si impone per la sua umiltà, Lui che era stato fino a circa venti anni un giovane vanitoso, sfarzoso e mondano, non solo per il benessere in cui viveva.

La vita di San Francesco si può paragonare a qualche episodio della Bibbia, è così singolare da apparire come un episodio biblico, è simile a quella di alcuni Profeti chiamati da Dio nei modi più insoliti. Dopo la sua conversione il giovane capriccioso e volubile Francesco prese come guida unicamente il Vangelo di Gesù.

Non ci sono Santi paragonabili a San Francesco per avere vissuto in pienezza ogni parola biblica, ed eccelle su tutti per la conformazione a Gesù Crocifisso. Fu il primo stimmatizzato e ha raggiunto uno stato mistico elevatissimo, come neanche Padre Pio raggiunse.

Le mie sono valutazioni amorevoli sui due Santi che scaturiscono da un immenso affetto che nutro per Loro, dalla mia conoscenza impegnata ma sempre limitata. Non considero qui San Giuseppe, Lui è davvero biblico e dopo la Madre di Dio, è il Religioso più Santo del Cristianesimo. Religioso perché visse come Consacrato alla Sposa e Vergine Maria, poi in modo sublime a Gesù Bambino, già da quando Lo vide la prima volta dopo il miracoloso parto.

Su San Francesco c’è molto da scrivere, ogni Santo ha una sua storia, unica ed eccezionale, ma non si riscontra facilmente in altri la corrispondenza piena al Vangelo come in San Francesco.

Lui andò oltre le capacità umane, sostenuto dalla Grazia e da un amore ardentissimo verso Gesù Crocifisso. La contemplazione di Gesù sulla Croce dava a Frate Francesco un vigore soprannaturale che non si riscontra neanche tra i grandi Padri del deserto, quei monaci, eremiti, e asceti che nel IVsecolo, abbandonarono le città per vivere in solitudine nei deserti d’Egitto, di Palestina, di Siria.

Dopo la sua conversione, Francesco non ebbe alcun maestro se non il Crocifisso di San Damiano, ma prima di dimorare in questa chiesetta diroccata era andato avanti con uno sforzo incredibile per comprendere la sua strada.

Il giovane Francesco all’inizio lottò contro tutti per seguire l’impulso interiore che Lo spingeva verso il distacco dalla vita dispendiosa, quasi principesca. Visse almeno tre periodi di durissime tribolazioni che servirono soprattutto alla sua purificazione. Dopo la malattia di due anni, si alzò e camminava sul tetto della casa pieno di gioia e voleva iniziare una nuova vita ma non era ancora pronto, non comprendeva la natura delle ispirazioni che avvertiva interiormente.

Come succede a tutti quando si supera la sofferenza, ritornò a cavalcare e a stare con gli amici, poi fu fatto prigioniero nella guerra Assisi/Perugia e rimase un anno in carcere. In questo periodo conobbe il Vangelo e cominciò a prepararsi per la piena conversione.

Tornato libero entrò in una Chiesa e ascoltò il passo evangelico nel quale Gesù invia i suoi discepoli ad annunciare il Regno. Questo passo lo conquistò, comprese meglio il senso della sua vita. Quelle parole le avvertì come rivolte a sé, parole che diventarono la regola della sua vita.

Si vestì con un saio e girava per le case di Assisi a chiedere da mangiare e questo gesto per Lui che era stato un giovane ricco, fu l’umiliazione più cocente. Per anni gli assisani vedendo il suo fervore e sentendo le prediche, Lo considerarono uno stupido, insensato ed esaltato, lo chiamavano pazzo. Tutti poi si pentirono!

Prima l’abbraccio al lebbroso quando ancora frequentava gli amici, poi la scelta di vivere a San Damiano nella chiesetta fatiscente e considerato un uomo insensato, infine si è mostrato a tutti i paesani come un povero mendicante che girava ogni giorno per Assisi, vestito con un saio e annunciando il Santo Vangelo. Che coraggio!

Da questi gesti ricolmi di umiliazione bruciante, Francesco costruì una spiritualità gigantesca, si donò interamente al Vangelo e ha ricevuto la rivelazione di Gesù diventando come un bambino, modificando in poco tempo la mentalità e accogliendo alla lettera tutte le parole del Signore.

La Regola bollata scritta da San Francesco inizia con queste parole: «La Regola e la vita dei Frati Minori è questa, cioè osservare il Santo Vangelo del Signore nostro Gesù Cristo, vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio e in castità».

Il francescanesimo ha dato tantissimo alla Chiesa e all’umanità, ma da oltre cinquant’anni è iniziata una inversione di marcia e si trova per molti aspetti nella condizione degli altri Ordini mendicanti, senza Fede e preghiera, senza più osservanza della Regola.

MOLTISSIMI GRUPPI DI FRATI E SUORE FRANCESCANI DEL MONDO CHE BALLANO SFRENATAMENTE DENTRO LE CHIESE E NELLE PIAZZE CONVINTI O ILLUSI DI ATTRARRE LA GENTE, È UNA DELLE PIÙ PENOSE VERGOGNE DEL FRANCESCANESIMO.

Mostrano di essere senza Fede, lontani dal Cuore di Gesù, svuotati dalla gioia che rilascia sempre la preghiera, ricorrono ai balletti e concentrando proprio nei balletti la loro nuova vocazione.

Il neomodernismo ha svuotato spiritualmente tantissimi Sacerdoti e sono passati dall’adorazione di Gesù all’esaltazione del proprio Io, delle dottrine protestanti e moderniste. Di conseguenza il protagonismo di numerosi Superiori di Ordini e Istituti religiosi ha eclissato Gesù Cristo, e in molti casi hanno utilizzato la devozione alla Madonna e l’apprezzato rito tridentino per confondere innumerevoli cattolici. È molto triste ma è la realtà.

All’inizio della sua conversione (1205) il giovane Francesco di Assisi, sentì una voce che proveniva dal Crocifisso esposto nella Chiesa di San Damiano vicino Assisi, che gli diceva: «Francesco va e ripara la mia Casa che come vedi, è tutta in rovina».

Gesù oggi si rivolge ai Prelati e ai Sacerdoti rimasti fedeli a Lui e ci dice di difendere la Chiesa, di annunciare la Verità così come l’ha insegnata Lui. Riparare significa correggere le eresie, porre rimedio agli squarci teologici eretici, proteggere l’unica sua Chiesa, quella Cattolica.

Il miglior servizio che Prelati e Sacerdoti dobbiamo prestare alla vera Chiesa è la predicazione e la diffusione del Santo Vangelo, così come faceva San Francesco, quindi, senza protagonismi né manomissioni, trasmetterlo così come lo ha insegnato Gesù.

Questo è il tempo del coraggioso apostolato nel Nome di Cristo!

Chi adora veramente Gesù e Lo considera Figlio di Dio, predica, annuncia, innalza solo Lui e mette sotto il fango il proprio orgoglio.

Chi ama veramente il Santo Vangelo non lo modifica ed è un autentico cristiano, lo annuncia secondo la Sacra Tradizione, alla lettera.

Gesù vuole seguaci spirituali, autentici, umili, contemplativi, coraggiosi, astuti.

1 Ave Maria per Padre Giulio

“O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.

Atto di consacrazione personale

e di riparazione al Cuore di Gesù

O Cuore dell’amatissimo mio Gesù, Cuore adorabile e degno di tutto il mio amore, io, acceso dal desiderio di riparare ed espiare le offese sì numerose e tanto gravi a Te fatte, ed anche per non macchiarmi io stesso, per quanto mi è possibile, della colpa di ingratitudine, Ti offro il mio cuore con tutti i suoi affetti, anzi Ti do e consacro tutto me stesso.

O Gesù, amore dell’anima mia, spontaneamente io offro al Tuo Cuore tutto il valore soddisfattorio che potranno avere le preghiere, gli atti di penitenza, di umiltà, di obbedienza e di ogni altra virtù che farò durante tutta la vita, sino all’ultimo respiro: accettali per quanto sia poco e assai misero quello che io Ti offro.

Per la Santa Chiesa e per i Sacerdoti

O Gesù mio, ti prego per la Chiesa intera: concedile l’amore e la luce del tuo Spirito, rendi efficaci le parole dei Sacerdoti, affinché spezzino anche i cuori più induriti e li facciano ritornare a Te, o Signore.

Signore, dacci Sacerdoti Santi, e Tu stesso conservali nella serenità.

Fa che la potenza della tua Misericordia li accompagni dovunque e li custodisca contro le insidie che il demonio non cessa di tendere all’anima di ogni Sacerdote. La potenza della tua Misericordia, o Signore, distrugga tutto ciò che potrebbe offuscare la santità del Sacerdote, perché Tu sei Onnipotente.

Ti chiedo, Gesù, di benedire con una luce speciale i Sacerdoti dai quali mi confesserò nella mia vita. Amen.

Consacrazione dell’Italia

O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, tu hai sempre guardato all’Italia con quello stesso occhio di predilezione con cui l’ha guardata il tuo figlio Gesù.

Tu hai voluto questa terra disseminata dei tuoi Santuari.

Te la consegniamo, questa nostra Patria: sia sempre tua e del tuo Figlio; custodiscila.

Sia pura la Fede, siano buoni i costumi, siano ordinate le famiglie, sia cristiana la scuola; e regni la giusta pace tra tutti.

Che questa Italia continui a svolgere e compia sempre meglio la sua missione: di essere centro vivo ed operante di civiltà cristiana.

Salve Regina

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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