Gesù loda l’amministratore disonesto
Gesù loda l’amministratore disonesto
È una parabola incomprensibile per molti e posso capirli, in effetti il linguaggio di Gesù nella parabola è enigmatico ed occorre saper interpretare le Scritture. Oltre al commento inviato nella mattinata di questa domenica, ho scritto un altro breve commento allo stesso Vangelo per rendere ancora più semplice la spiegazione della parabola dell’amministratore disonesto.
_____________________
Questa parabola ha un finale sorprendente, perché il truffato loda il suo truffatore. La lode che intende Gesù ha un bersaglio preciso, non riguarda la disonestà dell’amministratore, ma alla sua scaltrezza (infatti lo lodò perché aveva agito con scaltrezza).
Innanzitutto perché ha saputo fermarsi a pensare (disse tra sé: cosa farò?) e riflettendo ha capito la differenza tra falsa ricchezza e vera ricchezza.
Così ha escogitato di utilizzare il patrimonio economico per crearsi il vero patrimonio, quello relazionale: FARSI DEGLI AMICI CHE LO ACCOLGANO. Ecco perché loda la sua scaltrezza.
Un uomo capace di rinunciare alla percentuale che spettava a lui, ma a lui non interessa più il denaro, pensando al futuro si preoccupa di acquisire buone amicizie per chiedere aiuto quando lui si troverà in difficoltà .
Mette da parte i soldi perché è un’idea nuova, sa come investire e sta nel condividere il debito per creare reddito di amicizia, per una finalità spirituale.
Gesù ci dice che servono amici e relazioni buone nella vita, solo questi possono darti un futuro, perfino «nelle dimore eterne». Gesù esprime nella circostanza parole come vita eterna, che non indicano ciò che accadrà alla fine della vita, nel Cielo o nell’inferno, indicano invece la spiegazione di ciò che rende la vita vera adesso, insieme agli altri, la vita cristiana come deve essere vissuta.
Gesù in questa parabola ci presenta un nuovo e stupendo comandamento: FATEVI DEGLI AMICI. Gesù arriva ad affermare parole che ci possono sorprendere: «Perfino con la disonesta ricchezza».
Questo indica che le persone valgono più del denaro e quella disonesta ricchezza la potrà perdere ma restare amico dell’ex amministratore. Il Bene è sempre Bene. L’elemosina se viene fatta da un ladro, rimane sempre una buona elemosina, per questo fare del Bene non è mai inutile. Il Male commesso in passato non annulla il Bene che si compie adesso ed è il Bene che annulla tutto il Male commesso in passato.
Gesù arriva alla conclusione che nessuno può servire due padroni, Dio e la ricchezza. La ricchezza è feroce e prende il cuore, rende atei anche i buoni. È la ricchezza il nemico principale, è ancora di più l’avversario di Dio.
L’avversario di Dio non è neppure il peccato perché Dio perdona e annulla i peccati nella Confessione e si scopre che il dio che ruba veramente i cuori è la ricchezza. Quindi, Gesù indica una tattica o risoluzione: «Fatevi degli amici».
I veri amici ti accoglieranno nel momento del bisogno perché ti vogliono bene, non dimenticano il Bene che tu hai fatto a loro.