Dopo San Gregorio Matese, la protesta contro la riforma Gelmini e la formazione delle pluriclassi , monta alle stelle anche in altri comuni della zona montana del Matese. Mamme e papà in protesta contro il ridimensionamento in pluriclasse della scuola inferiore, unico segno dell’istituzione ancora presente nel comprensorio di Gallo Matese e Letino, già defraudati di un ufficio postale degno del nome o costretti ad accompagnare a scuola i loro bambini per mancata attivazione del servizio di trasporto, come nel caso della frazione Vallelunga. E così, come preannunciato, dopo la clamorosa protesta letinese, dove comunque la pubblica amministrazione ha fatto la sua parte, cercando di opporsi alle decisioni imposte dall’alto, ancor più eclatante, nella mattinata di giovedì 17 settembre, il malcontento si è manifestato anche a Gallo, dove peraltro molti già si sentivano abbandonati dall e istituzioni, sicché -consapevoli dei rischi, anche penali, ai quali si espongono- mamme e papà hanno deciso di non mandare più alla scuola (dell’obbligo) i bambini, occupando simbolicamente l’atrio antistante il plesso e preannunciando, se necessario, iniziative ancor più clamorose, che potrebbero sfociare in una sottoscrizione, eventuale occupazione della casa comunale e diserzione massiva delle urne alle ormai non lontane elezioni locali. Una protesta, secondo i pochi astenuti, fomentata o strumentalizzata per fini politici, ovvero sperando di dare la spallata letale alla già claudicante amministrazione Confreda, contro il quale sempre più si mostra agguerrito Antonio Rampone, che però ha negato decisamente ogni aspirazione alla successione, peraltro ventilata dallo stesso sindaco in carica, limitandosi a dichiarare che, anche volendo, peggio di lui non riuscirebbe mai a fare.