FUOCHI NOTTURNI E AFA: LA GENTE SI CHIUDE IN CASA.FENOMENO ANCHE IN ALTRI PAESI LIMITROFI

SANTA MARIA LA FOSSA

di Peppino PASQUALINO

     Orami non fa più notizia, oramai la gente è talmente scoraggiata e assuefatta che non protesta neanche più, non ha più punti di riferimento, assiste impotente; stiamo parlando degli incendi “serali”. Eh sì, perché ormai bisogna etichettarli così; i “vigliacchi” della notte non hanno il coraggio delle proprie azioni in pieno giorno perché potrebbero essere scoperti.

Appena le tenebre avvolgono le campagne, ecco che c’è sempre qualche “delinquente” (occorre definirlo così, ndr) che ne approfitta per dare fuoco a qualcosa di cui deve disfarsi; e finché si tratti di foglie secche, tronchi tagliati, scarti di potatura ed erbe secche il problema non dovrebbe essere tanto grave; ma quando a questi scarti si aggiungono i prodotti in plastica usati in agricoltura (tubi per l’irrigazione degli ortaggi, plastiche di copertura delle mini-serre, rifiuti misti) allora la problematica investe la sfera sanitaria con gravi conseguenze per la popolazione che vive nel raggio di spargimento dei fumi.

Ovviamente, il tutto è amplificato dall’estrema calura che si sta registrando in questi giorni, sommata ad un alto tasso di umidità nell’aria. Proprio quando la gente inizia un po’ a respirare, dopo una giornata afosa fino all’inverosimile, quando la temperatura si fa più “clemente” ecco che occorre serrare le finestre per il tanfo di fumo che penetra inesorabile da ogni fessura.

Sarebbe il caso di intervenire con ogni mezzo per arginare tale fenomeno; la gente si chiede: ma è mai possibile che con tanta tecnologia al servizio quotidiano della popolazione non esiste un metodo che individui in tempo reale la posizione dell’incendio, non solo per raggiungerlo ed estinguerlo ma anche, e maggiormente, per identificare l’attore di questo ignobile atto incendiario?

E’ vero anche, però, (non per giustificare questi delinquenti, ndr) che lo Stato, con le sue leggi, non pone in condizioni favorevoli coloro i quali devono disfarsi di certi materiali. In altre parole: per disfarsi di determinati prodotti di scarto il cittadino è costretto a pagare fior di euro per riciclarli, ecco che “nottetempo”, con la collaborazione delle tenebre, procede in aperta campagna al disfacimento immediato e anonimo dell’ingombrante scarto. Se il riciclaggio fosse gratuito, a totale carico dello Stato, oppure incentivato in qualche maniera come si fa in tanti paesi esteri, allora il cittadino sarebbe spinto a comportarsi più civilmente.

A quanto pare occorre mettere in campo una serie di interventi preventivi unendo le istituzioni preposte e contemplate dal sistema di protezione civile e interventi repressivi a cura delle forze dell’ordine e della polizia locale. Potrebbe tornare di grande utilità l’uso di “droni” da parte della protezione civile (ndr).

Dopo tutto il “bailamme” scatenato dalla ormai famosa “terra dei fuochi” è mai possibile arrendersi davanti a qualche comportamento delinquenziale che pone a repentaglio la salute degli abitanti del luogo? Le istituzioni facciano sentire la propria voce che finora si è mostrata alquanto “flebile”, se non proprio assente!

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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