FATTI NON FOSTE A VIVER COME BRUTI… INFERNO CANTO DI ULISSE
Â
di Raffaele Cardillo
Â
Prendiamo spunto da questa terzina famosa del Sommo Vate, per tratteggiare la figura di Ulisse, immenso eroe omerico, assurto a protagonista indiscusso della letteratura mondiale.
Profondo conoscitore dell’arte sottile della parola sapeva, con rara maestria, addomesticare gli interlocutori più riottosi, convincendoli a intraprendere imprese al limite dell’umano, infondendo loro un’iniezione di adrenalina che ne scompaginava la ragione, un fervore unico simile al canto ammaliatore delle sirene dal quale non si poteva prescindere, di cui il nostro personaggio seppe, con un ingegnoso artifizio, sfuggire pur udendone le note adescatrici.
“Non vogliate negar l’esperienza, di retro al sol, del mondo sanza gente†un invito solenne a imbarcarsi e a oltrepassare le “colonne d’Ercole†(stretto di Gibilterra) di là dalle quali c’era l’ignoto “dei remi fecero ali per il folle voloâ€.
Un trascinatore unico dal potere coinvolgente, un manipolatore che sapeva irretire facendo leva sulle corde più sensibili dell’anima, un cultore della mente che riusciva a compiere imprese ritenute, dai più, impossibili, stravolgendo tutti i canoni di strategia militare.
Questo e quanto il “ghibellin fuggiasco†seppe dipingere a proposito del Laerziade, pennellandone la figura con un cromatismo scintillante, rafforzandone la sembianza facendone sprigionare umori contagiosi, immortalando nel tempo l’epica immagine di Odisseo.
Tutto questo funge da protasi a quanto andremo a documentare nel proseguimento di questo nostro scritto, ponendone l’accento, alle possibili analogie. Â
Qualche mese fa nel salone delle conferenze dell’Arcidiocesi di Capua, si è tenuta una conferenza sull’incidenza e lo sviluppo del cancro del colon retto negli umani, che ha fornito e illuminato la platea con dotte argomentazioni, supportate da immagini video d’interventi endoscopici e chirurgici di rara maestria.
Un parterre de roi d’illustri clinici e maghi del bisturi si è succeduto nell’illustrare i vari steps nella prevenzione con i necessari follow-up e, soprattutto, nella fase conclamata della malattia l’eradicazione del male con tecniche chirurgiche ai limiti della fantascienza.
Siamo rimasti scioccati, positivamente, nell’apprendere che proprio nella nostra regione e, più precisamente, nella vicina Benevento, vi è un’èquipe di operatori sanitari depositari di una tecnica operatoria tramite gli orifizi naturali che, è effettuata solamente in dieci ospedali nel mondo. Â
I vecchi interventi a cielo aperto sono solamente un ricordo, soppiantati dalla chirurgia mininvasiva, da quella robotica e non ultima quella suaccennata.
Tuttavia si è ribadito e rimarcato. in quella sede, l’efficacia dell’arma della prevenzione, unico baluardo all’insorgere del male.
Si è stabilito in quel seminario che il primo passo da effettuare, consiste nell’eseguire uno screening di massa per le persone dal 50° anno di età , con il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci con cadenza biennale, KIT, per quanto sopra, sarà messo a disposizione della popolazione di Cancello ed Arnone.
Altro tassello importante della prevenzione del CRC e che si adottino endoscopi di ultima generazione che riescono a individuare gli adenomi sessili serrati, morfologicamente di tipo piatto e coperti da mucosa, che sfuggono alla vista degli operatori.
Data la potenziale malignità di questi polipi subdoli, è auspicabile che la Sanità si faccia carico dell’acquisto di questi strumenti innovativi, peraltro non eccessivamente costosi, nell’interesse superiore della comunità .
A conclusione degli interventi, si respirava aria nuova tra gli astanti al convegno, volti soddisfatti consapevoli di aver acquisito conoscenze, approfondito dei concetti non superficiali, ma naturalmente pregni d’informazioni, atti a salvaguardare la salute, imprescindibile bene primario di ogni consociato.
L’interesse suscitato ha contagiato la platea, applausi fragorosi sono stati indirizzati verso i relatori, esternando vivo compiacimento e gratitudine, per aver allargato i confini del sapere dei partecipanti.
Non a caso Socrate, uno dei padri della filosofia greca, soleva affermare: “l’unica cosa che so è quella di non sapereâ€.
Una definizione che, d’acchito, potrebbe definirsi paradossale risulta invece uno stimolo, uno sprone al desiderio di conoscere.
Questi simposi, ci è stato promesso dagli organizzatori, avranno un seguito e, saranno trattate quelle affezioni ricorrenti nel territorio, che incidono pesantemente sulla salute e, si riverberano, in maniera preoccupante, sulla Spesa Sanitaria Nazionale.
E’ doveroso, a questo punto, formulare i ringraziamenti di rito all’Amministrazione Comunale che, in questa iniziativa ha profuso le migliori energie e capacità , tracciando dei percorsi virtuosi e innovatori, naturalmente tesi all’arricchimento sostanziale delle cognizioni sanitarie, essenziale supporto avverso le patologie che affliggono l’Umanità .
E, infine, last but not least, un’immensa gratitudine va riconosciuta al Prof. Paternuosto, primario emerito di gastroenterologia, che ha saputo, con indubbia maestria, coordinare un itinerario formativo non privo di ostacoli, con l’augurio che non ci lasci mai mancare la sua competenza e continui a onorarci della sua amicizia.
                                   Â