Domenica delle Palme e della Passione del Signore

Gesù che parla alla genteDomenica 29 marzo 2015

Domenica delle Palme e della Passione del Signore
Dio regna … dal legno di una croce
“Commento di don Franco Galeone”
(francescogaleone@libero.it)

Il cuore del vangelo: il racconto della Passio

Comincia, con la domenica delle Palme, la Settimana Santa, la Set­timana Maggiore. Per i greci antichi, la palma (phoenix, come la fenice, l’uccello paradisiaco che muore e rinasce) era la pianta simbolo della divinità. Per i romani, la palma rappresentava la forza e il coraggio del vincitore: in molte epigrafi sepolcrali delle catacombe cristiane si trova la palma, intrecciata con il monogramma del Cristo, come emblema del coraggio e della vittoria spirituale. E nella cultura antica, la palma era sostituita spesso dall’ulivo: la colomba di Noè porta nel becco un rametto di ulivo. La pianta in cui fu intagliata, secondo la tradizione, la croce di Cristo, era un ulivo. E noi porteremo nelle nostre case l’ulivo benedetto per ricordare che la Settimana Santa riassume una straordinaria storia di sofferenze ed amore, di agonia e gloria. Il testo fondamentale di questa storia è il racconto del “Passio”. Il vangelo tutto non è altro che la narrazione della Passione con una estesa introduzione (M. Kahler). Quando rileggo il lungo racconto della Passione, il libro mi si cancella di mano. Mi ritrovo nella chiesa della mia infanzia, ove mi pare di riascoltare la lettura del Passio a varie voci (Cristo, lo storico, la folla). Qualche volta io stesso ho partecipato a quelle letture. Era e rimane una lettura terribile e stupenda. Una volta la fece il mio professore di italiano, che non sapevo fosse religioso (e forse non lo era). Da allora gli volli bene come un padre e lo vidi quasi intrecciato alla storia della salvezza. In nessuna letteratu­ra esiste sicuramente qualcosa che per densità, rapidità, drammatici­tà sia paragonabile al racconto della Passione. Quanto non devo alle emozioni di quel Passio, che si ripete ogni domenica delle Palme! Se ho mai scritto qualcosa di valido, il meglio l’ho imparato da quelle pagine di tradimento e di sangue. Non finiremo mai di ringraziare Dio per il dono del Passio, un poema lancinante e struggente, epico ed elegiaco, così divino ma anche così umano!

 

 

 

La Bibbia narra come Dio tratta l’uomo …

La domenica di Passione ci ricorda che la nostra fede è immersa, senza falsi pudori e senza ritrosie, nelle contraddizioni della storia. Di anno in anno, sempre più scopriamo che il mondo è costruito secondo la legge della violenza. Non sono solo i macro-fatti della cronaca, tragici, che ci avvertono: sono anche le micro-esperienze quotidiane a rivelare questa polimorfa violenza. La Passione di Cristo è veramente lo svelamento della violenza, che coinvolge, in una medesima complicità, i potenti e le vittime, gli aguzzini e la folla feroce. La violenza è totale. Gesù è solo. Nessuno si illuda. Anche stare fermi o fuggire è sinonimo di complicità. Non si esce da questo mondo. Occorrono molti colpi di martello per configgere un chiodo; occorrono molti colpi di frusta per piagare una spalla; occorrono molte spine per formare una corona. E l’uomo fa parte di questa umanità che condanna l’Uomo. Non ha importanza che tu sia di quelli che colpiscono o di quelli che guardano. L’arroganza di pochi poggia sulla indifferenza della moltitudine. Il vangelo non va letto come un libro ordinario. Non basta credere che quanto è narrato sia vero, realmente accaduto: di una tale fede è degno qualunque libro di storia. Leggere il vangelo con fede significa credere che quanto è contenuto, avviene qui, ora. La Bibbia narra come Dio tratta l’uomo e come l’uomo maltratta Dio.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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