Domenica delle Palme (A)
Domenica delle Palme (A)
La passione: la coalizione delle forze del male.Â
“Commento di don Franco Galeoneâ€
Â
Si entra nella Grande Settimana!
Arriva il tempo del silenzio, in progressione, fino al grande vuoto del Sabato Santo, quando l’altare resta spoglio, le campane mute, senza messa né comunione né alleluia. Sembra il trionfo del male! Siamo disorientati da ciò che ci succede intorno: adolescenti che massacrano i genitori, lo sballo del sabato sera, la violenza negli stadi, lo stupro dell’amica ad opera del branco, numero crescente di femminicidio … Che sociologi e psicologi, preti e politici, smettano di accusare i genitori e la scuola, la Chiesa e la società . Il silenzio, amico dell’anima, per non perderci o disperderci nel frastuono. Il silenzio vero: non quello guardingo, quello consigliato dal proverbio “Bocca chiusa, occhi apertiâ€; non il silenzio della colpa, quello di Giuda durante l’ultima cena, ma il silenzio di Maria, ai piedi della croce. “Stabatâ€: senza perdere la fede nel Dio che atterra e suscita, che affanna e consola, che può anche toglierci una gioia ma in cambio di una più grande e più duratura. Bonhoeffer, il pastore protestante, morto impiccato nel lager nazista di Flossenbürg, per avere partecipato alla congiura di Canaris contro Hitler, ha scritto: “Le mani di Dio sono ora mani di grazia, ora di dolore, ma sempre di amoreâ€.
Â
Noi porteremo nelle nostre case l’ulivo benedetto, per ricordare che la Settimana Santa riassume una straordinaria storia di sofferenze e di amore, di agonia e di gloria. Il testo fondamentale di questa storia è il racconto del “Passioâ€. Tutto il Vangelo non è altro che la narrazione della Passione, con una estesa introduzione (M. Kahler). Il Vangelo non va letto come un libro ordinario di storia; non basta credere che quanto vi è narrato sia realmente accaduto; di una tale fede è degno qualunque libro serio di storia; occorre leggere il Vangelo con fede, cioè credere che quanto vi è contenuto avviene anche ora. Il Vangelo ci smaschera: chi siamo, cosa facciamo, da che parte stiamo, Erode? Pilato? Cireneo? Pietro? Giuda? Maddalena? … Cristo, oggi come 2000 anni fa, qui come a Gerusalemme, passa tra l’indifferenza di molti e l’affetto di pochi. Cristo è sempre in agonia, ha scritto Pascal. Il Vangelo descrive come Dio “tratta†l’uomo e come l’uomo “maltratta†Dio!Â
Â
Se sentiremo bussare alla porta del cuore, se proveremo la nostalgia dell’innocenza, il bisogno di perdonare, la voglia di sorridere al nemico … allora è Cristo. Apriamogli la porta! Allora sarà Pasqua! Che il Signore ci trovi vigilanti! Programmiamo attività ed orari in modo da partecipare alle funzioni della Settimana Santa, non come turisti o spettatori, ma come protagonisti e credenti. Le cerimonie sono suggestive per gli insegnamenti teologici, per la drammaticità di situazioni, per il lussureggiante simbolismo. E’ possibile essere toccati nel profondo da questa Sacra Tragedia. Siamo invitati a seguire il Signore dal suo ingresso festoso a Gerusalemme fino al Calvario, dove tutto muore e dove tutto risorge, e per sempre. Giovedì santo: Gesù lava i piedi, dona l’Eucaristia, celebra la prima messa. Venerdì santo: la croce, non quella lavorata in oro o cesellata con brillanti, ma quella del Crocifisso, dalla cui morte è venuta a noi la vita. Sabato santo: la veglia pasquale, la notte più sacra, la madre delle vigilie. Con le lampade accese, l’alleluia nel cuore, andiamo incontro al Risorto!Â
Â
Â