Domenica 19 aprile 2015 III domenica di Pasqua (B)

Gesù spiega le Scritture e spezza il Pane
“Commento di don Franco Galeone”
(francescogaleone@libero.it)

 Gesù con gli apostoli

“Cristo è risorto: noi ne siamo testimoni!”

È grazie agli apostoli, a quella schiera di testimoni, se la chiesa oggi è viva e noi stessi siamo cristiani. Ora tocca a noi essere testimoni credibili della fede per le generazioni che verranno. Nel vangelo di questa domenica, Luca ci presenta tanti “segni minori”, cioè piccoli, lontani da quei “segni grandiosi” che in genere avvolgono i ricordi del passato. Gesù va in giro, invita i discepoli a toccarlo, e mangia, addirittura, il pesce perché non si abbia più nessun dubbio. Proprio come ha scritto Pascal: “C’è abbastanza luce per chi vuole vedere, e abbastanza oscurità per chi non vuole vedere”. Ma c’è anche un particolare, piccolo ma importante: quello di Gesù che, nella casa di Emmaus, spezza il pane, lo benedice e lo distribuisce, ripetendo così il rito dell’Ultima Cena, come a ricordarci due verità:

â–ª quando lo vogliamo cercare, sappiamo dove trovarlo;

▪ ma anche che il Gesù risorto è lo stesso Gesù storico!

 

Non entreremo da soli in cielo!

O ci tireremo dietro tutti quelli che abbiamo amato e aiutato, o ci perderemo con tutti quelli che da noi dipendevano e che noi abbiamo tradito. “Fuori dalla chiesa (comunità) non c’è salvezza”: significa che non ci salveremo da soli, fuori dalla comunità. Scopo del cristianesimo non è “Si salvi chi può”. Il cristianesimo è la religione dei salvati che salvano, dei redenti che redimono, degli amati che amano, dei perdonati che perdonano. Il mondo finirà sulla stessa domanda che si legge all’inizio della Scrittura: “Caino, dov’è tuo fratello?”. L. Bloy esprime questa verità con un linguaggio fantastico: “Ogni uomo che fa un atto libero, proietta la sua personalità nell’infinito. Se dà al povero l’elemosina con malavoglia, quel soldo buca le mani del povero, cade, attraversa il firmamento, rompe l’equilibrio dei mondi. Se compie un atto impuro, oscura migliaia di cuori che non conosce, e che sono a lui misteriosamente legati. Un atto d’amore, una preghiera sincera, guarisce i malati, consola i disperati, calma le tempeste, protegge il genere umano”.

Dio raduna gli uomini di buona volontà non per coccolarli o viziarli; li raduna, li incoraggia e li manda come agnelli in mezzo ai lupi. I cristiani non possono chiudersi nel ghetto, dietro le mura della chiesa o del convento. Ricordate Maria? Dopo l’annunciazione fece una visitazione, come possiamo fare tutti. Ricordate la suocera di Pietro? Dopo la guarigione dalla febbre, si mise a servirli, come possiamo fare tutti. Anche Maria Maddalena voleva stringersi alle ginocchia di Gesù risorto, ma questi le ordina: “Va’ dai miei fratelli”. I primi cristiani hanno convertito il mondo perché erano una minoranza felice e contagiosa. Pensate: su 4 bambini che nascono, solo uno è battezzato. Può essere scoraggiante, ma basterebbe che ognuno di noi riuscisse a convertire 2 o 3 persone perché tutto il resto sia evangelizzato. Abbiamo un immenso e silenzioso potere: il nostro esempio, la nostra parola buona, la nostra preghiera. Come Francesco, che andò in Assisi a predicare. “E non disse una parola!”.

 

Ignorare le Scritture è ignorare Cristo

Gesù spiega agli apostoli “Tutte le cose scritte su di me nella Legge, nei Profeti, nei Salmi”. Davvero ignorare le Scritture è ignorare Cristo! Anche a noi Gesù potrebbe rivolgere il rimprovero che un giorno rivolse agli ebrei: “Voi vi ingannate, non conoscendo le Scritture” (Mt 22,29). Esistono ancora molti buchi neri nella conoscenza della Sacra Scrittura, per cui anche un piccolo slogan di un semplice testimone di Geova è capace di mettere in difficoltà un cattolico laureato! Ignorare le Scritture è anche privarsi di un nutrimento spirituale, di una energia interiore, perché la parola di Dio “è come fuoco e come martello che spacca la roccia” (Ger 23,29). Il Corano definisce gli ebrei e i cristiani come “gli uomini del Libro”. Forse i mussulmani ci conoscono poco, ci stimano troppo! Non conosciamo, non leggiamo non crediamo, non viviamo la Bibbia. Questo vangelo diventi per tutti uno stimolo e uno stile e riprendere tra le mani questo santo Libro, un libro di storia, meglio, il libro di salvezza!  

 

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...