Roma, 6 dic. (TMNews) – Il governo Monti ha perso la maggioranza al Senato con il voto sul decreto crescita che ha ottenuto soltanto 127 sì, ben 35 voti sotto quota 162, cioè la metà più uno dei componenti dell’Assemblea di Palazzo Madama. Il governo Monti ha comunque ottenuto la fiducia, ma i voti favorevoli in aula, con il Pdl che non ha votato, sono stati appunto soltanto 127. Intanto a Palazzo Grazioli si tiene il vertice tra Silvio Berlusconi e lo stato maggiore del Pdl. Nella residenza romana dell’ex premier si incontrano il segretario Angelino Alfano, Ignazio La Russa, Denis Verdini, Maurizio Gasparri, Fabrizio Cicchitto, Altero Matteoli e Gianni Letta. Dopo il voto in Senato che sta facendo tremare il governo, il Pd ha confermato la sua lealtà a Monti, come ha dichiarato il segretario Pier Luigi Bersani aggiungendo che il Pdl sta “scaricando” sulle istituzioni i suoi problemi e “la situazione è problematica”. “La parola che abbiamo dato un anno fa la teniamo fino alla fine. Il governo può aspettarsi delle critiche ma terremo gli impegni”. Il presidente del Senato Renato Schifani ha commentato duramente il voto sul dl crescita: “Oggi al Senato è accaduto un fatto non indifferente: vedremo gli sviluppi. Terrò informato Napolitano del contenuto degli interventi che ci sono stati in Aula, a cominciare da quello di Finocchiaro. Per quanto attiene ai miei doveri – ha sottolineato – non mi sottrarrò sul da farsi”. Quindi Schifani ha auspicato “punti di intesa che favoriscano una fine della legislatura con il massimo della condivisione”. La senatrice Anna Finocchiaro aveva dichiato poco prima commentando l’astensione del Pdl, che vale come un voto contrario in Senato: “Se il governo non ha più la maggioranza che aveva nel momento in cui si è insediato, a questo punto credo che Monti si debba recare al Quirinale”. Il Pdl è passato a “posizione di astensione nei confronti del governo”, come aveva annunciato prima del voto il capogruppo Maurizio Gasparri in aula a Palazzo Madama. “La decisione del Pdl di non votare la fiducia al governo è un atto irresponsabile con cui vogliono mascherare la loro crisi e il fallimento politico di Silvio Berlusconi”. Lo ha affermato il presidente dei senatori dell’Udc, Gianpiero D’Alia. “Il governo è morto, bisogna prenderne atto, approvare a legge di stabilità e poi andare subito al voto”. E’ stato invece il lapidario commento del senatore della Lega, Roberto Calderoli, riferendosi alla decisione del Pdl di non votare la fiducia posta dal governo sul decreto crescita in aula al Senato. Int8