CONGRESSO REGIONALE UDC
Si è tenuta a Napoli la direzione regionale campana del partito, presenti i consiglieri regionali campani, i segretari provinciali, l’ass. Corrado Matera. La direzione ha approvata la linea del segretario campano on. Giuseppe De Mita in risposta al dimissionamento da parte del segretario nazionale Lorenzo Cesa. “Io ero vicesegretario non per concessione, ma come espressione di quell’area che aveva consentito a Cesa di vincere il congresso†– spiega l’on. De Mita – “In questi anni abbiamo provato ad affermare una posizione che voleva un allargamento delle forze centriste con la costruzione di una iniziativa che facesse rifermento al popolarismo sturziano. Non ci siamo riusciti. Hanno tante responsabilità alcuni riferimenti con cui abbiamo provato a fare questo percorso, forse non ne abbiamo meno noi. Il fatto che questa posizione non sia cresciuta, non significa che non si debba continuare a perseguirla. Ma ciò che non ci può essere è che nello spazio di tre settimane ci sia stata una cosi compiuta elaborazione di pensiero che induca a proporre un accordo con Forza Italia e con Lega, avendo sostenuto fino alle riunioni precedenti che tutto avremmo fatto fuorché un’intesa con i populisti e con Salvini. I populisti sono una tigre che non si può cavalcare, un fenomeno ingovernabile. La crisi del Pd dovrebbe farci riflettere sul fatto che si stanno recuperando le culture originarie di appartenenza. E’ vero, la posizione di Pisapia è appena accennata e lo stesso vale per Mdp, ma si registra un ritorno alla radice culturale diprovenienza. Noi dovremmo organizzare la stessa cosa, recuperando la nostra radice culturale. Per me la decisione presa dal consiglio nazionale non esiste. La presenza dello scudocrociato nel simbolo non ci consente farfugliamenti. Fino a quando non ci saranno indicazioni collegiali e non singole opinioni noi continueremo su questa strada. Ora – conclude l’on. De Mita – l’unico provvedimento che mi aspetto da Cesa e’ la convocazione del Congresso se si vuole garantire quel minimo accettabile di qualita’ della riflessione e di democrazia interna“.